Descrive la Magistrale in Scienze Criminologiche, investigative e di lotta ai crimini informatici come “un vero e proprio fiore all’occhiello” la prof.ssa Paola De Vivo, neo Direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche, durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 del Corso di Laurea il 16 gennaio. Per il taglio del nastro, un seminario di studi sulla presenza delle Mafie nei mercati globali economici e finanziari.
Relatori docenti anche di altri Dipartimenti e due ospiti eccellenti: il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nicola Gratteri e (in collegamento) il prof. Antonio Nicaso, Queen’s University – Kingston.
Gli onori di casa sono del prof. Giacomo Di Gennaro, Coordinatore e anima del Corso, il quale, dopo aver spiegato l’utilità e l’efficacia del percorso formativo, mette l’accento sulle competenze che fornisce agli studenti: sia in ambito informatico, in particolare di cybersecurity, che di analisi criminale. La prof.ssa De Vivo evidenzia come il Corso sia “una risposta molto innovativa ai problemi che la società di oggi pone, come le Mafie che diventano sempre più globali e si vanno ad insediare nell’economia, nella pubblica amministrazione, soprattutto nel Sud Italia”.
Sulla cybersecurity e cybercrime interviene il prof. Fabio Villone, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, il quale sottolinea “l’approccio multidisciplinare del Corso, l’unico che ci permette di risolvere i problemi complessi che il mondo oggi ci pone”.
Entrando nel vivo del dibattito e dell’approfondimento sulle Mafie, interviene il Procuratore Nicola Gratteri. Esordisce: “le Mafie sono contemporanee, sono il prodotto di questa società”. Sottolinea quanto siamo dipendenti dall’informatica, e come noi ci affidiamo all’informatica per lavorare così lo fanno le Mafie. Relativamente al Corso di Laurea: “I vostri professori hanno avuto una visione, hanno pensato che da qui a cinque anni ci sarà un boom, un grande bisogno di investigatori ed esperti in questo ambito”.
Il darkweb “un supermercato dell’illecito”
Gratteri analizza il fenomeno delle Mafie, la loro evoluzione fino ad oggi e racconta della sua esperienza professionale in Calabria. Compara l’Ndrangheta alla Camorra molto competente nel mondo della falsificazione. Poi si rivolge agli studenti: “non bastano i libri per capire un fenomeno, bisogna sentire la paura e la curiosità verso l’indagine investigativa”. Il mondo del darkweb per Gratteri è “un supermercato dell’illecito”. La mafia si è evoluta, diventando estremamente attiva in questo ambito.
Però l’Italia in questo tipo di indagini è molto in ritardo e proprio per questo servono degli esperti, degli analisti, degli ingegneri informatici in grado di lavorare nel darkweb. Altre nazioni come la Francia, la Germania e l’Olanda, hanno una rete informatica molto più sicura della nostra, “la rete informatica della Pubblica sicurezza italiana è un colabrodo”. Cita la guerra in Ucraina: la Mafia nel post bellico si “apparecchierà” per armi, risorse, sfruttando il periodo di crisi così come ha già fatto con la ex-Jugoslavia.
Qualche consiglio per gli studenti in chiusura: “per essere bravi dovete studiare sempre, dovete essere competitivi, se siete appassionati ne sono contento, noi ne abbiamo bisogno”.
Maria Buono
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli
Ateneapoli – n. 1 – 2025 – Pagina 26