“Lavoriamo ogni giorno per mantenere viva la memoria di Carlo, rimanendo fedeli alla sua filosofia propositiva e di poco interesse mediatico”. E’ quanto affermano i giovani veterinari specializzandi alla Federico II, che hanno condiviso il loro percorso accademico con Carlo Cannavacciuolo, il 27enne di S. Maria La Carità, barbaramente ucciso lo scorso novembre per una rapina. “Non crediamo – afferma Alfonso Gallo, specializzando in Ispezione degli alimenti di origine animale – che una targa, un’aula o una borsa di studio possano bastare per ricordare il nostro caro amico e collega”, come è, invece, stato proposto dai rappresentanti di Confederazione, in occasione del congresso dell’associazione degli studenti tenutosi il 14 maggio scorso. “Carlo lavorava sodo e in silenzio, non amava il clamore e la pubblicità – continua Gallo – ed è proprio pensando al suo modo di fare che abbiamo creato Giovet, un’associazione che, al momento, conta una trentina di giovani veterinari i quali collaborano alle varie linee di ricerca ed ai lavori sul campo. Il Rettore prof. Massimo Marrelli e il Preside della Facoltà prof. Luigi Zicarelli sono con noi in prima linea”. Giorgio Smaldone, dottorando in Scienze Zootecniche, sottolinea l’importanza di “tenere ben distinta la politica universitaria da fatti così seri come questo”. “Non abbiamo alcun interesse a pubblicizzare possibili iniziative, – conclude – piuttosto vogliamo continuare a ricordare Carlo nei modi giusti”.