Alla Parthenope “non è andato perso neanche un minuto di lezione”

Cambiano le modalità, ma non il risultato finale. L’Università Parthenope ha prontamente risposto all’emergenza e agli ultimi decreti ministeriali per cui ora lezioni, esami e sedute di laurea sono on-line fino al 3 aprile.
Studenti e docenti sono connessi grazie alla piattaforma Teams di Microsoft. “I ragazzi sono contenti perché hanno compreso che non perderanno nulla – sottolinea il prof. Luigi Romano, Prorettore alle Tecnologie Informatiche – Giovedì 5 e venerdì 6 marzo la didattica frontale è stata sospesa, ma alle otto del mattino, il 9 marzo, il 100 per cento della nostra didattica era erogata in modalità interattiva e real time rispettando pienamente il calendario delle attività didattiche. A partire da quella data non è andato perso neanche un minuto di lezione”. La classe virtuale ricalca quella tradizionale: c’è il docente che spiega, da casa o dall’università, e gli studenti che partecipano. Certo, di mezzo c’è lo schermo di un computer, ma questo non deve essere considerato un problema: “La piattaforma permette allo studente di intervenire attraverso il microfono o una chat e, se ha qualche dubbio, può interrompere e porre la sua domanda a voce o per iscritto. Le lezioni, inoltre, vengono registrate e i ragazzi possono rivederle anche in un secondo momento. I professori, in ogni caso, effettuano anche il ricevimento in remoto e sono sempre disponibili per ogni chiarimento. Quanto sta accadendo ora sta impattando molto sulle nostre vite, ma forse lo studio è il campo che ha subito minor sconvolgimento”. Nessun problema anche per gli insegnamenti che prevedono dimostrazioni, spiegazioni scritte o esercitazioni: “Alcuni colleghi stanno utilizzando applicativi come lavagne elettroniche e tavolette con penna ottica e, tramite la piattaforma, condividono le schermate dell’applicativo. Altri utilizzano la lavagna o dei fogli e mostrano tutto con la telecamera dedicata. Lo stesso vale quando tocca allo studente scrivere”. 
Digital natives, gli studenti “sanno usare la tecnologia”
I primi feedback che stanno arrivando dai ragazzi sono positivi: “I numeri di quelli che si collegano alla piattaforma sono gli stessi che avevamo nelle aule. Del resto è comprensibile. Essendo costretti a rimanere in casa sono invogliati a seguire le lezioni e, con un po’ di fantasia e creatività da parte del professore, il coinvolgimento è assicurato. Anzi, alcuni studenti stanno mostrando grande curiosità, trovano questa esperienza divertente e si stanno appassionando”. La piattaforma, infatti, offre la possibilità di condividere lo schermo in modo che ciascuno studente possa vedere i suoi colleghi e così “l’interazione è assicurata. I ragazzi partecipano in maniera attiva e pro-attiva. Sono dei digital natives e sanno usare la tecnologia”. Le stesse regole valgono anche per gli esami e le sedute di laurea. C’è una restrizione perché potranno sostenere gli esami solo gli studenti pronti a laurearsi a marzo e aprile, “collegandosi alla piattaforma e identificandosi. Questa modalità ha un piccolo inconveniente nato dal fatto che, in remoto, non possiamo controllare che chi è sotto esame non abbia in stanza un suggeritore o del materiale che sta consultando. Per questo, prima di cominciare l’esame, lo studente dovrà fare un’autodichiarazione in cui assicura che sia tutto regolare”. Ogni seduta, comunque, resta pubblica e viene registrata. Sarà così anche per le sedute di laurea “con il presidente di commissione che creerà la classe virtuale a cui si connetteranno gli altri membri della commissione e i candidati”. Forse verrà un po’ meno la solennità dell’evento, “ma quel che importa al momento è permettere allo studente di ottenere il suo titolo”. Anche la ricerca non si è fermata: “I ricercatori sono continuamente in teleconferenza, possono utilizzare in remoto determinate attrezzature e consultare i testi elettronicamente. Se hanno bisogno di fare degli esperimenti in loco, poi, possono comunque accedere alle strutture rispettando le norme di sicurezza”.
Lauree on-line, cerimonia a maggio
“Una lezione on-line dovrebbe avere tempi diversi rispetto a quella in presenza – propone il prof. Giulio Giunta, Presidente della Scuola Interdipartimentale delle Scienze, dell’Ingegneria e della Salute – Questo perché è richiesto un maggiore sforzo di concentrazione sia da parte del docente che dello studente. Io, ad esempio, suddivido le due ore in tre momenti da venticinque minuti e, negli intervalli, si discute. I ragazzi stanno apprezzando”. Positivo anche il feedback che arriva dai primi esaminatori ed esaminati in modalità remota e real time: “Uno studente ha sostenuto Sistemi Multimediali del prof. Ciaramella, uno Cartografia Numerica e GIS del prof. Parente. Ho sentito i colleghi e mi hanno raccontato che è andato tutto bene. Certo, gli esaminati erano ragazzi arrivati all’ultimo esame, quindi ormai maturi e consapevoli e perfettamente in grado di gestire situazioni particolari”. Per gli studenti della Scuola, circa una trentina i laureandi di marzo, le prossime sedute del mese si terranno il 30 per i corsi di Scienze Nautiche, Informatica, Informatica Applicata-Machine Learning e Big Data e il 31 per Scienze Biologiche: “Ho sentito il Rettore e il Presidente dell’altra Scuola dell’Ateneo. Chi si laurea adesso, in queste circostanze, probabilmente sente di perdere qualcosa. Così abbiamo pensato di organizzare una cerimonia, ad emergenza rientrata, e di collegarla ai festeggiamenti che ci saranno a maggio per il centenario del nostro Ateneo. Per i ragazzi c’è un’altra buona notizia perché è stato annunciato che l’ultima seduta dell’anno accademico non sarà ad aprile, ma a giugno, il che risolve il problema del pagamento delle tasse a cui molti laureandi potevano andare incontro”. Come si comporterebbe il professore se fosse un laureando on-line? “Non so… Sicuramente manterrei una certa formalità. I nostri docenti, in commissione, indossano la toga. Questo elemento, purtroppo, probabilmente non potrà essere replicato, ma si cercherà comunque di mantenere la solennità dell’evento. I nostri ragazzi sono pieni di risorse e, anzi, sono davvero curioso di vedere cosa si inventeranno”. Una piccola difficoltà da affrontare riguarda i tirocini: “Ci sono corsi che hanno un tirocinio lungo, con attività particolari. Ad esempio, gli informatici vanno nelle aziende, gli ingegneri hanno anche uscite sul territorio, i biologi vanno in aree marine protette o fanno immersioni. Trovare un surrogato di queste attività non è possibile, si cercherà di sopperire con seminari o con attività ad hoc a seconda della necessità che ha lo studente. Per il momento nessuno ha avuto necessità di questo tipo anche perché i laureandi imminenti hanno già terminato le loro attività. In ogni caso, nessuno verrà lasciato indietro”. 
“Forse noi docenti eravamo più preoccupati degli studenti anche perché la nostra generazione sente un po’ più la distanza di quanto non facciano invece i tecnologici ventenni di oggi – afferma la prof.ssa Anna Papa, Presidente della Scuola Interdipartimentale di Economia e Giurisprudenza – Ci premeva offrire un ottimo servizio. Intanto, sto notando nei ragazzi un forte ottimismo. Alcuni, ad esempio, stanno pensando di posticipare la laurea da marzo ad aprile perché sono convinti che la situazione sarà tornata alla normalità. Mi è capitato anche di rientrare sulla piattaforma al termine della lezione e ho sentito i ragazzi chiacchierare. In quel momento erano di nuovo un gruppo di colleghi che ride e scherza”. La docente offre, poi, qualche consiglio: “Partecipare. Approfittare di questo tempo da trascorre in casa per studiare un po’ di più e portarsi avanti, perché dopo ci sarà il tempo di recuperare tutto quello che si sta perdendo. In ogni caso l’università è un luogo fisico di formazione – precisa – E, in una lettera, il Rettore ha ricordato l’importanza del rapporto quotidiano, fisico e diretto, con gli studenti”. “Organizzatevi, interagite, siate presenti – un’ultima battuta dal prof. Francesco Calza, Prorettore Vicario – Noi vi supporteremo in ogni modo”.
 
Per regalare qualche minuto di distrazione all'intera comunità universitaria, abbiamo deciso di offrire gratuitamente il nuovo numero di Ateneapoli.
Ateneapoli gratis, scarica il giornale su www.ateneapoli.it
- Advertisement -




Articoli Correlati