Test d’accesso di Lingua Inglese: stavolta si farà da casa

Nel pomeriggio del 14 maggio, tra i commenti più diffusi in occasione dell’Open Day a distanza si riconosce una volontà comune tra gli aspiranti universitari: “speriamo di poter iniziare il primo anno di Università come tutti e non da casa”. In un frangente dove però l’incertezza del ritorno nelle aule confligge con l’eccezionalità dell’emergenza, L’Orientale adotta nuove precauzioni: il test in Lingua Inglese per i futuri immatricolandi si farà, un dato certo, ma in modalità online. “Il test si è sempre svolto in presenza. L’anno scorso alla Mostra d’Oltremare si presentarono circa 1900 candidati. Abbiamo, perciò, sempre organizzato almeno due turni per smistare gli studenti, tra mattina e pomeriggio. Con questi presupposti, nel rispetto delle misure anti-contagio, abbiamo ritenuto opportuno mantenere la prova, che resta identica nella struttura e nei contenuti, ma consentire agli studenti di svolgerla da casa”, parla l’anglista Katherine Russo, docente responsabile dell’organizzazione del test. Perché è importante conservare il test? “Per i vantaggi che abbiamo avuto modo di riscontrare da quando l’abbiamo introdotto, ormai sei anni fa: uno strumento che ci ha consentito di migliorare la nostra offerta formativa in lingua inglese in un’ottica professionalizzante, sperimentando corsi più stimolanti per gli studenti, in forte contatto con le problematiche contemporanee della lingua inglese – approfondimenti che prima non era possibile fare – garantendo allo stesso tempo una didattica funzionale impartita in classi di livello omogeneo. Sarebbe stata una sconfitta eliminarlo dopo i benefici che ne abbiamo tratto: grazie al test, la percentuale di studenti che supera Inglese I al primo tentativo è difatti raddoppiata”. D’altro canto, questo strumento serve soprattutto allo studente affinché sia messo nella condizione di capire se “la sua preparazione iniziale sia sufficiente o meno a intraprendere con profitto lo studio dell’inglese nel nostro Ateneo”. È una garanzia “per iniziare il proprio percorso universitario nel migliore dei modi, non avendo un bagaglio pregresso di lacune, e proseguire in maniera spedita la propria carriera fino alla laurea”. Negli scorsi anni, “molti arrivavano a Inglese senza solide basi. E per noi era difficile recuperare in classi molto numerose gli studenti con grosse difficoltà”. Inoltre, è fondamentale per uno studente che si laurea in Lingue “potersi specializzare in inglese con un livello molto alto. Bisogna essere competitivi nel mondo del lavoro, che richiede in tutti i settori un’ottima conoscenza di questa lingua”.
Obbligatorio anche a Lingue e Culture Orientali e Africane
La prova d’accesso in inglese, mirata all’accertamento di un livello minimo B1 (intermedio) secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, costituisce un requisito obbligatorio per gli studenti che decidono di inserire questa lingua tra le materie curricolari all’interno di uno dei Corsi del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati (Lingue e Culture Comparate; Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe; Mediazione Linguistica e Culturale). Dal prossimo anno, tuttavia, la prova sarà obbligatoria anche per gli studenti intenzionati a iscriversi a Lingue e Culture Orientali e Africane (afferente, invece, al Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo), Corso che prevede all’interno del piano di studi il superamento di due annualità di Lingua Inglese. Se lo studente non supera il Test, non potrà scegliere di studiare inglese in uno di questi Corsi, salvo la possibilità di ritentare negli anni successivi la prova oppure optare per altre lingue di studio o altri Corsi di Laurea. Insomma, se non si supera il Test, “non è la fine del mondo, anzi invito i futuri studenti a esplorare le diverse lingue offerte dall’Ateneo”. Oltre all’inglese, ce ne sono più di quaranta. Il test è, quindi, l’unico filtro selettivo posto in entrata alle matricole e va sostenuto per qualsiasi Corso di Laurea Triennale (classificati L-11 e L-12) eccetto Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e Civiltà Antiche e Archeologia. Per Scienze Politiche è previsto un test obbligatorio, ma non selettivo, che riguarda i requisiti minimi d’accesso, mentre per Archeologia occorre presentare una certificazione B1, in assenza della quale lo studente dovrà seguire un corso di Inglese a cura di un docente del Dipartimento di Asia, Africa o Mediterraneo. I dettagli sulla modalità online della prova saranno comunque comunicati nei prossimi mesi, durante cui si terranno sempre online nuovi incontri informativi. Intanto, a seguire alcune delle domande più frequenti.
La novità: Ofa con un punteggio compreso tra 30-36
Nessun cambiamento rispetto agli anni precedenti nell’impostazione del Test, che prevede una reading comprehension iniziale e 60 domande a risposta multipla. Il punteggio minimo per superare la prova è di 36/60. La novità: “data la situazione di grande emergenza, attiveremo una ‘fascia protetta’ per coloro che totalizzeranno un punteggio compreso tra i 30 e i 36 punti”, riprende la prof.ssa Russo. “Si verrà, quindi, ammessi ma con obblighi formativi aggiuntivi (OFA). Lo studente dovrà perciò seguire nel primo semestre un corso di recupero, al termine del quale sosterrà una verifica per accertare il recupero delle proprie lacune”. 
LE DOMANDE. Anche per altre lingue è previsto un livello minimo in ingresso? No. A parte l’inglese, l’insegnamento di tutte le altre lingue parte dal livello A1 (principianti), ivi comprese le lezioni dei lettorati. Ho un attestato di Inglese B2-Cambridge, posso non sostenere il Test? Ebbene, “non sono ammesse certificazioni, anche se riconosciute da istituti validi”. Il test è, quindi, obbligatorio per tutti quelli che vogliono studiare l’inglese, “sia che abbiano certificazioni anche superiori al B1, sia che siano madrelingua”. Ciò vale anche per coloro che vogliano selezionare l’inglese come ‘esame a scelta libera’ o come ‘esame sovrannumerario’. Il test è a numero chiuso? No, non è previsto un limite di posti disponibili. Accedono tutti coloro che totalizzano poco più della metà delle risposte corrette. Si organizzano corsi per gli studenti che dovranno svolgere il test? No, ma “sul sito sono disponibili alcune simulazioni con cui consiglio di iniziare a esercitarsi”. Altrettanto consigliata è l’esercitazione sulle prove degli anni precedenti insieme un buon ripasso della grammatica di base, nonché dell’inglese studiato a scuola. La percentuale di studenti che non superano il test è alta? “No, il test non è difficile”. 
 
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