Luigi Levita è un giovane magistrato. 28 anni, originario di Carinaro, in provincia di Caserta, si è laureato in Giurisprudenza al Federico II nell’ottobre del 2001 con 110 e lode. Si è poi iscritto alla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della SUN dove “ho trovato da subito un’ottima organizzazione ed un’eccellente qualità dei docenti (magistrati, avvocati e notai), elementi risultati senz’altro decisivi nel consentirmi di vincere il concorso per l’accesso in magistratura. Idem per gli studi di dottorato e di perfezionamento, che ho compiuto sempre alla SUN ”. Come descriveresti il tuo percorso accademico? “Per fortuna, lineare e senza sbavature. Il trucco è studiare in maniera assolutamente costante, senza intervallare periodi di studio pazzesco a periodi di pericolosa inattività”.
Studio intenso ma senza tralasciare altre attività “oltre ai meritati svaghi di gioventù, ho collaborato per un giornale, ho svolto una utile attività di lavoro part time, ho coltivato le lingue straniere e l’informatica”. Attualmente è in magistratura e dirige una rivista giuridica (“Strumentario Avvocati”) di diritto e procedura penale. Un consiglio ai ragazzi che pensano di iscriversi a Giurisprudenza: “non credere ai falsi miti delle raccomandazioni. Conosco decine di figli di onesti impiegati e casalinghe che – come me – attualmente sono magistrati, avvocati, notai e pubblici funzionari, ed esercitano il loro lavoro con passione, professionalità, umanità. Con l’impegno, la costanza, il sacrificio e la giusta dose di buona sorte nessun traguardo è precluso”. In secondo luogo, “considerare Giurisprudenza non come un ripiego, ma una vera e propria opportunità formativa. Per questo, occorre studiare con costanza sin dal primo giorno, attenendosi alle indicazioni dei docenti ed approfittando di tutte le attività accademiche offerte (seminari, ricevimenti, corsi, convegni)”. Ancora un utile suggerimento: lo studio dei manuali va sempre affrontato parallelamente alla consultazione dei testi normativi.
Studio intenso ma senza tralasciare altre attività “oltre ai meritati svaghi di gioventù, ho collaborato per un giornale, ho svolto una utile attività di lavoro part time, ho coltivato le lingue straniere e l’informatica”. Attualmente è in magistratura e dirige una rivista giuridica (“Strumentario Avvocati”) di diritto e procedura penale. Un consiglio ai ragazzi che pensano di iscriversi a Giurisprudenza: “non credere ai falsi miti delle raccomandazioni. Conosco decine di figli di onesti impiegati e casalinghe che – come me – attualmente sono magistrati, avvocati, notai e pubblici funzionari, ed esercitano il loro lavoro con passione, professionalità, umanità. Con l’impegno, la costanza, il sacrificio e la giusta dose di buona sorte nessun traguardo è precluso”. In secondo luogo, “considerare Giurisprudenza non come un ripiego, ma una vera e propria opportunità formativa. Per questo, occorre studiare con costanza sin dal primo giorno, attenendosi alle indicazioni dei docenti ed approfittando di tutte le attività accademiche offerte (seminari, ricevimenti, corsi, convegni)”. Ancora un utile suggerimento: lo studio dei manuali va sempre affrontato parallelamente alla consultazione dei testi normativi.