Studenti in Europa per studio e tirocinio

La Facoltà di Ingegneria è una di quelle che ha investito di più sugli scambi internazionali ed in particolare sul programma Erasmus, tanto quello tradizionale, quanto quello ‘placement’, che consente di svolgere periodi di tirocinio e apprendistato presso aziende, studi privati, università o centri di ricerca. In occasione della pubblicazione del nuovo bando, due storie emblematiche di esperienze di studio all’estero. 
Valentina Nacar, 23 anni, napoletana, laureanda specialistica in Ingegneria Gestionale, appassionata di sport – gioca a calcio -, sognava di iscriversi a L’Orientale per viaggiare – “ma mi piacevano la materie scientifiche e poi questi studi danno molte possibilità” – ha arricchito la sua formazione con due importanti esperienze Erasmus, una delle quali ancora in corso. L’anno scorso, al primo semestre della Specialistica, ha trascorso sei mesi in Portogallo all’Università di Porto, dove ha sostenuto quattro esami. Racconta: “è un’esperienza che dovrebbero fare tutti per quanto è formativa. Vivere all’estero da soli è una sfida, l’atmosfera è bella, ti si aprono gli orizzonti, ma impari anche a riconoscere le tue qualità ed i tuoi punti di forza. Certo all’inizio ho avuto qualche problema con la lingua, ma tutti sono stati molto disponibili. Porto è una piccola città che ogni anno ospita 2mila studenti stranieri e l’università ha un sistema di informazione molto efficace. Arrivano mail in continuazione per tutto. A Napoli, invece, non ho mai adoperato la posta studenti”. Da gennaio, è in Inghilterra a Cambridge con l’Erasmus Placement dove sta svolgendo un tirocinio in azienda per la tesi: 
“mi occupo di trasporti; il lavoro è un po’ più tecnico rispetto a quello previsto dal mio profilo, ma siamo riusciti a trovare degli aspetti gestionali di cui occuparci. Resterò qui fino a luglio”, aggiunge ancora Valentina che ha partecipato all’iniziativa ‘Adotta uno studente Erasmus’, un progetto lanciato dalla Facoltà di Ingegneria per aiutare gli studenti stranieri a Napoli, affidando loro come guida uno studente napoletano. “Ho aiutato un ragazzo portoghese. Sono andata a riceverlo in aeroporto con degli amici, l’abbiamo accompagnato all’ostello dove è stato ospite i primi giorni e all’Ufficio Rapporti Internazionali dell’Ateneo, dove l’hanno aiutato a trovare un alloggio. Prima di questa esperienza non sapevo quanti servizi ci fossero alla Federico II”. Consigli per chi vuole partire? “Rivolgersi ai professori che hanno degli scambi e cercare di non dividere casa con altri italiani, per imparare la lingua e nuove abitudini”. Non sa ancora cosa farà da grande, ma ha chiara una cosa: il suo futuro “sarà all’estero”. 
“Mi andava di vivere un’esperienza all’estero e stare alcuni mesi lontano da casa. I servizi agli studenti sono ottimi ma i rapporti umani sono sempre un po’ più formali e poi bisogna abituarsi al clima piovoso”, racconta Giampiero Esposito, 26 anni, laureato specialistico in Ingegneria Elettronica con l’hobby della chitarra elettrica, parlando della sua esperienza Erasmus in Olanda a Delft presso la Technology University, a cavallo fra il 2008 e il 2009, nel corso della quale ha svolto la tesi di laurea sui sistemi di misura che utilizzano delle sottili lamine di silicio, o in generale di materiali semiconduttori detti wafer. “Per sette mesi, ho vissuto in un ambiente veramente internazionale. C’era il mondo, fosse stato per me sarei rimasto ancora”, dice. Giampiero descrive un ambiente nel complesso rilassato, in cui anche gli spostamenti sono agevoli. “Si usa molto la bicicletta e per gli studenti i biglietti dei treni sono scontati del 40%. Durante il soggiorno ho viaggiato molto, tanto in Olanda quanto nei paesi vicini”. Quando ha terminato gli studi, ha cercato lavoro da queste parti ed è stato assunto da un’azienda elettronica: “non ho avuto ancora degli incarichi come progettista, ma quello che faccio è comunque interessante. Ho ricevuto anche delle offerte in Olanda ma per ora resto qui, anche se non escludo di avere altre esperienze all’estero in futuro”. 
(Si.Pa.) 
 
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