Presentazione, al Consiglio di Facoltà che si tiene il 26 febbraio, mentre andiamo in edicola, della prima bozza relativa ai regolamenti per le lauree magistrali in Ingegneria. Un lavoro che viene da lontano, ma che nell’ultimo semestre ha conosciuto una nuova e più convulsa fase vissuta “con una certa frustrazione. Si era cercato, all’atto di progettare la lauree triennali della 270, una visione di insieme che in prospettiva prevedesse anche le lauree magistrali”, spiega il prof. Piero Salatino, coordinatore del Collegio dei Presidenti di Corso di Laurea. Ma i lavori sono stati complicati dalle recenti disposizioni ministeriali sulla sostenibilità dei percorsi di studio e sui curricula che impongono limiti e modifiche ad un progetto complessivo che era già andato molto avanti. “Misure che hanno perplesso molto la comunità accademica perché, soprattutto per le Magistrali, limitano la possibilità di trasferire nell’insegnamento i contenuti della ricerca avanzata, creando inoltre non pochi problemi e ponendo dei vincoli ad un progetto quasi concluso”, prosegue ancora Salatino, sottolineando quanto Ingegneria abbia agito con ‘senso di responsabilità’. “Siamo sempre stati una Facoltà con un’offerta formativa sobria, che ha avuto il coraggio di disattivare dei corsi di studio, quando ha ritenuto che non ci fossero le risorse didattiche sufficienti”.
Il Consiglio di Facoltà del 26 rappresenta un primo passaggio dopo mesi spesi a riprogettare un lavoro ormai quasi concluso. “In Italia abbiamo conosciuto, in meno di dieci anni, dal 1999 al 2004, due riforme universitarie e la nota ministeriale del 4 settembre, pur non essendo una vera riforma, ha quasi lo stesso impatto, con l’aggravante che i decreti attuativi scadono l’anno prossimo”. Nonostante le difficoltà, è stato comunque possibile individuare delle linee comuni, in particolare per quanto riguarda il peso ed il relativo lavoro, per gli elaborati di tesi tanto di primo quanto di secondo livello e per il tirocinio. “La stragrande maggioranza dei nostri studenti dopo il triennio prosegue gli studi, per questo si è pensato ad un generale alleggerimento delle tesi triennali, cui verranno assegnati circa 3 crediti, che da elaborato di approfondimento disciplinare potrebbero diventare un momento di verifica interdisciplinare del percorso svolto dallo studente. Gli studenti che al triennio scelgono un percorso professionalizzante, invece, continueranno a svolgere delle tesi di tipo progettuale, con un peso anche in termini di crediti maggiore”, aggiunge ancora il docente. Grande rilevanza assume, in questa riorganizzazione, la tesi di laurea magistrale, cui verranno assegnati non meno di 12 crediti e che potrebbe anche inglobare al suo interno i crediti previsti per il tirocinio. “Le Commissioni di Laurea e i Consigli di Corso restano sovrani, ma individuare delle linee guida condivise permetterà di evitare le sperequazioni e le eccessive differenziazioni in relazione ai Corsi di Laurea di appartenenza degli studenti”. Atro importante punto di convergenza è costituito dalla generale disponibilità a ridurre le duplicazioni mutuando e condividendo gli insegnamenti tra i Corsi di Laurea, “per un’economia complessiva già sperimentata in Facoltà cui ha contribuito il Coordinamento dei Presidenti”.
Simona Pasquale
Il Consiglio di Facoltà del 26 rappresenta un primo passaggio dopo mesi spesi a riprogettare un lavoro ormai quasi concluso. “In Italia abbiamo conosciuto, in meno di dieci anni, dal 1999 al 2004, due riforme universitarie e la nota ministeriale del 4 settembre, pur non essendo una vera riforma, ha quasi lo stesso impatto, con l’aggravante che i decreti attuativi scadono l’anno prossimo”. Nonostante le difficoltà, è stato comunque possibile individuare delle linee comuni, in particolare per quanto riguarda il peso ed il relativo lavoro, per gli elaborati di tesi tanto di primo quanto di secondo livello e per il tirocinio. “La stragrande maggioranza dei nostri studenti dopo il triennio prosegue gli studi, per questo si è pensato ad un generale alleggerimento delle tesi triennali, cui verranno assegnati circa 3 crediti, che da elaborato di approfondimento disciplinare potrebbero diventare un momento di verifica interdisciplinare del percorso svolto dallo studente. Gli studenti che al triennio scelgono un percorso professionalizzante, invece, continueranno a svolgere delle tesi di tipo progettuale, con un peso anche in termini di crediti maggiore”, aggiunge ancora il docente. Grande rilevanza assume, in questa riorganizzazione, la tesi di laurea magistrale, cui verranno assegnati non meno di 12 crediti e che potrebbe anche inglobare al suo interno i crediti previsti per il tirocinio. “Le Commissioni di Laurea e i Consigli di Corso restano sovrani, ma individuare delle linee guida condivise permetterà di evitare le sperequazioni e le eccessive differenziazioni in relazione ai Corsi di Laurea di appartenenza degli studenti”. Atro importante punto di convergenza è costituito dalla generale disponibilità a ridurre le duplicazioni mutuando e condividendo gli insegnamenti tra i Corsi di Laurea, “per un’economia complessiva già sperimentata in Facoltà cui ha contribuito il Coordinamento dei Presidenti”.
Simona Pasquale