“Siamo un Corso fatto di poche persone. Come in una classe di liceo tutti si conoscono. E siamo l’unico Corso completamente incentrato sui Materiali, un mondo complesso, ricco di fascino e in costante sviluppo che si può studiare attraverso la combinazione di due approcci, uno su scala molecolare, come accade nelle scienze chimiche e fisiche, l’altro su scala macroscopica, tipico dell’ingegneria industriale”. Sono le parole pronunciate, in apertura della tradizionale giornata di approfondimento dedicata ai Corsi di Laurea Triennale in Scienza e Ingegneria dei Materiali e Magistrale in Ingegneria dei Materiali che si è tenuta venerdì 21 settembre nella sede di Ingegneria di Piazzale Tecchio, dal prof. Giovanni Filippone, Coordinatore dei due Corsi. Caratteristica comune a entrambi: l’interdisciplinarietà, che si evince a partire dalla dicitura ‘Scienza’ e ‘Ingegneria’. “Ciò vuol dire che ‘conoscenza’ e ‘ingegno’ si integrano per formare professionisti esperti sulle varie classi di Materiali, capaci di inserirsi con ottimi risultati nel tessuto professionale”. Questo perché in primis “come ogni ingegnere junior, il laureato triennale possiede una solida preparazione di base, sa valutare i problemi e affrontarli in sequenza, e inoltre conosce a fondo la struttura e le proprietà dei materiali, il che gli consente di gestire i processi di lavorazione e sviluppo di prodotti”. Approdo naturale per l’ingegnere è in genere la filiera industriale, senza troppe distinzioni: “può lavorare in ogni industria (ma anche in enti di ricerca, o all’Università) in cui sia essenziale l’utilizzo di materiali avanzati, dunque nel settore aerospaziale, biomedicale, chimico, elettronico, navale, meccanico, oltre che in quello edile, dei beni culturali, dell’energia e dell’ambiente o delle nanotecnologie”. Guardando un’auto da Formula 1, risulta immediato il collegamento diretto con l’Ingegneria Meccanica, e si ignora invece il ruolo (importantissimo) dei materiali applicato all’automotive. Di quest’importanza crescente ne è garante il mondo che ci circonda. “Lo sviluppo della civiltà è connesso all’impiego di nuovi materiali. Nel corso dei secoli, inoltre, e in seguito alle innovazioni tecnologiche, il numero dei materiali disponibili…
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 26 ottobre (n. 14-15/2018)
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