Il 30 settembre è la prima data utile per partecipare ai test di autovalutazione della Facoltà di Scienze Ambientali. Il test, specifichiamo, non è selettivo. Ciò significa che anche coloro che non lo passano possono comunque iscriversi ad uno dei Corsi di Laurea attivati dalla Facoltà: Scienze Ambientali e il corso interfacoltà in Biotecnologie (in collaborazione con Medicina e Scienze). Il test consiste in 25 domande di Matematica, Logica e Comprensione del testo. “Coloro che non superano una certa soglia –spiega il prof. Roberto Fattorusso, vice-preside della Facoltà e docente di Chimica generale – avrà un obbligo formativo aggiuntivo (i cosiddetti OFA) che consiste nel seguire un corso di recupero di Matematica. Un corso che serve proprio per colmare le lacune di base che i ragazzi si portano dietro dalle superiori. Dopo aver frequentato il corso, è necessario ripetere il test”. Oltre al 30 settembre, sono previste altre due date: il 12 dicembre e una ancora da definire a febbraio. “Il compito di questa valutazione iniziale è far in modo che gli stessi studenti si rendano conto della realtà che andranno ad affrontare, iscrivendosi ad un determinato Corso di laurea. Oltretutto, importanti statistiche ci dicono che coloro che non superano il test – sperimentato già in altre Università soprattutto del nord Italia – ha una scarsa possibilità di conseguire il titolo di laurea”. Insomma la Matematica gioca un ruolo fondamentale in questo tipo di studi. “Il segreto sta nell’approfittare subito delle opportunità che offre la Facoltà: le lacune di Matematica, che accomunano molti studenti, possono essere colmate rapidamente frequentando il corso di recupero e sostenendo il test nella prima data, per rendersi subito conto delle proprie conoscenze”. A partire da quest’anno, la preparazione scientifica è rafforzata assegnando più crediti alle materie di base: Matematica, Chimica e Fisica. “Una buona base scientifica occorre per affrontare gli esami degli anni successivi più attinenti alle Scienze ambientali, quali Geologia, Ecologia e Pedologia. “Abbiamo – dice Fattorusso – immaginato un triennio con un numero minore di moduli, rispetto agli anni passati, in cui si da più peso alle materie scientifiche: Chimica generale, per esempio, passa da sette a dieci crediti. Sottolineo che i programmi restano gli stessi”. Seguire le lezioni non è obbligatorio, ma fortemente consigliato dai docenti perché “è importante partecipare alla vita della Facoltà e poi risolvere un esercizio di chimica da soli o coadiuvato dal docente o colleghi è diverso…”. Le attività in laboratorio partono già dal primo anno, e gli studenti possono toccare con mano e osservare tutta una serie di processi studiati. “L’importante è concentrarsi ed essere al passo. Oggi, conta molto laurearsi nei tempi, magari anche accettando qualche voto più basso”.
Non essendoci uno specifico albo professionale per i laureati in Scienze ambientali, e con la normativa vigente, i neo dottori in Scienze ambientali hanno la possibilità di concorrere all’esame di Stato per accedere agli albi professionali di biologi, geologi, dottori agronomi e forestali, architetti e pianificatori.
Per coloro che avessero ancora bisogno di chiarirsi le idee, la Facoltà organizza due giornate di orientamento: il 9 e il 16 settembre alle 14:30, presso la sede del Polo scientifico, in via Vivaldi, a Caserta.
Maddalena Esposito
Non essendoci uno specifico albo professionale per i laureati in Scienze ambientali, e con la normativa vigente, i neo dottori in Scienze ambientali hanno la possibilità di concorrere all’esame di Stato per accedere agli albi professionali di biologi, geologi, dottori agronomi e forestali, architetti e pianificatori.
Per coloro che avessero ancora bisogno di chiarirsi le idee, la Facoltà organizza due giornate di orientamento: il 9 e il 16 settembre alle 14:30, presso la sede del Polo scientifico, in via Vivaldi, a Caserta.
Maddalena Esposito