Si è inaugurata il 2 aprile – per concludersi a novembre – la settima edizione della ‘Lectura Dantis’, iniziativa ideata dal prof. Vincenzo Placella, docente di Letteratura italiana alla Facoltà di Lettere, che quest’anno si avvale della collaborazione e l’adesione dell’Istituto Italiano di Studi Filosofici e, come sempre, dell’apporto scientifico di eminenti esperti de L’Orientale e di diverse Università italiane ed europee.
“Ci siamo rivolti, come sempre, ad esperti di chiara fama internazionale. Inoltre, siamo onorati dal riconoscimento che ci viene fatto da un così importante centro di studi come l’Istituto Italiano di Studi Filosofici – spiega il prof. Placella – Io mi pregio di affermare che da noi si fanno ricerche di alto profilo e soprattutto di prima mano. Spesso le letture di Dante si concludono in ricerche e studi triti e ritriti, mentre durante la nostra iniziativa intervengono studiosi di varie discipline con approfondimenti nuovi, che vanno alle origini della cultura, della filosofia, dell’arte dell’epoca contemporanea ad Alighieri”. L’ottica in cui viene ‘letto’ Dante durante questi tredici incontri è del tutto innovativa e particolare e, non a caso, si inserisce perfettamente nel contesto degli studi de L’Orientale, improntati alla multidisciplinarietà ed all’intreccio delle culture. “Questa iniziativa – sottolinea il prof. Placella – risente dell’impronta che ho sempre dato anche al mio insegnamento di Letteratura italiana, orientato alla multiculturalità, e cerca di far tesoro delle opportunità offerte dall’Ateneo. Le discipline non devono esser chiuse in compartimenti stagni e questo vale in particolare per Dante, scrittore universale”.
Le Letture sono divise in due blocchi: un primo gruppo di letture tematiche, che si innestano sempre nel multilinguismo proposto da L’Orientale, ed un secondo di letture di canti, arrivando fino al XXX dell’Inferno. Si terranno sempre alle ore 17.00 nella Sala Conferenze di Palazzo Du Mesnil (via Chiatamone, 62).
Per rendersi conto dello spessore della ‘Lectura Dantis’ basta citare alcuni dei relatori, importanti dantisti, semiologi, filologi: Zygmunt Baranki, dell’Università di Cambridge, che interverrà il 15 aprile con una lezione dal titolo ‘Tra lode e vituperio: la dottrina in Paradiso 27-29’; Federico Sanguinetti, dell’Università di Salerno, che parlerà il 23 aprile su ‘Dante: da Chistrine a suor Arcangela (e oltre)’; Carmela Baffion, esperta di Filologia araba de L’Orientale, che terrà una lezione il 14 maggio su ‘Dante e L’Islam’; Claudio Sensi, dell’Università di Torino, grande filologo ed esperto biblico, che leggerà il XXVII Canto dell’Inferno il 22 ottobre; Giacomella Orofino, docente di Lingua Tibetana a L’Orientale, che nel suo intervento, il 26 novembre, su ‘Visioni dell’Aldilà nella Commedia e nel Libro tibetano dei morti’ farà il punto sulle influenze buddiste sull’escatologia musulmana, che a sua volta, nel Medioevo, ha influenzato la cultura occidentale.
L’iniziativa, oltre ad essere di un profondo spessore culturale e innovativa dal punto di vista scientifico, ha anche un risvolto pratico: inserendosi tra le ‘altre attività’, consente agli studenti di acquisire 4 crediti. Per chi non ha potuto partecipare a tutte le Letture, sono previste delle ore aggiuntive di lezione a dicembre. “Abbiamo sempre avuto una grande affluenza di studenti – conclude Placella – non solo de L’Orientale, ma anche dalla Federico II. Inoltre sono state ospiti dell’iniziativa anche diverse classi liceali provenienti da varie regioni italiane, nonché un folto numero di appassionati”.
(Va.Or.)
“Ci siamo rivolti, come sempre, ad esperti di chiara fama internazionale. Inoltre, siamo onorati dal riconoscimento che ci viene fatto da un così importante centro di studi come l’Istituto Italiano di Studi Filosofici – spiega il prof. Placella – Io mi pregio di affermare che da noi si fanno ricerche di alto profilo e soprattutto di prima mano. Spesso le letture di Dante si concludono in ricerche e studi triti e ritriti, mentre durante la nostra iniziativa intervengono studiosi di varie discipline con approfondimenti nuovi, che vanno alle origini della cultura, della filosofia, dell’arte dell’epoca contemporanea ad Alighieri”. L’ottica in cui viene ‘letto’ Dante durante questi tredici incontri è del tutto innovativa e particolare e, non a caso, si inserisce perfettamente nel contesto degli studi de L’Orientale, improntati alla multidisciplinarietà ed all’intreccio delle culture. “Questa iniziativa – sottolinea il prof. Placella – risente dell’impronta che ho sempre dato anche al mio insegnamento di Letteratura italiana, orientato alla multiculturalità, e cerca di far tesoro delle opportunità offerte dall’Ateneo. Le discipline non devono esser chiuse in compartimenti stagni e questo vale in particolare per Dante, scrittore universale”.
Le Letture sono divise in due blocchi: un primo gruppo di letture tematiche, che si innestano sempre nel multilinguismo proposto da L’Orientale, ed un secondo di letture di canti, arrivando fino al XXX dell’Inferno. Si terranno sempre alle ore 17.00 nella Sala Conferenze di Palazzo Du Mesnil (via Chiatamone, 62).
Per rendersi conto dello spessore della ‘Lectura Dantis’ basta citare alcuni dei relatori, importanti dantisti, semiologi, filologi: Zygmunt Baranki, dell’Università di Cambridge, che interverrà il 15 aprile con una lezione dal titolo ‘Tra lode e vituperio: la dottrina in Paradiso 27-29’; Federico Sanguinetti, dell’Università di Salerno, che parlerà il 23 aprile su ‘Dante: da Chistrine a suor Arcangela (e oltre)’; Carmela Baffion, esperta di Filologia araba de L’Orientale, che terrà una lezione il 14 maggio su ‘Dante e L’Islam’; Claudio Sensi, dell’Università di Torino, grande filologo ed esperto biblico, che leggerà il XXVII Canto dell’Inferno il 22 ottobre; Giacomella Orofino, docente di Lingua Tibetana a L’Orientale, che nel suo intervento, il 26 novembre, su ‘Visioni dell’Aldilà nella Commedia e nel Libro tibetano dei morti’ farà il punto sulle influenze buddiste sull’escatologia musulmana, che a sua volta, nel Medioevo, ha influenzato la cultura occidentale.
L’iniziativa, oltre ad essere di un profondo spessore culturale e innovativa dal punto di vista scientifico, ha anche un risvolto pratico: inserendosi tra le ‘altre attività’, consente agli studenti di acquisire 4 crediti. Per chi non ha potuto partecipare a tutte le Letture, sono previste delle ore aggiuntive di lezione a dicembre. “Abbiamo sempre avuto una grande affluenza di studenti – conclude Placella – non solo de L’Orientale, ma anche dalla Federico II. Inoltre sono state ospiti dell’iniziativa anche diverse classi liceali provenienti da varie regioni italiane, nonché un folto numero di appassionati”.
(Va.Or.)