“I nostri studenti trovano lavoro in pochi mesi”

Il 97% dei laureati in uno dei Corsi delle Professioni Sanitarie ad un anno dalla Laurea è occupato nel campo specifico per il quale ha studiato. Si tratta, infatti, di Corsi triennali che si concludono con una Laurea che abilita direttamente alla professione. “I nostri studenti trovano lavoro nel giro di pochi mesi. Fanno la libera professione o vengono chiamati a ricoprire lo stesso ruolo in strutture sanitarie accreditate”, afferma il Coordinatore delle Lauree delle Professioni Sanitarie il prof. Antonio Dello Russo. 
L’accesso a questi Corsi è sempre molto ambito. Ogni anno circa 4.500 studenti tentano di superare il test. Dopo aver terminato la Triennale, solo pochi si iscrivono alla Specialistica dell’area sanitaria corrispondente. “La Specialistica non è un titolo aggiuntivo che facilita la ricerca del lavoro, anzi tutt’altro. Credo che convenga a persone che già lavorano in strutture sanitarie pubbliche, perché il numero dei posti disponibili a livello dirigenziale è ovviamente molto limitato”, sottolinea Dello Russo.
Il tecnico di radiologia è una delle figure professionali che va letteralmente ‘a ruba’. “Non fanno in tempo a laurearsi che iniziano a lavorare – racconta il Presidente del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medica per immagini e Radioterapia, prof. Leonardo Pace – Un buon tecnico deve conoscere i principi fisici, informatici, di radiologia, di radioprotezione. La conoscenza dei fondamenti delle principali patologie è necessaria per orientarsi nella maniera più corretta durante l’esecuzione di un esame”. Le materie di base affrontate nel I 
anno delle Triennali sono le stesse di quelle previste per le Lauree a ciclo unico, anche se nei differenti Corsi viene dato differente risalto all’aspetto assistenziale o tecnico. Il Corso conta intorno ai 50 immatricolati per anno suddivisi tra le varie sedi. 
Un altro dei Corsi più affollati è Scienze Infermieristiche. Il Presidente del Corso di Laurea, il prof. Nicola Scarpato, che di recente è stato nominato Vicepresidente del Polo delle Scienze e Tecnologie per la Vita, sta lavorando per consentire ai laureandi di affiancare i medici di base e svolgere tirocini nei reparti. La qualità principale di un infermiere è “la capacità di entrare in sintonia con il paziente per capirne i reali bisogni”. Il professore ritiene che l’università abbia il compito di preparare infermieri del territorio, secondo quanto previsto dalla legge: “L’assistenza domiciliare è un servizio che funziona in tante altre città. Non ci si dovrebbe rivolgere all’ospedale per qualsiasi prestazione. Se ci fosse la possibilità di essere seguiti a casa da personale specializzato inviato dalle ASL, i costi sanitari diminuirebbero senza ridurre l’assistenza. Gli infermieri potrebbero operare collegandosi via internet con gli specialisti, per esempio sottoponendo loro il tracciato dell’elettrocardiogramma appena effettuato”.
 
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