“È appena terminata una riunione organizzata dalla parrocchia per la riqualifica del quartiere alla quale hanno preso parte, oltre noi, il Comandante dei Vigili e il Presidente della Municipalità. In primavera sarà pubblicato il bando di gara per la ristrutturazione di Palazzo Giusso. I tempi non saranno brevissimi ma stiamo lavorando al progetto”. Esordisce così il Rettore Roberto Tottoli, raggiunto telefonicamente da Ateneapoli per fare il punto sui fronti caldi che riguardano L’Orientale.
Innanzitutto, il Progetto LABOR-U.N.O, finanziato per 331.492,10 euro (fondi POR Campania FESR 2014-2020) per potenziare l’aula informatica e creare un laboratorio di beni culturali. E ancora: il prolungamento dell’orario di apertura delle biblioteche, la visita dell’Anvur prevista per il 2026 e l’obiettivo – forse più una speranza – di nuovi spazi. Accanto a quelle interne, tuttavia, ci sono anche questioni che vanno ben oltre il perimetro universitario. L’incontro con l’ambasciatore iraniano Sabouri avvenuto qualche settimana fa e, inevitabile, un commento sulla guerra di Gaza.
Da poco più di un mese le biblioteche sono aperte anche di pomeriggio. Un buon punto di partenza per l’inizio dell’anno.
“Certamente. Resta il problema della mancanza di personale, tra pensionamenti e altro. Avere più punti di distribuzione nelle varie sedi acuisce senz’altro il problema. Comunque abbiamo trovato questo sistema per incentivare gli studenti ad utilizzarle e per garantire spazi per lo studio. Resta sempre l’idea di una biblioteca unica”.
L’Ateneo ha potenziato l’aula informatica multimediale a Palazzo Giusso e acquistato attrezzature scientifiche per l’attivazione di un laboratorio per i beni culturali a Palazzo Corigliano.
“Per noi le attività laboratoriali sono sempre importanti e proviamo ad offrirne tante e ricche. In generale, come noto, siamo in una fase di ridefinizione dell’offerta formativa: è previsto un Corso interateneo che partirà l’anno prossimo, per fare un esempio. Purtroppo, tarderà di un anno la riforma di tutti i Corsi. Il decreto ministeriale chiede di non apportare cambiamenti al momento. Questo significa che possiamo introdurre curricula in inglese, ma non è il caso di muoversi sul quadro creditizio. Attendiamo le nuove tabelle ministeriali per non precluderci alcuna possibilità al momento della riforma”.
Il 15 gennaio scorso in rettorato c’è stato l’incontro tra i rappresentanti di 8 università europee per la costituzione di un’alleanza finalizzata alla realizzazione di un progetto. Di cosa si tratta?
“Abbiamo partecipato ad un bando di alleanze europee che ci vede assieme ad altri atenei, anche di altre realtà extra-europee. Come sempre, portiamo in dote la nostra vocazione alla costruzione del dialogo e dello studio di civiltà altre. Ci contiamo molto e speriamo di partire quanto prima”.
L’11 gennaio, invece, ha accolto l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, Mohammad Reza Sabouri. Obiettivo agevolare la mobilità di studenti e docenti.
“Ho risposto alla richiesta dell’ambasciatore per un incontro; tuttavia, in questa fase, c’è estrema prudenza negli scambi. Loro sono venuti qui a esercitare il desiderio di rafforzare i rapporti. D’altra parte, i nostri studiosi dell’area – pochi, a dire il vero – non hanno intenzione e possibilità di andare al momento. In Iran si gioca una partita politica che va oltre l’università. Certamente ci teniamo a mantenere i canali aperti, ma, ripeto, con grande prudenza”.
Inevitabile la domanda sulla guerra in atto a Gaza. Qual è la posizione de L’Orientale, anche alla luce di quanto detto dalla Corte dell’Aia – ovvero “Israele eviti il genocidio”?
“Siamo sgomenti davanti all’impossibilità di trovare delle soluzioni che portino a deporre le armi, al di là dei vari posizionamenti e ragioni. Il conflitto, tra l’altro, vede coinvolti colleghi, ricercatori e studenti su entrambi i fronti. La situazione resta gravissima”.
Dal 1° gennaio sono entrati in carica i tre nuovi Direttori di Dipartimento. Che dialogo intende instaurare con loro?
“Il nostro non è un Ateneo grande, ragion per cui Rettore e Direttori lavorano a stretto contatto. Ci conosciamo tutti e c’è sintonia totale, in continuità con i predecessori”.
Quali sono gli obiettivi de L’Orientale per questo 2024?
“Speriamo di avere finalmente risposte da Ministeri e demanio sull’acquisizione di nuovi spazi. Per parte nostra abbiamo già identificato e visionato stabili. Se per una serie di questioni non dovessero esserci sviluppi positivi, ci muoveremmo in altre direzioni. Di sicuro sarà tutto più chiaro nel giro di qualche mese”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n.02 – 2024 – Pagina 32