Prove scritte per alcuni esami

Alcuni studenti del Corso di Laurea in Scienze Biologiche hanno scritto una lettera al Rettore Guido Trombetti, peraltro anonima, segnalando comportamenti e modalità didattiche di alcuni docenti che, sostengono, lederebbero i loro diritti. Il professore Luciano Gaudio, Presidente del Consiglio di Corso di Laurea, replica. Ateneapoli dà voce a questo dialogo a distanza. 
Scrivono dunque le ragazze ed i ragazzi: “Magnifico Rettore, parliamo a nome di un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze Biologiche, i quali necessitano di portare alla Sua cortese attenzione vari disagi creatisi nell’ambito didattico e disciplinare. Abbiamo optato per la forma anonima, onde evitare potenziali ripercussioni”.  Proseguono nello scritto: “Questa lettera aperta ha lo scopo di far luce su alcune delle  numerose ed ingiustificabili prevaricazioni consumatesi ai nostri danni”. Primo punto: le prove scritte d’esame. Sottolineano: “in base a quanto previsto dall’ordinamento della Facoltà di Scienze Biologiche, gli esami di Biochimica, Ecologia generale e Fisiologia degli organi e dei sistemi dovrebbero essere sostenuti in forma orale. Ciò non corrisponde, tuttavia, a quello che viene preteso da noi.  Gli ordinari delle suddette cattedre, infatti, valutano sulla  scorta degli esiti di una prova scritta, la quale impedisce a chi non la supera  di accedere alla fase orale”.
Replica il professor Gaudio: “facciamo chiarezza. I docenti possono decidere in piena autonomia quale modalità di verifica attivare per il controllo della  preparazione. Tale modalità è comunicata alla classe dalle prime  lezioni”. 
La lettera al Rettore contiene anche osservazioni critiche nei confronti del Presidente del Corso di Laurea. In particolare, “ci sentiamo in dovere di segnalarLe la pressione psicologica dolosamente e puntualmente creata durante la seduta d’esame di Genetica e laboratorio dal professore Luciano Gaudio e dalla dottoressa Serena Aceto. Non riteniamo che sia conforme al comune senso di professionalità ed umanità l’essere spettatori ed oggetto di mortificazioni, toni sarcastici in merito al cattivo esito dell’esame e reazioni decisamente iraconde da parte dei docenti. Questi ultimi, così facendo, dimostrano di prediligere un rapporto di soggezione ad un sereno dialogo con gli studenti, compromettendo una buona riuscita dell’esame e calpestando i diritti dello studente”. Il docente risponde: “invito chiunque a partecipare alle sedute d’esame per verificarne il sereno svolgimento”. 
Chiosa: “la pratica delle accuse rivolte attraverso una lettera anonima suscita sempre in me una grande tristezza”. 
(Fa.Ge.)
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