Design e produzioni alimentari: quando “gli scarti rappresentano un valore”

Re-Food: buona partecipazione al concorso di idee promosso da Agraria e Architettura

Li si getta tra i rifiuti con un gesto automatico, senza riflettere troppo su quello che si fa. Quando va bene – ma in molte città campane, Napoli in primis, lo fa ancora un numero inadeguato di persone – li si depone in diversi contenitori e li si differenzia. Quando va male, si mette tutto insieme senza che neanche ci si preoccupi di differenziare in base ai materiali. Eppure quelli che noi definiamo rifiuti possono trasformarsi, come per magia, e diventare altro. Per esempio lampade, giochi per bambini, tovagliette da mensa, contenitori per fast food o addirittura casette per uccelli. Ha potuto farsene una idea chi abbia visitato la mostra che è stata allestita nella sede di Agraria della Federico II all’interno della Reggia di Portici, nella quale sono stati esposti fino al 15 maggio i progetti presentati nell’ambito di Re-Food, la competizione per designer capaci di reinventare gli scarti agroalimentari. Una iniziativa promossa dai Dipartimenti di Agraria e di Architettura in collaborazione con l’ADI – Associazione per il Disegno Industriale – e che ha riscosso un buon successo nell’edizione di esordio. Trentotto i progetti valutati, presentati da designer provenienti da tutta Italia. Tra i materiali utilizzati: bucce di pomodori, agrumi, ananas, foglie di mais mescolati con biopolimeri e resine, ma anche scarti legnosi, gusci di bivalvi, barattoli di alluminio, juta, pasta e biscotti. 

“In questa esperienza – commenta il prof. Danilo Ercolini, Direttore del Dipartimento di Agraria – abbiamo voluto dare spazio alla creatività inventandoci un concorso di idee con denominatore il design, in cui i partecipanti hanno realizzato progetti a partire da materiale di scarto da lavorazioni agroalimentari. Ben vengano, quindi, contaminazioni culturali come quella tra il design e le tecnologie agroalimentari per creare dei prodotti che possono essere utili per implementare processi di economia circolare”. Spiega: “Sarà importante, in futuro, avere produzioni alimentari nelle quali gli scarti rappresentino un valore perché, magari, possono essere utilizzati come fonte di bioenergie, oppure, come nel nostro caso, come materia prima per produrre un oggetto di design”. Conclude:È un interessante segnale che i giovani abbiano risposto così tanti al concorso. È l’evidenza dell’attenzione di giovani designer e progettisti alle tematiche della sostenibilità”

I premiati

Il primo premio è stato assegnato alla categoria junior. Ha vinto Maciste di Lorenzo Esposito. Il suo è un progetto di design: un portasegreti realizzato con gusci di frutta secca o gusci di uova o conchiglie di molluschi. Secondo premio ex aequo categoria junior a due progetti. Il primo di Beatrice Borellini e Laura Verri: piastrelle dai gusci dì cozze e bivalvi vari; il secondo di Giulia Cosentino: una casetta per uccelli in bioplastica realizzata con componenti organiche quali amido, aceto di alcool, semi e resina di pino che non esaurisce la sua vita dopo l’uso trasformandosi in piante locali. Il secondo premio ex aequo per la categoria senior è stato assegnato a due progetti. Il primo di Edoardo Perri e Dario Riva: tazzine e piattini per il caffè realizzati con scarti di caffè. Il secondo a Gaetano Avitabile: una lampada a baccello realizzata con materiale plastico proveniente dalla filiera alimentare, tappi in plastica di bottiglie di coca cola e polistirene espanso delle confezioni per il trasporto di mozzarelle di bufala. La giuria ha poi assegnato alcune menzioni speciali per la categoria junior: Francesca Nori e Fabrizio Moiani l’hanno ricevuta per un progetto di pannelli di copertura di superficie realizzati con bucce di ananas; Nicola Boselli per una seduta e tavolino rivestiti con materiali ricavati dagli scarti del mango e dagli scarti del succo di arancia. Menzione speciale categoria junior anche a Luisa Carnevale Baraglia, Yuki Hadal, Siyuan Wang per tovagliette realizzate con scarti di arance, castagne, zucchine, carciofi, limoni. Partner dell’evento sono stati Novamont e Caffè Borbone.

Fabrizio Geremicca

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