Un esperto della Polizia scientifica al corso in Biologia molecolare forense

Tra i biologi in formazione c’è chi sogna, un giorno, di entrare nella Polizia scientifica. È in quest’ottica che il Corso di Laurea Magistrale (attivato presso il Distabif, Dipartimento di Scienze e Tecnologie ambientali, biologiche e farmaceutiche) è stato arricchito di un ulteriore insegnamento, Biologia molecolare forense, pensato per il curriculum in Scienze biomolecolari. Il corso, coordinato dalla prof.ssa Nicoletta Potenza, docente di Biologia molecolare, avrà inizio il 25 ottobre e si terrà su Teams. La particolarità del corso non è data tanto dalla disciplina in sé, quanto dal fatto che ci si avvarrà della presenza di un esperto della Polizia scientifica, il cui nome non è ancora noto in quanto è in atto una selezione dei candidati. “Il corso – racconta la prof.ssa Potenza – nasce con l’intento di far avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, confrontandosi con i possibili scenari. Fortemente voluta dalla Presidentessa del Corso di Laurea, prof.ssa Marina Isidori, questa disciplina fa parte della ghiera degli esami a scelta, quelli che una volta erano gli insegnamenti complementari, e possono essere selezionati dagli studenti interessati. Si tratta di un corso professionalizzante da 5 crediti formativi, che darà la possibilità ai partecipanti di acquisire conoscenze riguardo a un impiego molto specifico della biologia molecolare”. Lo abbiamo appreso da una famosissima serie tv in fondo, C.S.I., che la traccia biologica porta sempre alla cattura del colpevole. Si inizierà così con lo studio della struttura del DNA, per poi procedere con le varie tecniche di indagine della traccia biologica, come la Multiplex polymerase chain reaction (PCR) o l’Elettroforesi capillare. “Queste tecniche – spiega la docente – sono utili per vari tipi di indagine, dai test di paternità alla ricostruzione della traccia biologica che si sia in parte deteriorata. Gli studenti potranno quindi capire come si lavora in un laboratorio di analisi della Polizia scientifica sull’esempio dei casi studio che verranno presentati dall’esperto”. Non solo, durante la frequenza gli studenti potranno accedere ai laboratori del Distabif per  “un’esercitazione molto interessante. In sostanza, gli studenti si recheranno in laboratorio e potranno osservare il loro stesso DNA prelevato dalle proprie mucose. Sulla base di questo, si procederà a una spiegazione di come si possa ricostruire un gene frammentato e di quali sono le parti essenziali per la sua decodificazione e la successiva archiviazione. Come tutti sanno, il DNA è assolutamente unico e il nostro codice genetico, per quanto pieno di informazioni in comune non solo con tutti gli altri esseri umani, ma con tutti gli esseri viventi, è la nostra carta d’identità. Ci dice chi siamo. Per questo nel corso delle indagini le tracce biologiche sono tanto importanti”. Quando si dice ‘incastrato dal DNA’ ci si riferisce proprio a questo: siamo tutti uguali, ma anche tutti diversi, e può bastare un frammento del nostro materiale biologico per attestare la nostra presenza in un determinato luogo o nel corso di un determinato avvenimento. Un biologo della Polizia scientifica ha proprio questo compito, analizzare le tracce biologiche alla ricerca di frammenti di DNA che possano condurre a una persona, a un essere umano, sia che questi debba fare i conti con la giustizia o con un figlio che non ha mai visto. È così che al Distabif ci si impegna nella formazione di esperti, di professionisti che un giorno potranno prestare il loro contributo alla giustizia. Al corso potranno partecipare tutti gli studenti in Biologia, i quali possono iscriversi entro il 22 ottobre. 
 
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