Studiare il polacco, una lingua utile “per una visione più ampia sulle lingue slave”

Vantano una prestigiosa tradizione gli studi di polonistica a Napoli, importante polo di riferimento in questo ambito per tutta l’Italia meridionale. Una lunga storia che risale agli anni Quaranta. “Già durante il periodo interbellico, infatti, nell’allora Istituto Universitario Orientale, si insegnava il polacco”, informa il prof. Andrea De Carlo, unico docente di Lingua e di Letteratura Polacca. Risale invece al 1952 la fondazione della medesima cattedra, “su iniziativa dell’esimio slavista, critico e traduttore letterario, il prof. Enrico Damiani”. Un insegnamento che negli anni successivi “è stato diretto da insigni docenti”. Si ricorderà, in particolare, dal 1979 al 2011 la prof.ssa Jolanta Å»urawska, ormai in pensione. I corsi di polacco (accessibili ai soli che si immatricolano a Mediazione Linguistica e Culturale o a Lingue e Culture Comparate), pur se inclusi nella cerchia delle lingue minori, hanno registrato in tempi più recenti una crescita significativa: “dagli otto studenti ereditati dai precedenti docenti si è arrivati all’attuale numero di 48 iscritti”, afferma con orgoglio il prof. De Carlo. Per chi può rivelarsi un’ottima scelta? “Per gli studenti interessati a specializzarsi nell’ambito della…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 23 ottobre (n. 15-16/2019)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
 
- Advertisement -





Articoli Correlati