Secondo posto e premi alle due migliori oratrici: il bottino della squadra rosa federiciana

Si è tenuta dal 7 al 9 aprile la XIV International Roman Law Moot Court Competition (IRLMC), simulazione processuale che vede impegnati aspiranti giuristi in merito ad un caso di Diritto Romano. Ospitata formalmente dalla Università di Tubinga, gli studenti di Oxford, Cambridge, Tubinga, Treviri, Vienna, Atene e Napoli Federico II si sono sfidati nella parte di attore e convenuto utilizzando la piattaforma Zoom. “Sono molto orgogliosa della squadra al femminile che ha saputo tenere alto il nome della Federico II in una importante competizione internazionale”, dice la prof.ssa Carla Masi Doria, docente di Storia del diritto romano e promotrice con il prof. Cosimo Cascione dell’iniziativa. La squadra selezionata fra gli studenti (al secondo anno) più bravi e meritevoli delle due cattedre di Storia, composta da Beatrice Oliviero, Nicole Grieco, Eleonora Mainardi, Renata Nigrelli, è riuscita a raggiungere un grande traguardo. “Oltre al secondo posto quasi pari con la prima classificata, Oxford, le ragazze sono riuscite ad ottenere i prestigiosi riconoscimenti individuali come Best Oralists, classificandosi tutte nella top ten dei migliori oratori, e vincendo i primi due premi in palio con Beatrice Oliviero e Nicole Grieco”. Le studentesse “sono state seguite nella preparazione, ‘allenate’, da due ottimi coach: i dottori Natale Rampazzo, che ha una grande esperienza, e Marco Auciello, dottorando ex mooter vincitore dell’VIII edizione. Su 32 studenti partecipanti, avere le nostre quattro studentesse fra le prime 10 è stato un successo pieno”. Anche se l’esperienza dello scambio in prima persona è venuta a mancare: “La sfida sul filo del rasoio è stata emozionante, l’organizzazione è stata perfetta, con visite guidate, incontri e match seppur da remoto”. 
Ancora incredula Beatrice Oliviero che ha vinto il premio come migliore oratore della competizione. “Esperienza emozionante e una delle poche che si ha a disposizione nel Dipartimento – commenta la studentessa – Il percorso è stato molto duro, il tempo a disposizione un mesetto, credo che la pressione unita alla passione sia stata la chiave del nostro successo”. Il lavoro di squadra, “il supporto reciproco, a cui non ero abituata, e quello dei tutor”, uno degli aspetti che conserverà nella memoria. La conquista del primo premio: “Credo che il mio modo di fare sorridente e deciso, senza presunzione, abbia colpito la giuria. Mi sono messa in discussione, senza dare nulla per scontato e non mi sono lasciata intimorire”. Progetti imminenti: “Imparare una nuova lingua, oltre l’inglese giuridico. Studierò il tedesco, lingua fondamentale per il diritto”. Il secondo premio come migliore oratore è andato a Nicole Grieco: “Un grandissimo onore inaspettato, non credevo di arrivare seconda, nonostante mi sia preparata moltissimo. Non giudicavo, da perfezionista, eccellente la mia performance”. Le altre Università: “sono state davvero in difficoltà con le nostre argomentazioni. Di noi federiciani, che a differenza di Cambridge o Oxford non pratichiamo l’inglese giuridico quotidianamente, si è notata la forte preparazione. Non c’è stato nessun Istituto fra quelli nominati che noi non fossimo capaci di argomentare”. Sottolinea: “abbiamo svolto un grande lavoro. Inoltre, nonostante con le mie colleghe di squadra non ci siamo mai viste di persona, la giuria ha sentito l’affiatamento che si è creato fra noi. I sacrifici sono stati ripagati, il tempo impiegato a studiare ha dato i suoi frutti”. Si è presentata al colloquio di selezione con poche speranze Eleonora Mainardi, soprattutto a causa dell’inglese (“pensavo di non avere una conoscenza adeguata”) e quando le è arrivata la mail che annunciava l’ingresso nel team non poteva crederci. “È stato super emozionante”. La preparazione è iniziata subito dopo la costituzione del gruppo “ed è stata molto faticosa. Inizialmente, non sapendo che parte avrei interpretato (attore o convenuto), ho dovuto studiare tutto. Solo alla fine ci sono stati assegnati i ruoli e abbiamo potuto perfezionarci”. Grazie alle diverse simulazioni affrontate con i tutor, nel corso delle settimane, “alcune domande che mi sono state poste dalla giuria le conoscevo già, a furia di ripetere. L’ansia si è fatta sentire ma l’occasione è stata anche divertente. Fra ragazzi di Oxford, Tubinga e Cambridge c’ero anche io, Eleonora, che vivo ad Afragola”. Conclude: “Consiglio a tutti gli studenti di vivere un’esperienza simile. In presenza sarebbe stato tutto diverso, ma ho comunque conosciuto realtà diverse con cui sono in contatto”. Descrive l’esperienza come “formativa e divertente” Renata Nigrelli. La preparazione è stata “molto impegnativa”, ma la competizione le ha dato modo di rafforzare una convinzione: “noi italiani per preparazione e competenza non abbiamo nulla da invidiare agli altri”. Renata ha una passione per le lingue: “parlo inglese, spagnolo e sono al secondo corso di cinese; credo che al colloquio questa mia predisposizione mi abbia avvantaggiata. Le lingue danno una certa elasticità mentale che in queste competizioni aiuta sicuro”. L’ambiente incontrato, anche se da remoto, se lo aspettava più formale: “la competizione si è sentita, però alla fine mi sono resa conto che siamo tutti ragazzi e che c’era una certa solidarietà fra noi”. Nel post laurea: “Voglio fare l’avvocato e questo percorso mi ha avvicinato alla pratica”.
 
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