Una raccolta di racconti dalla penna del prof. De Felice, scienziato-scrittore

Oggi professore Emerito di Microbiologia Generale, tra i fondatori del Dipartimento di Scienze Biologiche a Napoli nel 2004. La lunga carriera di Maurilio De Felice si è svolta alla Federico II, iniziata all’Università di Salerno. La vita del docente è stata caratterizzata da scelte importanti, che lo hanno portato verso le scienze, nonostante la grande passione per la letteratura, scoperta al Liceo Classico di Nocera grazie al suo professore Vittorio Esposito. Già autore del giallo ‘La prova dell’angelo musicante’, ora presenta il suo secondo libro, questa volta una raccolta di racconti ‘Professore lei ha errato – segni di vita all’ombra del Vesuvio’. “Qui vengono narrate dieci brevi storie, apparentemente diverse tra loro, che hanno in comune il racconto del vivere quotidiano in un’atmosfera che oscilla tra l’amarezza e l’ironia, tipiche dei napoletani. Dall’anziana signora stanca di sopravvivere, al giovane brillante ma troppo sicuro di sé, si susseguono situazioni di vita in affanno e personaggi emarginati da una società distratta ed egoista che non riesce a capirli”, spiega. I racconti sono ambientati nel paese immaginario di Poggio Vesuviano, che molto ricorda la Scafati natia del professore: “dove il ricco restava volentieri a casa del povero e il povero veniva accolto con grande calore in casa del ricco. È un’area vesuviana ricca di stimoli e stratificazioni culturali”, afferma. I personaggi sono realmente esistiti, ma non conservano gli stessi nomi e vengono rielaborati in maniera fantasiosa: “ho voluto riportare nel bene e nel male segni di vita di un’epoca diversa, gli anni ’60-’70, ricordi d’infanzia, con il Vesuvio come testimone severo e affettuoso delle vicende che si svolgono ai suoi piedi”. Ha ripreso a scrivere tardi, benché fosse stato giornalista sportivo in gioventù: “ero inviato speciale corrispondente da Scafati, della serie C di diverse squadre. Prendevo dieci lire a riga. Il Direttore Ghirelli mi propose di intraprendere una carriera nel campo, ma io rifiutai. Avrei forse avuto una vita totalmente diversa oggi, ma dovevo completare gli studi, altrimenti…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 18/2015)
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