Un supporto per gli studenti “Come si fa una tesi di laurea”

Un laboratorio “fortemente voluto dai docenti perché ci siamo accorti un po’ tutti delle difficoltà che hanno gli studenti nel momento in cui si avvicinano alla tesi a mettere sulla carta le proprie idee organizzate formalmente con un ordine mentale e materiale”, afferma la prof.ssa Valeria Micillo, la quale terrà, a cominciare dal 20 aprile, il laboratorio “Come si fa una tesi di laurea” insieme al prof. Giampiero Moretti. Organizzato in 4 incontri, la cui frequenza è obbligatoria, il laboratorio (che si rivolge esclusivamente agli studenti in corso iscritti al terzo anno della Triennale in Lingue, Lettere e Culture comparate e al secondo anno della Magistrale in Letterature e Culture comparate in procinto di laurearsi) rientra nella altre attività formative con il conseguimento di 2 crediti.
È diventata un’esigenza molto sentita quella di fornire agli studenti una guida per la tesi, perché si è riscontrato da parte dei tesisti un problema contenutistico – “tutti noi davanti alla pagina bianca spesso non sappiamo cosa scrivere: da un lato, si tende a fare il copia-incolla, che io non vedo come un fatto di disonestà dello studente, piuttosto come una via semplice per trovare qualcosa da mettere per iscritto” – e un problema teorico-critico – “perché gli studenti non sanno né come pensare né come affrontare un argomento di discussione. Manca loro la capacità argomentativa che, invece, a volte nelle scuole superiori è più sviluppata rispetto al percorso accademico, poiché si discute più facilmente attraverso temi e saggi. Fondamentalmente, c’è una difficoltà di comprensione di quello che si legge e nel riportare poi in maniera sintetica e ordinata le cose lette”, spiega la docente di Filologia germanica. 
Maggiori complicazioni subentrano in vista della prova finale prevista dalla Laurea Triennale, perché “è in pratica il primo momento quasi per tutti gli studenti di avvicinamento allo scritto, che non sia semplicemente l’esercizio di composizione per l’esame di Lingua. Al triennio, generalmente, non si richiede una grande ricerca autonoma, ma certamente è un modo per mettere alla prova lo studente su una buona comprensione ed elaborazione di un’idea generale al fine di dimostrare autonomia di pensiero critico e abilità di ricerca delle informazioni”. Viceversa, la tesi di Laurea Magistrale “prevede una maggiore precisione e approfondimento della capacità di sviluppare idee innovative e originali anche su un argomento già affrontato da altri. È importante non solo il modo in cui si scrive ma anche quanto si scrive e la tesi di laurea si distingue dalla prova finale soprattutto per un contenuto più corposo”, illustra la docente.
 
La stesura dell’indice
Tra le problematiche più ricorrenti, “senza dubbio, la stesura dell’indice. Un buon indice significa saper già dove si vuole andare a parare e quindi facilita nella ricerca del materiale e nell’esposizione. Gli errori più comuni sono poi quelli di copiare da fonti non attendibili, dato che in Internet chiunque può scrivere, o ancora quello di incollare senza rielaborare. Io presumo che a livello grammaticale non ci siano problemi, piuttosto un problema gravissimo di scrittura in italiano è dal punto di vista logico con l’utilizzo di parole appartenenti a registri non coerenti con quello che si dice, eccesso di informalità o al contrario di ridondanza con parole troppo solenni e, infine, la virgola dopo il soggetto!”, chiarisce la prof.ssa Micillo. E sottolinea: “un altro degli argomenti importanti nella scrittura di un testo e che allo studente viene male per mancanza di…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 6/2015)
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