Un’università più inclusiva sul versante tasse, strutture e servizi per tutti gli studenti e le studentesse, più progressista e internazionale, attenta all’ambiente e alle questioni di genere, e capace di fare tesoro del know-how acquisito durante quest’anno di didattica a distanza. È l’università del futuro quella che emerge dalle proposte elettorali dei candidati alle imminenti elezioni studentesche 2021/2023 che si terranno, in modalità elettronica, i prossimi 25 e 26 maggio. Seggi da occupare sono in tutti gli organi: 5 in Senato Accademico di cui 1 rispettivamente per Area Medica, Politecnica e delle Scienze di Base, delle Tecnologie per la Vita e 2 per l’Area Umanistica; 2 in Consiglio di Amministrazione; 38 in Consiglio degli Studenti di cui 5, 13, 4, 16 rispettivamente per le Aree Medica, Politecnica e delle Scienze di Base, delle Tecnologie per la Vita e Umanistica. Si vota anche per i Consigli di Dipartimento e delle quattro Scuole di Medicina e Chirurgia, Politecnica e delle Scienze di Base, Scienze Umane e Sociali, Agraria e Medicina Veterinaria.
Con il termine ultimo per la presentazione delle liste al 14 maggio, si sono ben delineati e strutturati i programmi dei concorrenti in lizza.
Con il termine ultimo per la presentazione delle liste al 14 maggio, si sono ben delineati e strutturati i programmi dei concorrenti in lizza.
Tasse, servizi, ambiente
Confederazione degli Studenti. “Abbiamo presentato liste per tutti gli organi collegiali e in tutte le aree”, specifica Fluvio Mario Francesco Visone, dal comparto Ingegneria, attualmente Presidente del Consiglio degli Studenti, in corsa per il Consiglio di Amministrazione. Tra i punti all’ordine del giorno, “c’è l’innalzamento della no-tax area che in Ateneo, di base, vale per ISEE fino ai 20mila euro. Data l’emergenza, un decreto dell’allora Ministro Manfredi l’ha portata per quest’anno a 24mila, con scontistiche sulle fasce dai 26 ai 30mila – spiega – Noi vorremmo un ulteriore innalzamento, da calcolare eventualmente sulla base di una serie di fattori e delle disponibilità economiche dell’Ateneo”. Simone Magelli, altro candidato in CdA, che arriva da Medicina, si sofferma sull’importanza di potenziare i servizi per gli studenti. In particolare, “l’obiettivo che speriamo di raggiungere è l’incremento degli alloggi universitari per tutti gli studenti fuori sede. Ora che si va verso l’idea di un’università sempre più campus, polarizzata per comparti di studio, è un servizio imprescindibile”. Una panoramica della situazione attuale: “Gli alloggi al Policlinico sono stati dismessi con il passaggio da Adisu ad Adisurc. Non ce ne sono, invece, nell’area di Fuorigrotta mentre si dovrebbero potenziare quelli del centro storico. Servizi del genere sono anche punti di connessione e di supporto per gli studenti”. Internazionalizzazione è il punto del programma su cui si sofferma Andrea Nuti Ruggiero, dottorando in Management e tra i fondatori dell’Associazione Studenti Economia, anche lui in corsa per il CdA: “Nel post laurea, conoscenza delle lingue ed esperienze internazionali stanno diventando sempre più un requisito imprescindibile”, precisa. L’Ateneo può favorire i suoi studenti, quindi, “andando ad implementare i servizi dedicati. Il Centro Linguistico di Ateneo, ad esempio, è un organo che funziona bene ma, oltre al centro storico, dovrebbe posizionarsi con delle succursali anche nei pressi degli altri poli universitari. Si potrebbero prevedere anche delle agevolazioni economiche sia per sostenere esami ad hoc del Centro Linguistico di Ateneo che per altre certificazioni linguistiche”. Quanto alle esperienze di studio all’estero, “lavoreremo perché venga semplificata e velocizzata la procedura di riconoscimento e convalida dei crediti conseguiti all’estero durante l’Erasmus. Sarebbe, inoltre, auspicabile, con il progressivo aumento delle immatricolazioni, un aumento delle borse Erasmus stesse”. Concorre per il Senato Accademico, per l’Area Politecnica delle Scienze di Base, Adriano De Simone: “Il programma di Confederazione degli Studenti è sempre frutto di un confronto, con diverse realtà”. Come candidato al Senato Accademico, “sono chiaramente più concentrato sulla didattica. In questo contesto, abbiamo previsto di richiedere, ove possibile, il mantenimento della dad come supporto alla didattica in presenza. Chiederemo anche il prolungamento degli orari bibliotecari e, cosa su cui ci battiamo da anni, l’apertura delle aule studio H24 laddove la struttura e il servizio di sicurezza permettano l’erogazione del servizio”. Questo è l’inizio di un percorso “che si evolverà nel tempo. Quando sono in pochi a fornire il proprio contributo intellettuale e il proprio pensiero, le idee camminano poco. Se lo facciamo tutti, invece, si crea un fronte d’onda coeso e compatto”.
UdU-ViviUnina-StudentiGiurisprudenza. “Abbiamo riproposto la coalizione che da UdU si allarga a ViviUnina Scienze Politiche e StudentiGiurisprudenza e che concorrerà al Senato Accademico, Consiglio degli Studenti e Consiglio di Scuola Umanistica”, precisa Antonio Filogamo, coordinatore di UdU Napoli, candidato al Senato Accademico. Una precisazione sulle liste ai Dipartimenti di Studi Umanistici e Scienze Sociali: “Rispetto alle scorse elezioni, per la prima volta, anche noi abbiamo una lista a Studi Umanistici. A Scienze Sociali, poi, invece di una lista ne presentiamo due, confermando il trend di crescita riscontrato negli ultimi anni”. Un’università inclusiva e progressista è l’obiettivo a cui tendere: “Puntiamo anche noi ad un’estensione della no-tax area auspicando, in futuro, un’università che sia gratuita per tutti gli studenti e le studentesse. Ci impegneremo anche in direzione di un’abolizione del numero programmato a livello locale”. A testimonianza di questo impegno, “cito la recente vittoria a Psicologia in merito all’accesso non con test di ingresso ma con voto di maturità. Coloro che hanno fatto ricorso, oggi sono tutti immatricolati”. “Altro punto su cui faremo sentire la nostra voce – prosegue Antonio Lamagna, in corsa per il Consiglio degli Studenti, area Umanistica – è il numero minimo di appelli che vorremmo fosse uniforme in tutto l’Ateneo. In Consiglio degli Studenti era passata la proposta, poi non andata avanti, di un numero minimo di 8 appelli per anno accademico”. Si sofferma, invece, sulle questioni di genere, Alberto Fontana, anche lui candidato al Consiglio degli Studenti per l’Area Umanistica e Vicepresidente dell’Associazione ViviUnina: “Ci terremmo ad estendere un’esperienza fatta al Dipartimento di Scienze Politiche, una campagna di sensibilizzazione per avere dispenser di assorbenti gratuiti. La proposta era stata anche approvata in Consiglio di Dipartimento, ma non resa ancora effettiva a causa del lockdown”. Maggiore attenzione, poi, dovrebbe essere data al “linguaggio, anche nella modulistica ufficiale d’Ateneo, e all’uso dello schwa – il simbolo /É™/ – per evitare una logica binaria. È un’attenzione che nei nostri comunicati, ad esempio, poniamo sempre”. Chiude Rita Caso, studentessa di Giurisprudenza, in lizza al Senato Accademico: “Con questa candidatura vorrei dare seguito a tutto il lavoro svolto negli anni precedenti in Consiglio di Dipartimento”. Confronto e trasparenza sono le due parole chiave che solleva: “Gli studenti devono avere ben chiaro a chi potersi rivolgere. Immaginiamo con loro dei confronti periodici in modo da poter raccogliere proposte da portare in Senato. In particolare, poi, vorremmo ampliare l’offerta dello sportello di supporto psicologico, andando a rafforzare l’integrazione con i Dipartimenti, laddove sia minore”.
Link Napoli. “Il nostro programma immagina l’Università del domani che, però, va costruita oggi – precisa la coordinatrice di Link Napoli, Cristina Trey, studentessa del Dipartimento di Scienze Sociali – Non ci basta pensare a come sarà una volta tornati alla normalità. Quello che serve è un’inversione di rotta”. In particolare, “oltre ad immaginare un sistema di tassazione diverso, bisognerebbe pensare a borse di Ateneo di supporto laddove lo strumento regionale non lo sia”. Molta attenzione viene posta anche alle questioni ambientali: “I luoghi del sapere devono farsi motore attivo del cambiamento della società. L’università, in particolare, dovrebbe impegnarsi per ridurre le sue emissioni nonché nel potenziare la raccolta differenziata”. Ma anche a livello di didattica “si dovrebbe puntare su insegnamenti che trattino in maniera critica del rapporto tra l’uomo e il pianeta e che sarebbero assolutamente trasversali ai Corsi di studio”. Sulle questioni di genere: “Altrove le carriere alias, a tutela dell’identità di genere, sono realtà già consolidate. Uno strumento del genere cambia radicalmente l’esperienza di chi ne usufruisce; invece, purtroppo, abbiamo ricevuto testimonianze di studenti non binari che, nell’interfacciarsi con la burocrazia, hanno trovato del personale non preparato a gestire la situazione”.
UdU-ViviUnina-StudentiGiurisprudenza. “Abbiamo riproposto la coalizione che da UdU si allarga a ViviUnina Scienze Politiche e StudentiGiurisprudenza e che concorrerà al Senato Accademico, Consiglio degli Studenti e Consiglio di Scuola Umanistica”, precisa Antonio Filogamo, coordinatore di UdU Napoli, candidato al Senato Accademico. Una precisazione sulle liste ai Dipartimenti di Studi Umanistici e Scienze Sociali: “Rispetto alle scorse elezioni, per la prima volta, anche noi abbiamo una lista a Studi Umanistici. A Scienze Sociali, poi, invece di una lista ne presentiamo due, confermando il trend di crescita riscontrato negli ultimi anni”. Un’università inclusiva e progressista è l’obiettivo a cui tendere: “Puntiamo anche noi ad un’estensione della no-tax area auspicando, in futuro, un’università che sia gratuita per tutti gli studenti e le studentesse. Ci impegneremo anche in direzione di un’abolizione del numero programmato a livello locale”. A testimonianza di questo impegno, “cito la recente vittoria a Psicologia in merito all’accesso non con test di ingresso ma con voto di maturità. Coloro che hanno fatto ricorso, oggi sono tutti immatricolati”. “Altro punto su cui faremo sentire la nostra voce – prosegue Antonio Lamagna, in corsa per il Consiglio degli Studenti, area Umanistica – è il numero minimo di appelli che vorremmo fosse uniforme in tutto l’Ateneo. In Consiglio degli Studenti era passata la proposta, poi non andata avanti, di un numero minimo di 8 appelli per anno accademico”. Si sofferma, invece, sulle questioni di genere, Alberto Fontana, anche lui candidato al Consiglio degli Studenti per l’Area Umanistica e Vicepresidente dell’Associazione ViviUnina: “Ci terremmo ad estendere un’esperienza fatta al Dipartimento di Scienze Politiche, una campagna di sensibilizzazione per avere dispenser di assorbenti gratuiti. La proposta era stata anche approvata in Consiglio di Dipartimento, ma non resa ancora effettiva a causa del lockdown”. Maggiore attenzione, poi, dovrebbe essere data al “linguaggio, anche nella modulistica ufficiale d’Ateneo, e all’uso dello schwa – il simbolo /É™/ – per evitare una logica binaria. È un’attenzione che nei nostri comunicati, ad esempio, poniamo sempre”. Chiude Rita Caso, studentessa di Giurisprudenza, in lizza al Senato Accademico: “Con questa candidatura vorrei dare seguito a tutto il lavoro svolto negli anni precedenti in Consiglio di Dipartimento”. Confronto e trasparenza sono le due parole chiave che solleva: “Gli studenti devono avere ben chiaro a chi potersi rivolgere. Immaginiamo con loro dei confronti periodici in modo da poter raccogliere proposte da portare in Senato. In particolare, poi, vorremmo ampliare l’offerta dello sportello di supporto psicologico, andando a rafforzare l’integrazione con i Dipartimenti, laddove sia minore”.
Link Napoli. “Il nostro programma immagina l’Università del domani che, però, va costruita oggi – precisa la coordinatrice di Link Napoli, Cristina Trey, studentessa del Dipartimento di Scienze Sociali – Non ci basta pensare a come sarà una volta tornati alla normalità. Quello che serve è un’inversione di rotta”. In particolare, “oltre ad immaginare un sistema di tassazione diverso, bisognerebbe pensare a borse di Ateneo di supporto laddove lo strumento regionale non lo sia”. Molta attenzione viene posta anche alle questioni ambientali: “I luoghi del sapere devono farsi motore attivo del cambiamento della società. L’università, in particolare, dovrebbe impegnarsi per ridurre le sue emissioni nonché nel potenziare la raccolta differenziata”. Ma anche a livello di didattica “si dovrebbe puntare su insegnamenti che trattino in maniera critica del rapporto tra l’uomo e il pianeta e che sarebbero assolutamente trasversali ai Corsi di studio”. Sulle questioni di genere: “Altrove le carriere alias, a tutela dell’identità di genere, sono realtà già consolidate. Uno strumento del genere cambia radicalmente l’esperienza di chi ne usufruisce; invece, purtroppo, abbiamo ricevuto testimonianze di studenti non binari che, nell’interfacciarsi con la burocrazia, hanno trovato del personale non preparato a gestire la situazione”.
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