Un nuovo Presidente di Corso a Psicologia dei processi cognitivi

“Auspico che, al più presto, la Facoltà possa ottenere gli spazi fisici di cui ha bisogno. Non è facile assicurare del tutto l’organizzazione negli spazi ristretti di cui disponiamo, anche se sappiamo bene che quella del Polo Scientifico è una sede provvisoria per la Facoltà di Psicologia”. E’ quanto afferma il prof. Luigi Trojano, eletto, quasi all’unanimità, Presidente del Corso di Laurea Specialistica in Psicologia dei processi cognitivi e del recupero funzionale, dallo scorso febbraio. Trojano, quarantasette anni, di origini napoletane, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Federico II. E’ neurologo, membro della sezione di Neuropsicologia della Società Italiana di Neurologia e socio Fondatore della Società Italiana di Neuropsicologia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste internazionali e nazionali recensite su argomenti relativi alla Neuropsicologia Clinica e Sperimentale, con particolare riguardo allo studio della Memoria, della Demenza, del Linguaggio e, soprattutto, delle Abilità Immaginative e della Cognizione Spaziale. Succede al prof. Dario Grossi con il quale dice di “lavorare a stretto contatto”. 
“Mi sono sempre occupato dello studio delle funzioni cognitive – continua Trojano – dal linguaggio, alla memoria, l’attenzione, l’immaginazione. Il tutto non solo nei pazienti, ma anche in soggetti normali”. In pratica i processi cognitivi che si studiano nel Corso di Laurea di cui è Presidente. “Sì, ma vorrei aggiungere che il nostro è l’unico Corso di Laurea che bada anche al recupero funzionale, ciò significa verificare il danno dopo la lesione cerebrale. Più nello specifico, analizzare l’insieme del danno anche dal punto di vista dei risvolti psicologici, sociali e familiari e sperimentare metodi d’aiuto ai pazienti”. 
Nell’offerta didattica della Facoltà di Psicologia, c’è, oltre a quello in Processi cognitivi, il Corso di Laurea Specialistica in Psicologia clinica e dello sviluppo, entrambi presentano un numero programmato per l’accesso. Per il primo ci sono 120 posti, per il secondo 200. Chiediamo al professore se questa differenza numerica è dovuta al fatto che l’indirizzo prettamente clinico attira più iscritti. “Non credo – risponde Trojano – siamo obbligati a prevedere un concorso di ammissione a causa degli spazi limitati della Facoltà e anche della scarsità delle risorse umane, non per altro”. 
Professore, cosa intende realizzare come Presidente del Corso? “Il mio compito è quello di coordinare gli aspetti didattici, non di più… In ogni caso, spero che i problemi logistici siano risolti col trasferimento alla nuova sede, ciò porterà a miglioramenti anche nell’organizzazione della didattica”. 
Maddalena Esposito
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