Incontro studenti-mondo del lavoro a Mediazione linguistica e culturale

Incontro studenti-mondo del lavoro a Mediazione linguistica e culturale

Cosa cerca il mondo del lavoro in un laureato in Mediazione linguistica e culturale? A rivelarlo sono i rappresentanti di Action Women, Giffoni Film Festival, Scuola Elementare del Teatro e Associazione nazionale delle agenzie di viaggio Federturismo e Confindustria, durante l’incontro del 31 maggio con gli studenti del Corso Triennale, promosso dalle professoresse Jana Altmanova, Coordinatrice del Corso di Laurea in Mediazione linguistica e culturale, e Fabiana Sciarelli, Delegata del Dipartimento per la Terza Missione.

“Abbiamo bisogno di giovani che vogliano sperimentare nella comunicazione, nel marketing e nell’organizzazione degli eventi aprendo la mente, ma so benissimo che chi si è iscritto alla vostra università è perché la mente l’ha già aperta”, afferma Paola Russo, rappresentante di Action Women, sartoria sociale con sede a Castel Volturno portata avanti da donne italiane e africane. Queste ultime, talvolta, “con una difficoltà linguistica anche psicologica ad abbandonare la loro lingua madre per avvicinarsi a una lingua così complicata quale l’italiano.
Per noi mediazione è contaminazione, è parlare insieme e cercare di capirsi e fare in modo che io capisca l’English delle lady nigeriane e lo capisca anche la sarta napoletana che si è unita al gruppo e fa inclusione alla rovescia; al contempo, è fondamentale che le ladies capiscano quanto sia importante l’uso dell’italiano nel rapporto con i clienti e con i sostenitori. Quindi contaminarsi in ogni modo, senza paura”.

Presente all’incontro è anche il Giffoni Film Festival, ente con cui il Dipartimento intrattiene accordi già da tempo per quanto riguarda i tirocini, con possibilità per gli studenti di svolgere diverse attività, dalla cura delle schede-film e del materiale multimediale per il sito della manifestazione, anche attraverso l’utilizzo delle lingue studiate come strumento di lavoro, alla rassegna stampa.
Il consiglio che mi sento di dare a chi termina gli studi in un ambito così affascinante è: guardate sicuramente lontano, ma guardate anche alla nostra Campania, che offre davvero tante possibilità. Con Giffoni ho intenzione di girare il mondo e lo facciamo a modo nostro, però poi tornare a casa la sera e pensare che sto facendo qualcosa di bello per la mia terra è davvero appagante”, afferma Davide Russo, portavoce per il GFF, strizzando un occhio con orgoglio al progetto della Multimedia Valley, che è “una struttura unica al mondo: una straordinaria incubatrice di cultura, cinematografia e formazione. Giffoni vuole aprirsi a tante forme di turismo che possano permettere anche a voi studenti e a tantissimi ragazzi di lavorare qui tutto l’anno e non solo durante il periodo del festival”.

Un altro aspetto rilevato è l’aiuto che un mediatore culturale può fornire al settore dell’hospitality, aiutando gli albergatori a comprendere le esigenze di viaggiatori provenienti da un numero sempre maggiore di paesi diversi, affinché la Campania possa aprirsi ad un turismo in entrata sempre più variegato. “Un esempio sono gli ebrei”, riporta Cesare Foà, Presidente regionale di AIDIT, Associazione nazionale delle agenzie di viaggio Federturismo-Confindustria, “hanno una religione Kosher e dunque tutta una serie di esigenze. Molto spesso gli albergatori e i ristoratori pensano di dover fare chissà cosa, quando in realtà è molto semplice se uno conosce la loro realtà. Quando ne parlavamo all’inizio mi dicevano che ero un pazzo eppure, se prima Israele non aveva neanche il volo collegato con Napoli, oggi ce ne sono ben tre. Ciò significa portare in determinati momenti in Campania non meno di circa millecinquecento persone a settimana. È una cifra importante”.

Il turismo “è collegato al fatto teatrale e cinematografico: il turista viene qui anche per assistere al teatro dal vivo, al cinema, per conoscere le persone che vivono sul luogo e il teatro è fatto dalle persone vere”, continua Chiara Alborino, della Scuola Elementare del Teatro, aggiungendo alla sfera delle possibilità del mediatore culturale anche l’aiuto che può fornire nell’approfondire e nel far comprendere questo aspetto. “Credo che i nostri ragazzi abbiano competenze che possano portare sviluppo in vari ambiti”, afferma la prof.ssa Fabiana Sciarelli, aggiungendo ancora un altro settore di interesse: “il Turismo emergente dei paesi africani. Alcune aree dell’Africa stanno diventando delle economie emergenti importanti, si inizia a viaggiare e noi siamo vicini, anche culturalmente, a queste popolazioni. I nostri ragazzi, per quanto riguarda la comprensione culturale delle popolazioni, possono essere veramente un elemento di distinzione”.

Frequente l’equazione mediazione linguistica e culturale – traduzione e uso delle lingue straniere, invece “il Corso è molto ampio e prevede una larghissima applicazione e questa ricchezza si riflette anche nella varietà di tirocini che proponiamo, spiega Daniele D’Aguanno, membro della Commissione Tirocini.
A confermarlo è l’esperienza di Naima Dentice, studentessa al terzo anno, il cui percorso si distacca totalmente dai profili illustrati dai rappresentanti del mondo del lavoro: “Ho collaborato con un’associazione di San Giorgio a Cremano e ho avuto la possibilità di creare dei materiali multimediali che avevano come punto di riferimento i corsi di varie università napoletane. Mi è stato utile perché, nella vita privata, mi occupo di disturbi dell’apprendimento, collaboro con un’associazione, e sono stati materiali che ho avuto l’occasione di utilizzare con i ragazzi che seguo. Penso che i disturbi dell’apprendimento spesso vengano marginalizzati e quando parliamo di differenze queste divergenze neuronali sono poco prese in considerazione a livello istituzionale. Sono felice di quest’esperienza perché posso trarne beneficio nella vita quotidiana”.
Giulia Cioffi

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