Ogni primo martedì del mese lo Sportello di Ascolto del CUG è disponibile anche in presenza, a partire da aprile, nella stanza 9.3 di Palazzo del Mediterraneo, su prenotazione. L’Orientale continua a lavorare sui servizi di supporto per il benessere sociale, fisico e psicologico della propria comunità accademica – studentesse e studenti, personale tecnico-amministrativo, docenti, collaboratori dell’Ateneo.
A gestirlo sarà l’avv. Eliana Lelli, dalla scorsa primavera Consigliera di Fiducia, figura professionale esterna a L’Orientale che agisce in piena autonomia. È Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli, Consigliera di Fiducia anche presso l’Università Politecnica delle Marche dal settembre scorso e si occupa da anni di fenomeni di molestie e violenza sia in ambito lavorativo che familiare.
Raggiunta telefonicamente da Ateneapoli, la prof.ssa Emma Imparato, Presidentessa del CUG de L’Orientale, ha sottolineato l’importanza del servizio: “Lo Sportello l’ho voluto sin da quando è arrivata la Consigliera di Fiducia. Fino a un mese fa era esclusivamente online e, adesso, un giorno al mese, sarà fruibile anche in presenza. Ma questo è solo un primo passo. In passato, era rivolto solo alla componente dei dipendenti e si occupava prevalentemente di benessere lavorativo, discriminazioni, a cura di un componente del CUG. Questa vocazione resta, ma il servizio si allarga anche al supporto verso studentesse e studenti ed è stato pensato prim’ancora che si verificassero gli ultimi episodi di cronaca, che ci hanno colpito profondamente.
Nelle mie idee la Consigliera, che non è in grado di affrontare situazioni di disagio psicologico, dovrebbe essere una testa di ponte rispetto ad altri sportelli di antiviolenza con i quali l’Ateneo collabora. Stiamo provando a fare la nostra parte, d’altronde è un dovere morale. Il Rettore e il Direttore generale mi hanno sostenuto in questa iniziativa”.
Sull’ulteriore crescita dello Sportello, Imparato ha aggiunto: “le università non sono più quelle di un tempo, ovvero tempi della scienza chiusi in se stessi, devono far parte del territorio e integrarsi. A me basterebbe già salvare una sola vita, ma è chiaro che non è sufficiente e credo che dovremmo mettere in moto altre azioni, e come CUG ci stiamo riflettendo”. Non essendocene molti di servizi simili a livello universitario in Italia, a detta della docente, una strada potrebbe essere “creare una rete di Sportelli e sensibilizzare sempre di più”.
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Ateneapoli – n. 7 – 2025 – Pagina 26