Tre murales nelle sedi della Federico II, opere dell’artista Alessandro Ciambrone

Tre murales nelle sedi della Federico II, opere dell’artista Alessandro Ciambrone

L’Università Federico II ha commissionato ad Alessandro Ciambrone, cinquantenne architetto (“mi sono laureato alla Federico II con 110 e lode presentando una tesi sulla riqualificazione del lungomare fra Bagnoli e Pozzuoli”, dice lui con orgoglio) di Castel Volturno, tre murales per contribuire a festeggiare gli ottocento anni dalla fondazione dell’Ateneo, che ricorreranno nel 2024. Un artista che ha realizzato già diverse opere con alcune amministrazioni pubbliche. Tra esse un progetto con i detenuti del penitenziario minorile di Nisida. “Nel 2021 – scrive nella presentazione che fa di sé sulla sua pagina personale on line – ho realizzato oltre 500 opere e numerosi murales per l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale; l’Università Parthenope, Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi; il Centro d’Eccellenza del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica; il Centro Antiviolenza Donne e Bambini”.

Uno dei tre murales commissionatigli dalla Federico II è praticamente ultimato ed è stato dipinto nel complesso di Monte Sant’Angelo. Gli altri due prenderanno forma e colore al Policlinico, in particolare sulla palazzina della Pediatria, e nel polo di San Giovanni a Teduccio. Il murales a Monte Sant’Angelo – spiega Ciambrone – misura circa 100 metri quadrati. L’ho realizzato sulla parte esterna dell’Aula blu delle conferenze”. Riporta la frase ‘Ad scientiarum haustum et seminarium doctrinarum, ovvero “alla fonte delle scienze e al vivaio dei saperi”, che è nella lettera fondativa dell’Ateneo ed è l’iscrizione che campeggia sul frontone dell’ingresso della sede principale dell’Università Federico II. Al centro del murales c’è l’imperatore. Sulla destra il Vesuvio e sulla sinistra la facciata storica dell’Ateneo.
Prosegue l’artista ed architetto: “Nella hall dell’ingresso di Economia ho realizzato poi un mosaico di circa 15 metri quadrati. L’opera ha preso forma con l’aiuto ed il contributo delle ragazze e dei ragazzi dell’Istituto Superiore ad indirizzo raro Caselli e Real Fabbrica di Capodimonte. Partecipano al progetto anche gli studenti dell’Istituto Statale d’Arte Francesco Palizzi. Parte degli introiti che pagherà l’Ateneo per le opere saranno trasformati in borse di studio per loro. Gli studenti devono capire che il valore dell’arte è anche economico e non puoi chiedere che ti aiutino senza dare loro un minimo di gratificazione solo perché stanno studiando. Magari poco, ma aiuta a incoraggiarli e a motivarli”.
Aggiunge: “Hanno collaborato al murales a Monte sant’Angelo e al mosaico anche alcuni dipendenti dell’Ateneo. La partecipazione del personale è stata per me una bellissima sorpresa. Una signora ha preso un giorno di ferie ed è venuta all’Università dove lavora solo per dipingere. Avrei voluto coinvolgere anche i ragazzi di Nisida, purtroppo non è arrivata l’autorizzazione del magistrato di sorveglianza e non è stato possibile”.

Il secondo murales prenderà forma a San Giovanni a Teduccio. Saranno dipinte le fiamme come metafora della passione e del desiderio di conoscere, di imparare, di portare avanti la ricerca. Ci saranno poi paesaggi urbani che racchiudono le facciate dei Dipartimenti federiciani ed immagini iconiche della città come il Vesuvio e il Maschio Angioino. Anche qui sarà ripresa parte della lettera fondativa dell’Ateneo che scrisse l’imperatore, ma sarà tradotta in italiano e non sarà riportata in latino. “Il murales – spiega Ciambrone – sarà in prossimità della pista per le prove di volo dei droni”. La terza opera dell’artista, quella che sarà realizzata sulla facciata della Pediatria del Policlinico federiciano, sarà la più fedele alla vocazione di Ciambrone per la policromia. “Una esplosione di colori”, anticipa.
La realizzazione del murales a Monte Sant’Angelo è stata finora documentata dall’Ateneo con le immagini girate da un drone e da alcune videocamere. Le stesse modalità saranno utilizzate a San Giovanni a Teduccio e per l’opera che troverà spazio sulla facciata di Pediatria del Policlinico. Foto ed immagini saranno poi inseriti in una pubblicazione dell’Ateneo che darà conto di tutti i contributi degli artisti che hanno partecipato finora e che parteciperanno nei prossimi mesi alle celebrazioni degli otto secoli di vita dell’Università.
Artisti che il rettore Matteo Lorito ha pubblicamente ringraziato nell’ambito di un intervento che ha tenuto alcuni mesi fa nella sede storica dell’Ateneo, quando, sempre nell’ambito delle tappe di avvicinamento alla celebrazione degli ottocento anni, fu conferita la laurea honoris causa in Geologia ad Alberto Angela. “Quando mi hanno contattato dal rettorato per coinvolgermi nelle manifestazioni per il compleanno dell’Ateneo – ricorda Ciambrone – mi hanno chiesto un progetto artistico che contribuisse a portare alla luce e ad evidenziare il significato profondo della lettera fondativa di Federico II. Una lettera che parla di meritocrazia e sinergia tra i saperi e le conoscenze. Un testo di grande attualità, potremmo dire contemporaneo. Ho cercato di rendere tutto ciò nelle opere”.
Sottolinea: “Il progetto dei murales si è definito progressivamente. C’è stato un dialogo al quale hanno partecipato diverse componenti dell’Ateneo. Mi sono confrontato con i Direttori dei Dipartimenti e con altri rappresentanti della governance federiciana”.
Fabrizio Geremicca

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