Studi Politici concentra le lezioni su tre giorni a settimana

Lezioni concentrate su due o tre giorni a settimana. Questa è una delle agevolazioni per le matricole che scelgono la Facoltà di Studi politici e per l’Alta formazione europea e mediterranea ‘Jean Monnet’ (sede in Via del Setificio, 15 – Complesso Monumentale Belvedere di San Leucio, dove è allocata anche la Segreteria Studenti, tel. 0823-362692); le lezioni si seguono, per il Corso di Laurea triennale, presso il Polo scientifico di Caserta in via Vivaldi, mentre per i corsi di laurea specialistica a S.Leucio).  Un modo per stimolare i ragazzi ad essere presenti in aula e, allo stesso tempo, organizzarsi e avere altri giorni a disposizione per lo studio o altre attività. La Facoltà attiva un corso di laurea triennale in Scienze politiche che si articola in tre profili, da scegliere già al primo anno: Istituzionale, Internazionale e Cooperazione per l’Energia e l’Ambiente. 
“E’ bene che gli studenti comincino a frequentare da subito – dice la prof.ssa Rosanna Verde, delegata all’orientamento– in quanto è necessario inserirsi presto nel nuovo contesto universitario e, allo stesso modo, studiare fin dal primo giorno. Questo, a mio avviso, è il metodo per cominciare con il piede giusto”. 
Studi Politici si contraddistingue per la sua formazione multidisciplinare: si studiano il diritto, l’economia, le lingue. “Visti i numeri della Facoltà, il rapporto docenti/studenti è davvero buono – afferma il prof. Pasquale Femia, docente di Diritto privato, esame del primo anno, fonte di ansie per gli studenti – A mio avviso, sarebbe consigliabile, per gli studenti che non lavorano, seguire tutte le lezioni. Un modo per prendere male gli studi è proprio il confronto solitario col manuale”. Per le matricole il passaggio dalle superiori crea sempre poi qualche disagio: si trovano in un  altro ambiente e soprattutto devono adottare un metodo di studi diverso. “C’è bisogno dell’utilizzo del linguaggio giuridico e quindi dell’acquisizione di un rigore terminologico. Molti hanno anche difficoltà nell’uso dei concetti astratti della Giurisprudenza (per esempio: il contratto, il negozio giuridico)…”. E a coloro che credono che il Diritto vada studiato mnemonicamente e in solitudine, il professore dice: “bisogna, innanzitutto, comprendere che il Diritto è cultura con una forte connotazione politica e che, quindi, va studiato ragionando e riflettendo in maniera critica. Ciò risulta più semplice frequentando, perché, durante le lezioni, lo studente vede il linguaggio in movimento. L’unica propensione necessaria è quella al rigore del ragionamento”. 
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