Accesso all’insegnamento: Antropologia, Didattica e Pedagogia diventano curricolari dal prossimo anno

Tra esami a raffica e lauree imminenti, il ritmo di febbraio è già instradato e procede spedito in attesa dell’inizio dei corsi nel secondo semestre. Intanto, si pensa già alla revisione dell’offerta didattica per il prossimo anno. Se per il Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo (DAAM) si prevede una ristrutturazione importante, per ora “da noi di cambiamenti nell’ordinamento non ce ne sono stati”, afferma il prof. Augusto Guarino, Direttore del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati. “Vogliamo presentarci alla visita dell’Anvur con Corsi di una certa solidità, anche a costo di sembrare più tradizionali. Se cambiassimo continuamente gli ordinamenti, daremmo l’impressione di Corsi un po’ effimeri e in questo momento non sarebbe prudente, soprattutto dal momento che il nostro Dipartimento accoglie tantissimi studenti, circa i 4/5 dell’Ateneo”. La prima novità che si affaccia in vista dell’anno accademico 2018/2019 è l’introduzione curricolare dei crediti necessari per l’insegnamento. “Stiamo cercando di attivare su tutti i Corsi di Laurea del secondo livello almeno 3 su 4 delle discipline che servono per il cosiddetto FIT. Nel nostro Dipartimento ci saranno Antropologia e Didattica delle lingue moderne, mentre presso il DAAM si immetterà Pedagogia, di modo che ciascuno studente possa essere agevolato nel conseguimento dei 24 crediti, optando per tali insegnamenti nell’ambito delle discipline a scelta o degli esami sovrannumerari”. Saranno accessibili anche a triennalisti? “Sarebbe un meccanismo un po’ improprio, perché si suppone che un aspirante insegnante debba sostenere esami a un livello più avanzato. Sono esami che servono per sostenere un concorso e farli al secondo o terzo anno di iscrizione e poi portarseli fin dopo la Magistrale non avrebbe senso”. Ciò che conta è avere la possibilità di trovarli nel segmento finale del percorso, anche per “non rischiare di intasare inutilmente il primo livello, dove abbiamo centinaia di iscritti. Inutilmente, perché non tutti quelli che si laureano continueranno gli studi, non tutti lo faranno da noi, ancora meno sosterranno il concorso e avranno accesso ai ruoli”. La metafora suggerita dal docente è quella di “un rubinetto aperto col contagocce”, siccome va riconsiderato un aspetto fondamentale: “tra le grandi aspettative suscitate e la selezione per l’immissione ai ruoli, sussiste una discrepanza enorme. I nostri studenti farebbero bene a prepararsi anche per altre figure, non solo l’insegnante. In questo momento, ci stiamo preoccupando per offrire le migliori opportunità possibili e i responsabili dei Corsi di Laurea stanno studiando le varie modifiche, che poi verranno approvate nei prossimi Consigli, a febbraio e marzo”. Quanto all’organizzazione del secondo semestre, programmata già nell’aprile-maggio 2017, “abbiamo dovuto provvedere solo a piccoli accorgimenti in itinere, come per docenti in maternità o contrattisti che hanno vinto concorsi in altri Atenei, a breve assegneremo un contratto di Letteratura Italiana Contemporanea e altri due per Lingua Inglese”.
Magistrali, si promuovono gli studi americani
Un’altra lieve modifica in positivo, che rientra nel miglioramento dell’offerta formativa, avverrà sul Corso di Europa e Americhe, Triennale e Magistrale…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 23 febbraio (n. 3/2018)
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