Frutto di mesi di lavoro con dibattiti e confronti con tutte le componenti dell’Ateneo, il nuovo Statuto della Seconda Università di Napoli è stato definitivamente approvato e pubblicato il 10 marzo sulla Gazzetta Ufficiale. Il documento che disciplina l’organizzazione e il funzionamento della SUN è composto da 54 articoli. Uno degli aspetti più importanti è l’internazionalizzazione, argomento molto caro al Rettore Francesco Rossi: “Oggi le Università devono puntare su una formazione più internazionale e aderente al mondo del lavoro globale e non solo legato alle esigenze del territoriale, bisogna agganciarsi al mondo produttivo con la ricerca applicata ed il trasferimento tecnologico sempre più internazionale”.
Quali iniziative state portando avanti e cosa c’è in cantiere?
“Nonostante le difficoltà, abbiamo fatti grossi passi, abbiamo siglato diversi accordi, ora puntiamo sulla formazione e stiamo organizzando i corsi in doppia lingua. Quest’anno, da ottobre, per la prima volta partiranno i corsi in lingua inglese ad Architettura ed a Medicina e ci auguriamo di riuscire a fare altri in doppia lingua che coinvolgeranno vari corsi. Stiamo lavorando bene anche con la Russia e l’Argentina per avere corsi a doppio riconoscimento; gli accordi sono stati fatti, ci sono stati scambi di docenti e di studenti, ora bisogna creare anche corsi”.
Dopo 21 anni di attività ed il raggiungimento di 30.000 iscritti, un nuovo Statuto stravolge gli equilibri creati. Quali sono le reazioni nell’Ateneo?
“Indipendentemente dalle difficoltà, l’applicazione della legge Gelmini è una occasione per il rilancio del Sistema Universitario che dà la possibilità agli Atenei di superare gli aspetti critici ma anche gli errori che sono stati fatti in passato”.
I fondi destinati alle Università sono sempre meno, bisogna attrarre risorse. In che modo vi state organizzando?
“Puntando oltre i confini nazionali, dobbiamo offrire formazione e ricerca all’avanguardia, questo è il prossimo futuro, solo così possiamo attrarre sia giovani che risorse ed allo stesso tempo saremo premiati dal sistema di valutazione nazionale, anche perché dal prossimo anno avremo i finanziamenti strettamente collegati alla valutazione che farà l’ANVUR”.
Con il nuovo Statuto, come cambia la Governance della Seconda Università?
“L’attività sarà concentrata su 19 Dipartimenti già istituiti con un numero minimo di 45 unità tra docenti e ricercatori, che, come dice la legge, si occuperanno di ricerca, formazione e servizi, un sistema che ci darà maggiore funzionalità”.
Come sono divisi i Dipartimenti?
“Ne abbiamo previsti 9 a Medicina, 2 ad Ingegneria ed 1 per ogni altra ex Facoltà: Architettura, Lettere, Studi Politici, Psicologia, Economia, Matematica, Scienze Ambientali e Giurisprudenza. Queste nuove strutture assorbiranno tutto il personale che attualmente si occupa delle Facoltà, che saranno disattivate prima dell’estate, e della ricerca. Per Medicina ed Ingegneria avremo le strutture di raccordo, le Scuole, con funzione di coordinamento tra i Dipartimenti. Per quella di Medicina ci sarà anche un forte collegamento con l’Azienda Ospedaliera per fare in modo che la didattica sia coordinata con i compiti dell’assistenza”.
Quando saranno attivi i nuovi organi?
“I Dipartimenti necessiteranno di direttori con mansioni e preparazione specifiche e saranno eletti dal Consiglio del Dipartimento tra i professori di prima fascia a tempo pieno o che dichiarino di optare per tale regime in caso di nomina, il mandato durerà 3 anni e sarà rinnovabile. Vista la complessità di gestione, dovranno dotarsi di Giunte che li sosterranno, ad aprile le prime elezioni. Dopo queste votazioni, prima dell’estate, rifaremo il Senato Accademico che sarà composto da 28 membri tra i quali 10 Direttori dei Dipartimenti (non tutti i 19), a Medicina qualcuno in più, ma le varie realtà disciplinari saranno tutte rappresentate.
Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da 11 persone. Ad eccezione del Rettore e degli studenti, le componenti saranno individuate tra personalità in possesso di comprovata competenza in campo gestionale. Tre saranno i membri esterni, a settembre faremo un bando ed un comitato di selezione interno proporrà le candidature”.
Gli esterni in CdiA non sono una novità.
“È vero. Attualmente ne fanno parte rappresentanti di Confindustria e Camera di Commercio”.
Quali caratteristiche devono avere i nuovi candidati?
“Dobbiamo trovare personalità del mondo imprenditoriale ma anche del mondo della ricerca, ma soprattutto persone che devono rispettare l’impegno e portare il loro contributo. Mentre il Senato è un organo di indirizzo e di consultazione, il CdiA sarà l’organo più importante e decisionale, prenderà decisioni su tutto, anche sulla didattica tenendo conto delle risorse che ha a disposizione. Mi aspetto un Consiglio molto tecnico, con persone che ci possano dare una mano nella parte gestionale, sulle risorse, ma anche tecniche con personalità del mondo giuridico”.
L’articolo 10 è titolato ‘Federazioni e fusioni’. Pensate di unirvi con altri Atenei?
“Stiamo lavorando da tempo su un accordo tra tutte le Università campane, presto avremo i primi frutti”.
Quali iniziative state portando avanti e cosa c’è in cantiere?
“Nonostante le difficoltà, abbiamo fatti grossi passi, abbiamo siglato diversi accordi, ora puntiamo sulla formazione e stiamo organizzando i corsi in doppia lingua. Quest’anno, da ottobre, per la prima volta partiranno i corsi in lingua inglese ad Architettura ed a Medicina e ci auguriamo di riuscire a fare altri in doppia lingua che coinvolgeranno vari corsi. Stiamo lavorando bene anche con la Russia e l’Argentina per avere corsi a doppio riconoscimento; gli accordi sono stati fatti, ci sono stati scambi di docenti e di studenti, ora bisogna creare anche corsi”.
Dopo 21 anni di attività ed il raggiungimento di 30.000 iscritti, un nuovo Statuto stravolge gli equilibri creati. Quali sono le reazioni nell’Ateneo?
“Indipendentemente dalle difficoltà, l’applicazione della legge Gelmini è una occasione per il rilancio del Sistema Universitario che dà la possibilità agli Atenei di superare gli aspetti critici ma anche gli errori che sono stati fatti in passato”.
I fondi destinati alle Università sono sempre meno, bisogna attrarre risorse. In che modo vi state organizzando?
“Puntando oltre i confini nazionali, dobbiamo offrire formazione e ricerca all’avanguardia, questo è il prossimo futuro, solo così possiamo attrarre sia giovani che risorse ed allo stesso tempo saremo premiati dal sistema di valutazione nazionale, anche perché dal prossimo anno avremo i finanziamenti strettamente collegati alla valutazione che farà l’ANVUR”.
Con il nuovo Statuto, come cambia la Governance della Seconda Università?
“L’attività sarà concentrata su 19 Dipartimenti già istituiti con un numero minimo di 45 unità tra docenti e ricercatori, che, come dice la legge, si occuperanno di ricerca, formazione e servizi, un sistema che ci darà maggiore funzionalità”.
Come sono divisi i Dipartimenti?
“Ne abbiamo previsti 9 a Medicina, 2 ad Ingegneria ed 1 per ogni altra ex Facoltà: Architettura, Lettere, Studi Politici, Psicologia, Economia, Matematica, Scienze Ambientali e Giurisprudenza. Queste nuove strutture assorbiranno tutto il personale che attualmente si occupa delle Facoltà, che saranno disattivate prima dell’estate, e della ricerca. Per Medicina ed Ingegneria avremo le strutture di raccordo, le Scuole, con funzione di coordinamento tra i Dipartimenti. Per quella di Medicina ci sarà anche un forte collegamento con l’Azienda Ospedaliera per fare in modo che la didattica sia coordinata con i compiti dell’assistenza”.
Quando saranno attivi i nuovi organi?
“I Dipartimenti necessiteranno di direttori con mansioni e preparazione specifiche e saranno eletti dal Consiglio del Dipartimento tra i professori di prima fascia a tempo pieno o che dichiarino di optare per tale regime in caso di nomina, il mandato durerà 3 anni e sarà rinnovabile. Vista la complessità di gestione, dovranno dotarsi di Giunte che li sosterranno, ad aprile le prime elezioni. Dopo queste votazioni, prima dell’estate, rifaremo il Senato Accademico che sarà composto da 28 membri tra i quali 10 Direttori dei Dipartimenti (non tutti i 19), a Medicina qualcuno in più, ma le varie realtà disciplinari saranno tutte rappresentate.
Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da 11 persone. Ad eccezione del Rettore e degli studenti, le componenti saranno individuate tra personalità in possesso di comprovata competenza in campo gestionale. Tre saranno i membri esterni, a settembre faremo un bando ed un comitato di selezione interno proporrà le candidature”.
Gli esterni in CdiA non sono una novità.
“È vero. Attualmente ne fanno parte rappresentanti di Confindustria e Camera di Commercio”.
Quali caratteristiche devono avere i nuovi candidati?
“Dobbiamo trovare personalità del mondo imprenditoriale ma anche del mondo della ricerca, ma soprattutto persone che devono rispettare l’impegno e portare il loro contributo. Mentre il Senato è un organo di indirizzo e di consultazione, il CdiA sarà l’organo più importante e decisionale, prenderà decisioni su tutto, anche sulla didattica tenendo conto delle risorse che ha a disposizione. Mi aspetto un Consiglio molto tecnico, con persone che ci possano dare una mano nella parte gestionale, sulle risorse, ma anche tecniche con personalità del mondo giuridico”.
L’articolo 10 è titolato ‘Federazioni e fusioni’. Pensate di unirvi con altri Atenei?
“Stiamo lavorando da tempo su un accordo tra tutte le Università campane, presto avremo i primi frutti”.
Una Scuola di
Psicologia
campana
Psicologia
campana
Ci può anticipare qualcosa?
“Già dal 2012/2013 partiranno dei Corsi fatti insieme. Una novità, per esempio, è la Scuola di Psicologia Campana su cui abbiamo dato subito l’adesione. Uniremo la nostra Facoltà al Corso della Federico II ed alle aree di riferimento di altri Atenei, poi si vedrà dove far svolgere i corsi. Si pensa ad un Corso di Statistica fra la SUN, la Federico II ed altre Università, se ne era parlato già lo scorso anno e non siamo riusciti a partire, adesso i tempi sembrano maturi. Le tre Facoltà mediche della SUN, della Federico II e di Salerno stanno elaborando una stretta collaborazione per i corsi per le Professioni Sanitarie, ma anche per una Scuola di Specializzazione di Neuropsichiatria Infantile. Con il Suor Orsola Benincasa puntiamo sui Corsi legati all’Educazione ed ai Beni Culturali. Queste sono le cose su cui si sta lavorando, probabilmente dal 2013 saremo totalmente operativi”.
Gennaro Varriale
“Già dal 2012/2013 partiranno dei Corsi fatti insieme. Una novità, per esempio, è la Scuola di Psicologia Campana su cui abbiamo dato subito l’adesione. Uniremo la nostra Facoltà al Corso della Federico II ed alle aree di riferimento di altri Atenei, poi si vedrà dove far svolgere i corsi. Si pensa ad un Corso di Statistica fra la SUN, la Federico II ed altre Università, se ne era parlato già lo scorso anno e non siamo riusciti a partire, adesso i tempi sembrano maturi. Le tre Facoltà mediche della SUN, della Federico II e di Salerno stanno elaborando una stretta collaborazione per i corsi per le Professioni Sanitarie, ma anche per una Scuola di Specializzazione di Neuropsichiatria Infantile. Con il Suor Orsola Benincasa puntiamo sui Corsi legati all’Educazione ed ai Beni Culturali. Queste sono le cose su cui si sta lavorando, probabilmente dal 2013 saremo totalmente operativi”.
Gennaro Varriale