Semplificazione: una Commissione per “far correre in maniera più spedita la macchina dell’Ateneo”

"Siamo una specie di jolly", dice il prof. Alfredo Contieri, coordinatore della squadra federiciana che si occupa "di dare un tessuto normativo ed una forma alle esigenze" che provengono da più parti

L’Italia ha perfino un Ministro ad essa deputato e la semplificazione è ormai da anni il mantra che ricorre nel dibattito pubblico. Non a caso, in verità, perché nel corso dei decenni si sono affastellati provvedimenti di varia natura e di diverso valore gerarchico che hanno reso davvero complicato, a volte, dipanare il bandolo della matassa ed avere norme chiare e certe che evitino equivoci e fughe interpretative. Questo discorso è valido per gli organi istituzionali di livello superiore – Parlamento compreso – ma si può estendere senza timore di essere smentiti anche ad altre realtà. Le Università non fanno eccezione, come ben sanno gli amministrativi ed i docenti che in esse lavorano. Lo sanno molto bene anche i Direttori dei Dipartimenti i quali, più volte e in diverse occasioni, su Ateneapoli hanno evidenziato quanto gravoso possa essere il loro compito a causa della sovrapposizione di norme e regolamenti che ingolfano il funzionamento delle strutture ad essi affidate. A partire da questi presupposti circa un anno fa il Rettore della Federico II, il prof. Matteo Lorito, ha istituito una Commissione destinata appunto alla semplificazione amministrativa in Ateneo. 

Una pluralità di regolamenti

La coordina il professore Alfredo Contieri, che insegna a Giurisprudenza ed è ordinario di Diritto Amministrativo. Ne fanno parte altri due docenti di Diritto Amministrativo, che sono Fiorenzo Liguori e Renata Spagnuolo Vigorita. Gli altri due componenti sono Paolo Ricci, che insegna Economia aziendale a Scienze Politiche, e Giuseppe Bruno, docente di Ingegneria economico-gestionale. “Siamo in carica ormai da circa dodici mesi – dice il prof. Contieri – ed al momento ci stiamo occupando soprattutto di semplificazione regolamentare finalizzata a rendere più snelle e più funzionali le procedure. In sostanza, a far correre in maniera più spedita la macchina dell’Ateneo. Il fine ultimo della nostra attività è questo. La Federico II ha veramente tantissimi regolamenti. Solo per citare alcuni esempi: sugli assegni di ricerca, sulle attività in conto terzi, sugli incarichi extraistituzionali, sui tirocini, sugli incentivi ai dipendenti. Mi fermo qui, ma l’elenco potrebbe continuare. C’è, insomma, una dispersione normativa determinata da questa pluralità di regolamenti. Vanno coordinati e resi omogenei perché si verificano non poche interferenze. Devono essere anche aggiornati. La normativa sugli assegni di ricerca, per esempio, si modifica continuamente”. L’attività della Commissione produce testi formalizzati che sono poi consegnati al Rettore, alla Prorettrice e ad una Commissione del Senato Accademico che li approva. “In media – va avanti il prof. Contieri – ci vediamo una volta a settimana. O, meglio, ci colleghiamo da remoto, perché finora i nostri incontri sono stati a distanza, con l’eccezione di una occasione di convivialità che abbiamo tutti molto apprezzato. Nel prossimo futuro credo che ci ritroveremo anche in presenza”. La squadra, sottolinea, è ben affiatata: “Con i due colleghi di Diritto Amministrativo c’è una consuetudine di anni. Lo stesso dicasi con il prof. Ricci, che insegna a Scienze Politiche, il Dipartimento dal quale io provengo. Bruno, infine, oltre ad essere una persona squisita e di grande disponibilità, dà a noi tutti quel tocco di razionalità che gli ingegneri hanno. Insomma, lavorare con gli altri quattro componenti della Commissione è per me molto piacevole. La circostanza di essere in numero limitato ci aiuta a concentrarci sugli obiettivi, ad ottimizzare i tempi, a non disperdere il lavoro che svolgiamo”. L’attività è all’insegna di alcuni principi generali, che guidano il lavoro dei cinque membri della Commissione: “Cerchiamo di introdurre il decentramento ed il silenzio – assenso. Decentramento per valorizzare i Dipartimenti, sulla base delle indicazioni del Rettore Lorito. Nel lavoro che svolgiamo, poi, ci stiamo confrontando anche con gli altri Atenei. Prendiamo il regolamento per la didattica – per citare un esempio – e svolgiamo un’attività che, se fosse un insegnamento, sarebbe Diritto comparato”. La Commissione riceve anche sollecitazioni dal Direttore generale, dal Rettore o da altre Commissioni. Per esempio quelle sulla didattica e sulla internazionalizzazione. “Capita – prosegue il prof. Contieri – che ci sollecitino su una certa materia. Noi siamo una specie di jolly. Non abbiamo competenze specifiche, siamo neutri e ci occupiamo di dare un tessuto normativo ed una forma alle esigenze che ci provengono dai vari uffici, dai colleghi, dalle commissioni e dal Rettore. Su certe materie interveniamo noi direttamente e su altre teniamo conto di quello che hanno prodotto le Commissioni competenti”. Conclude: “Tutti i regolamenti richiedono lavoro. Non è un compito semplice. Finora, tra quelli che abbiamo esaminato per semplificarli e razionalizzarli, i più impegnativi sono stati il Regolamento sul conto terzi, quello sulla Incompatibilità e quello delle attività che possono svolgere i professori universitari a tempo pieno e definito. Sono norme che hanno ricadute immediate anche di carattere economico e che devono essere rese quanto più chiare ed armoniche possibile, affinché i principi siano certi e si evitino ambiguità e possibili equivoci. Abbiamo inoltre ridisegnato il Regolamento sugli assegni di ricerca e sui dottorati di ricerca”.

Fabrizio Geremicca 

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