Nel corso di un recente incontro tenutosi a Bologna, i delegati del CoNPAss, il Coordinamento Nazionale dei Professori Associati, provenienti dalle sedi dei maggiori Atenei, hanno discusso sulle criticità del sistema universitario italiano. È emerso un quadro nel quale emergono solo poche luci, in un contesto nel quale il definanziamento e l’assenza di un reale rinnovamento mettono a repentaglio la tenuta delle università statali.
Le poche luci sono rappresentate dalla qualità della ricerca italiana in rapporto ai fondi disponibili e dei nostri laureati, che continuano a essere richiesti all’estero.
Le tante ombre derivano, in primis, dalla legge 240/2010, che è stata voluta dalle forze politiche come strumento di un possibile rinnovamento a costo zero, e la cui applicazione ha portato al caos amministrativo,legittimando il drammatico taglio di fondi operato in quasi tutti gli atenei, e in particolare in quelli del Sud, sulla base di parametri di valutazione iniqui, rivolti a penalizzare ulteriormente le aree del paese più deboli.
Un secondo colpo all’università è stato inferto dall’ANVUR, l’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca, la quale ormai sta ridisegnando le caratteristiche dei dipartimenti, dei corsi di laurea, dei dottorati e dei singoli docenti, giustificando le proprie scelte attraverso l’applicazione di criteri di valutazione che all’estero sono ritenuti già obsoleti.
Ci domandiamo quale difesa ormai abbiamo a favore del diritto allo studio, della libertà di ricerca, della dignità dei ricercatori e dei professori, contro lo strapotere dell’ANVUR e della CRUI, la Conferenza dei Rettori Italiani, un organismo quest’ultimo non elettivo, costoso e conservatore.
Per questo i docenti della Federico II e della SUN iscritti al CoNPAss intendono porre una serie di domande chiare ai candidati rettori dei due atenei, in modo da sollecitare risposte altrettanto chiare nei loro documenti programmatici.
Le poche luci sono rappresentate dalla qualità della ricerca italiana in rapporto ai fondi disponibili e dei nostri laureati, che continuano a essere richiesti all’estero.
Le tante ombre derivano, in primis, dalla legge 240/2010, che è stata voluta dalle forze politiche come strumento di un possibile rinnovamento a costo zero, e la cui applicazione ha portato al caos amministrativo,legittimando il drammatico taglio di fondi operato in quasi tutti gli atenei, e in particolare in quelli del Sud, sulla base di parametri di valutazione iniqui, rivolti a penalizzare ulteriormente le aree del paese più deboli.
Un secondo colpo all’università è stato inferto dall’ANVUR, l’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca, la quale ormai sta ridisegnando le caratteristiche dei dipartimenti, dei corsi di laurea, dei dottorati e dei singoli docenti, giustificando le proprie scelte attraverso l’applicazione di criteri di valutazione che all’estero sono ritenuti già obsoleti.
Ci domandiamo quale difesa ormai abbiamo a favore del diritto allo studio, della libertà di ricerca, della dignità dei ricercatori e dei professori, contro lo strapotere dell’ANVUR e della CRUI, la Conferenza dei Rettori Italiani, un organismo quest’ultimo non elettivo, costoso e conservatore.
Per questo i docenti della Federico II e della SUN iscritti al CoNPAss intendono porre una serie di domande chiare ai candidati rettori dei due atenei, in modo da sollecitare risposte altrettanto chiare nei loro documenti programmatici.
Risorse e diritto
allo studio
allo studio
1. Quali sono le sue proposte per superare l’handicap determinato dall’iniqua penalizzazione degli atenei del sud-Italia nella distribuzione delle risorse?
2. Quali impegni può prendere per migliorare la qualità e la quantità dei servizi agli studenti, che incidono nella scelta di molti giovani di studiare altrove?
3. Qual è la sua visione sulla riorganizzazione interna dell’Ateneoe sulla federazione regionale degli atenei?
4. Come pensa di conciliare il sostegno alla “eccellenza” con la ricerca nei settori di minor impatto, ma fonte di ricchezza culturale della comunità accademica?
2. Quali impegni può prendere per migliorare la qualità e la quantità dei servizi agli studenti, che incidono nella scelta di molti giovani di studiare altrove?
3. Qual è la sua visione sulla riorganizzazione interna dell’Ateneoe sulla federazione regionale degli atenei?
4. Come pensa di conciliare il sostegno alla “eccellenza” con la ricerca nei settori di minor impatto, ma fonte di ricchezza culturale della comunità accademica?
Governance,
CRUI e MIUR
CRUI e MIUR
5. In che modo intende favorire la partecipazione dei docenti nelle scelte di governance, come ad esempio sulla federazione regionale degli Atenei?
6. Qual è la sua visione sulla gestione dell’Ateneo? Se eletto, ritiene di introdurre norme e pratiche per assicurare maggior trasparenza nei processi decisionali?
7. Ritiene di poter intervenire per modificare i criteri di distribuzione delle risorse a livello ministeriale? Quale rapporto intende mantenere con la CRUI?
6. Qual è la sua visione sulla gestione dell’Ateneo? Se eletto, ritiene di introdurre norme e pratiche per assicurare maggior trasparenza nei processi decisionali?
7. Ritiene di poter intervenire per modificare i criteri di distribuzione delle risorse a livello ministeriale? Quale rapporto intende mantenere con la CRUI?
Progressioni
di carriera
di carriera
8.Come ritiene si debbano ripartire gli esigui fondi disponibili tra progressioni di carriera e assunzioni, e indirizzare le scelte strategiche dei Dipartimenti?
9. Come motiverà i ricercatori, la cui didattica è indispensabile per l’offerta formativa dell’Ateneo,alla luce dei discussi risultati dell’Abilitazione Scientifica?
10. Come motiverà gli associati a impegnarsi nelle attività di gestione, esclusi dalle posizioni apicali e senza fondi per la loro progressione a ordinario?
9. Come motiverà i ricercatori, la cui didattica è indispensabile per l’offerta formativa dell’Ateneo,alla luce dei discussi risultati dell’Abilitazione Scientifica?
10. Come motiverà gli associati a impegnarsi nelle attività di gestione, esclusi dalle posizioni apicali e senza fondi per la loro progressione a ordinario?