Estate in Kosovo per Dolores e Maria Teresa

Il fascino di studiare una lingua ricca di curiosità e possibilità inattese: l’albanese. Lo raccontano due studentesse: Dolores Zappulo, iscritta alla Magistrale in Lingue e Comunicazione Interculturale in Area Euromediterranea, e Maria Teresa Conte, iscritta a Lingue e Culture Comparate. 
Parla di una ‘doppia identità’ ricca di sfumature Maria Teresa: “Sono nata in un paesino della provincia di Cosenza di tremila anime, Santa Sofia d’Epiro, che condivide un destino simile a quello di innumerevoli altre comunità: far parte di una minoranza etnolinguistica”. Nel suo caso, si tratta di quella italo-albanese o arbÑ‘reshÑ‘, “ovvero dei comuni sparsi in tutto il Sud Italia che derivano dalle popolazioni albanesi emigrate in Italia a partire dal XV secolo a seguito della dominazione turca”. Una scelta di cuore quella di Maria Teresa che l’ha portata, dopo un breve periodo di assestamento, alla riscoperta delle sue radici. “Studio albanese per cercare nel mio piccolo di mantenere la connessione con la terra che i miei avi sono stati costretti ad abbandonare secoli fa”. Il patrimonio culturale a cui sente d’appartenere è, però, in via di estinzione: “come ogni minoranza rischia di sparire inesorabilmente, se non facciamo tutto ciò che è in nostro potere per salvaguardare la lingua, le tradizioni, gli usi e costumi”. Una battaglia…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 24 novembre (n. 19/2017)
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