Libri e appunti alla mano, è tempo di esami anche per gli studenti di Biotecnologie per la Salute. Alessandra Cenni, secondo anno, è impegnata con lo studio di Biochimica, “molto denso, ma più interessante degli esami sostenuti in precedenza. Gli insegnamenti del primo anno sono ampi e generici; quelli del secondo trattano un numero minore di argomenti, ma li approfondiscono nel dettaglio”. Alessandra ha già sostenuto, invece, la prova intercorso di Biologia Molecolare, superandola con 25: “Sto valutando se affrontare o meno l’orale, dipenderà da quanto riuscirò ad organizzarmi con lo studio, ma mi piacerebbe un incremento del voto”. Proprio la Biologia Molecolare, infatti, l’ha appassionata durante il semestre: “grazie ad un’attività di laboratorio che abbiamo condotto con il prof. Nicola Zambrano. Quel giorno era presente anche una giovane ricercatrice che sta portando avanti un progetto al CNR e che ci ha illustrato il suo percorso. È sempre utile avere un assaggio di cosa ci attende fuori dall’università”. Ma come si assimilano, al meglio, tutte le discipline che compongono il mondo delle Biotecnologie per la Salute? “Aprendo la mente. Gli argomenti trattati nei vari insegnamenti sono concatenati tra loro e ogni esame fornisce approfondimenti, da un punto di vista diverso”. Dati i numeri programmati, “è facile, per noi, costruire una comunità unita”, prosegue Annalisa Bono. Comunità che, per avere linfa vitale, ha bisogno di uno spazio fisico in cui riunirsi. “Noi studenti di Biotecnologie siamo dei grandi utilizzatori di aule e spazi studio anche perché, nel nostro plesso, ce ne sono di grandi e silenziosi. Io stessa mi sono fermata spesso, soprattutto dopo le lezioni. Guardare gli altri che si concentrano è un ottimo stimolo”. A settembre, ricorda con una punta di emozione, “è stato bellissimo, a sedi riaperte dopo tanto tempo, rivedere i colleghi in corridoio, al bar o a chiacchierare all’esterno”. E ora? “E ora purtroppo ci si preoccupa. I contagi salgono e, per noi che viaggiamo tanto usando i mezzi di trasporto, le sedi universitarie si allontanano di nuovo. Per non perderci tra colleghi, intanto, utilizziamo le videochiamate”. Pochi giorni fa, Annalisa ha sostenuto Chimica Organica: “un esame del primo anno che avevo rimandato proprio a causa del Covid e che mi ha sempre preoccupata data la mole di studio. Per fortuna è andato bene”. Per gli studenti al secondo anno, la fine del primo semestre è decisiva per la scelta del curriculum: “Ne abbiamo a disposizione cinque e io ho scelto quello medico-clinico. È un momento importante perché ci avvicina definitivamente all’ambito professionale prescelto. Non ho ancora le idee chiare, ma mi affascina l’ambito sanitario”. Il peggioramento della situazione epidemiologica preoccupa anche Giosuè De Martino: “L’allontanamento dall’università e il ridursi dei rapporti sociali sono un peso per me e impattano sulle mie performance agli esami”. Il primo anno, infatti, gli ha lasciato qualche arretrato: “Chimica Generale, rimasto in sospeso perché non avevo ben capito come studiare, Chimica Organica, che ho perso proprio a causa di problemi personali, e Biologia Cellulare”. Qualche difficoltà Giosuè l’ha riscontrata soprattutto a causa di un metodo di studio non delineato bene sin dall’inizio: “Bisogna studiare in contemporanea con le lezioni e prendere molti appunti, cosa che io non ho fatto trovandomi, poi, senza punti di riferimento”. Ammette: “La Chimica non è una delle mie materie preferite, anche per questo ho vissuto un blocco al primo anno. Il prossimo 27 gennaio sosterrò Biologia Molecolare, esame del secondo anno per cui, invece, mi sento abbastanza preparato”. Il suo tallone d’Achille resta, ancora, “la gestione del tempo. Molti dei miei colleghi, nonostante siano in periodo di esame, riescono a praticare sport o a ritagliare dei momenti per la loro vita privata. Io, purtroppo, viste le mie difficoltà, devo restare sui libri”.
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