“Se non ci saranno intoppi e ritardi trasferiremo a Scampia i Corsi di Laurea in Infermieristica ed in Infermieristica Pediatrica a partire dal prossimo anno accademico. In autunno le lezioni cominceranno lì”. La prof.ssa Maria Triassi, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II, annuncia la svolta nella lunga vicenda della realizzazione di un polo universitario dell’Ateneo nel quartiere della periferia di Napoli. I lavori di base, spiega, “sono ormai ultimati. Si tratta di rifinire la parte ambulatoriale. Si erano immaginate destinazioni di uso poi cambiate e questo ha fatto sì che alcune operazioni si siano rivelate più lunghe e complesse. In questo momento sono in corso di espletamento varie gare per la fornitura di apparecchiature ed arredi. Sono da rifinire ancora gli spazi che ospiteranno gli ambulatori, il day hospital e quelli nei quali troveranno posto le apparecchiature per le endoscopie”. A regime Medicina a Scampia proporrà anche ambulatori odontoiatrici. “C’è poi l’obiettivo – va avanti la prof.ssa Triassi – di mettere lì anche la Laurea Magistrale in Nutrizione Umana. Non so se ci riusciremo già quando apriremo la nuova sede o bisognerà attendere ancora qualche tempo”. Scampia può diventare anche “un polo tecnologico didattico avanzato con simulazioni e con ausili tecnologici che stimolino la presenza attiva dello studente. È una bella scommessa. Certo è che, dopo tanta attesa, siamo ai nastri di partenza. Importante è cominciare e già la presenza dei due Corsi di Laurea in Infermeria ed in Infermeria Pediatrica darà il senso di un investimento molto importante e significativo per l’Università e per il territorio”. Riflette la docente: “Io sono convinta che la presenza di un polo universitario possa rappresentare un importante volano, un punto di riferimento per le aree dove si va ad insediare l’Ateneo. L’esperienza di San Giovanni a Teduccio lo dimostra. Certamente Medicina a Scampia potrà essere un importante valore aggiunto e creerà un indotto significativo per il quartiere”.
Si contano ormai i mesi, dunque, e si incrociano le dita nella speranza che non accada nulla che possa rallentare lo sprint finale verso il traguardo dell’apertura della sede in concomitanza con l’avvio dell’anno accademico 2021/2022. A dicembre il Rettore Matteo Lorito ha effettuato un sopralluogo nel cantiere proprio per verificare se, dopo 14 anni di attesa, il sogno di aule e laboratori universitari a poche centinaia di metri dalle Vele fosse finalmente in procinto di realizzarsi. A regime il polo di Medicina a Scampia ospiterà circa 4000 studenti e garantirà anche alcune attività assistenziali al territorio, quasi come una propaggine del Policlinico nell’area nord di Napoli.
A proposito di assistenza e di Policlinico, prosegue la riflessione della prof.ssa Triassi, “devo rilevare che l’emergenza coronavirus e la necessità di dedicare agli ammalati di questa patologia anche alcuni spazi della nostra struttura assistenziale ha determinato gravi disagi. Neurologia è stata accorpata alla Neurochirurgia. Ortopedia alla Chirurgia generale. Oculistica ad Otorinolaringoiatria. Ci sono state ripercussioni anche sull’attività di formazione degli studenti, che necessitano di una presenza costante nei reparti e del contatto con i pazienti. È un sacrificio che andava fatto in una situazione di gravissima emergenza. È importante ora, però, che si ripristini al più presto una situazione di normalità. Nella speranza e con l’auspicio, ovviamente, che non ci si ritrovi di nuovo a fare i conti con una terza ondata che faccia nuovamente impennare i contagi”.
Si contano ormai i mesi, dunque, e si incrociano le dita nella speranza che non accada nulla che possa rallentare lo sprint finale verso il traguardo dell’apertura della sede in concomitanza con l’avvio dell’anno accademico 2021/2022. A dicembre il Rettore Matteo Lorito ha effettuato un sopralluogo nel cantiere proprio per verificare se, dopo 14 anni di attesa, il sogno di aule e laboratori universitari a poche centinaia di metri dalle Vele fosse finalmente in procinto di realizzarsi. A regime il polo di Medicina a Scampia ospiterà circa 4000 studenti e garantirà anche alcune attività assistenziali al territorio, quasi come una propaggine del Policlinico nell’area nord di Napoli.
A proposito di assistenza e di Policlinico, prosegue la riflessione della prof.ssa Triassi, “devo rilevare che l’emergenza coronavirus e la necessità di dedicare agli ammalati di questa patologia anche alcuni spazi della nostra struttura assistenziale ha determinato gravi disagi. Neurologia è stata accorpata alla Neurochirurgia. Ortopedia alla Chirurgia generale. Oculistica ad Otorinolaringoiatria. Ci sono state ripercussioni anche sull’attività di formazione degli studenti, che necessitano di una presenza costante nei reparti e del contatto con i pazienti. È un sacrificio che andava fatto in una situazione di gravissima emergenza. È importante ora, però, che si ripristini al più presto una situazione di normalità. Nella speranza e con l’auspicio, ovviamente, che non ci si ritrovi di nuovo a fare i conti con una terza ondata che faccia nuovamente impennare i contagi”.
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