La dieta dei calciatori del Napoli

Di cosa si ciba un calciatore della squadra del Napoli prima di scendere in campo? Curiosità svelata: “Prima di ogni impegno sportivo gli spuntini devono essere leggeri e poco trattati. Devono prevedere una quantità di carboidrati complessi a lento assorbimento come il pane integrale, una quantità proteica rappresentata da affettati o yogurt magro, una piccola quota di grassi, ad esempio la frutta secca, e un pizzico di energia immediata come la frutta fresca o una spremuta”. Pane e bresaola con mandorle e spremuta è il mix ottimale pre-partita. “Se si preferisce il dolce al salato, si può variare con yogurt, cereali integrali e frutta fresca e disidratata”. A raccontare la dieta degli idoli del popolo azzurro è Vincenzo Monda, 30 anni, laureato in Medicina all’allora Seconda Università nel 2014, in 5 anni ed una sessione, con 110/110, specializzazione in Scienze dell’Alimentazione, dottorato di ricerca, docente a contratto all’Università di Foggia, dove, al Corso di Odontoiatria, insegna Fisiologia, da qualche tempo nel team dei medici nutrizionisti della squadra. Che aggiunge qualche dettaglio: “Cerchiamo di variare il menù ogni settimana, a seconda dei cambi di temperatura e degli allenamenti. Una volta trovato il canovaccio dei macronutrienti, si cambiano gli ingredienti ma la struttura resta stabile”. Ma come si arriva tra il team di una delle più seguite e amate squadre di calcio? “Nei 4 anni di Specializzazione ho lavorato in reparto con il dott. Raffaele Canonico, oggi responsabile dello staff medico della società Calcio Napoli. Il dott. Canonico mi ha proposto di collaborare con l’equipe come medico nutrizionista nel settore giovanile. Dall’arrivo del Mister Rino Gattuso seguo anche qualche impegno della squadra in serie A”. Un’esperienza emotiva forte per un tifoso ma “preferisco separare la passione dalla professione, bisogna fare attenzione quando si seguono degli sportivi a livello agonistico”. 
Qualche consiglio per chi voglia intraprendere la sua strada (“ho sempre saputo che avrei frequentato Medicina, l’ispirazione è arrivata dalla mia famiglia: mio nonno, mio padre, uno zio, sono tutti medici”). Si comincia con il test di ammissione a Medicina: “Si deve partire in anticipo. Ci sono materie come Ragionamento logico che richiedono tempo per essere assimilate”.  Una volta ammessi: “il percorso richiede molto impegno. L’organizzazione degli esami del primo anno permette di abituarsi ad un nuovo metodo di studio e a tante ore trascorse sui libri”. L’esame più difficile? “Senza ombra di dubbio Anatomia. Non nego che ho impiegato 6 mesi per prepararlo, studiavo durante i corsi, praticamente sempre. Questa materia impone un cambiamento importante e richiede, come tutto il percorso, volontà e spirito di sacrificio”. Su 32 esami, solo 2 prove con 28 e poi tutti 30 e trenta e lode. Il segreto? “L’organizzazione del programma di studio. Le giornate devono avere degli obiettivi da raggiungere. Così si arriva all’esame sicuri e soddisfatti, con la consapevolezza di aver ripetuto il programma per bene”. Un consiglio alimentare per chi deve prepararsi ai test ed agli esami: “In vista di una prova che richiede impegno fisico e mentale occorre una giusta dose di sali minerali, frutta e verdura in quantità, un po’ di proteine e carboidrati per dare gli zuccheri utili all’attività mentale”. 
 
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