Il nuovo anno accademico a Farmacia parte con una novità: l’attivazione di due nuovi curricula in Biochimica clinica e Omeopatia al Corso di Laurea in Farmacia che si aggiungono ai pre-esistenti indirizzi cosmeceutico, galenico officinale, nutraceutico, fitoterapeutico, gestionale, e chimico-sperimentale. Gli studenti, infatti, hanno un percorso di studi standard ma possono scegliere di utilizzare 18 crediti per approfondire una determinata area tematica. Per imparare quali sono le tipologie di analisi diagnostiche di routine e come si interpretano i risultati clinici, bisogna affrontare tre esami: Biochimica applicata, Chimica clinica e Diagnostica molecolare. Materia medica omeopatica, Rimedi omeopatici in farmacia e Allestimento e controllo delle preparazioni omeopatiche sono, invece, le tre prove previste dal curriculum omeopatico.
“I nuovi curricula intendono rispondere a delle esigenze professionali – spiega il Preside Giuseppe Cirino – Il laureato in Farmacia si occupa già spesso di analisi cliniche e l’omeopatia è sempre più diffusa per quanto la sua efficacia non sia stata provata. Lo Stato prevede norme per la registrazione dei prodotti omeopatici al fine di garantire i requisiti di sicurezza, proprio come avviene per i farmaci”. Il prof. Ettore Novellino, Coordinatore delle Lauree a ciclo unico, sottolinea l’intento della Facoltà di dare maggior peso alle materie professionalizzanti: “in vista della riforma del 2009 verranno inseriti percorsi formativi che prevedono non solo la conoscenza del farmaco ma anche del settore della farmacoterapia del benessere. Occorre formare laureati più rispondenti alle esigenze del mercato professionale che è in continua evoluzione”. Farmacia e CTF applicheranno il Decreto 270 dal 2009-2010 ma il Preside sottolinea come la Facoltà già prenda in debita considerazione lo spirito della riforma: “oltre agli obiettivi formativi, la 270 prevede che vengano descritti i risultati dell’apprendimento, vale a dire occorre precisare cosa saprà fare lo studente una volta laureato, quale sarà la sua autonomia di giudizio, quali le sue capacità comunicative”.
Il Corso, dunque, deve essere congruo con l’obiettivo di formare un determinato profilo professionale: “per esempio, l’Informatore Scientifico del Farmaco acquisirà la capacità di inquadrare i problemi sia gestionali che legali collegati al suo ruolo, sarà capace di interagire con l’industria farmaceutica e con il Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, avrà l’abilità di presentare a medici e farmacisti le composizioni, le capacità terapeutiche, le controindicazioni, le modalità di impiego, le posologie ottimali, le caratteristiche cliniche dei prodotti”. Altrettanto specifiche saranno le competenze acquisite dai laureati in Controllo di Qualità, Scienze Erboristiche, Farmacia e CTF. “Chi si iscrive da noi e legge il Manifesto degli Studi, sa già cosa imparerà – conclude il Preside – Se poi il mondo del lavoro sia pronto ad accogliere i laureati è un problema a parte”.
Manuela Pitterà
“I nuovi curricula intendono rispondere a delle esigenze professionali – spiega il Preside Giuseppe Cirino – Il laureato in Farmacia si occupa già spesso di analisi cliniche e l’omeopatia è sempre più diffusa per quanto la sua efficacia non sia stata provata. Lo Stato prevede norme per la registrazione dei prodotti omeopatici al fine di garantire i requisiti di sicurezza, proprio come avviene per i farmaci”. Il prof. Ettore Novellino, Coordinatore delle Lauree a ciclo unico, sottolinea l’intento della Facoltà di dare maggior peso alle materie professionalizzanti: “in vista della riforma del 2009 verranno inseriti percorsi formativi che prevedono non solo la conoscenza del farmaco ma anche del settore della farmacoterapia del benessere. Occorre formare laureati più rispondenti alle esigenze del mercato professionale che è in continua evoluzione”. Farmacia e CTF applicheranno il Decreto 270 dal 2009-2010 ma il Preside sottolinea come la Facoltà già prenda in debita considerazione lo spirito della riforma: “oltre agli obiettivi formativi, la 270 prevede che vengano descritti i risultati dell’apprendimento, vale a dire occorre precisare cosa saprà fare lo studente una volta laureato, quale sarà la sua autonomia di giudizio, quali le sue capacità comunicative”.
Il Corso, dunque, deve essere congruo con l’obiettivo di formare un determinato profilo professionale: “per esempio, l’Informatore Scientifico del Farmaco acquisirà la capacità di inquadrare i problemi sia gestionali che legali collegati al suo ruolo, sarà capace di interagire con l’industria farmaceutica e con il Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, avrà l’abilità di presentare a medici e farmacisti le composizioni, le capacità terapeutiche, le controindicazioni, le modalità di impiego, le posologie ottimali, le caratteristiche cliniche dei prodotti”. Altrettanto specifiche saranno le competenze acquisite dai laureati in Controllo di Qualità, Scienze Erboristiche, Farmacia e CTF. “Chi si iscrive da noi e legge il Manifesto degli Studi, sa già cosa imparerà – conclude il Preside – Se poi il mondo del lavoro sia pronto ad accogliere i laureati è un problema a parte”.
Manuela Pitterà