“Il microchirurgo è come un orologiaio”

Concede il bis al secondo semestre il prof. Renato Donzelli, associato di Neurochirurgia: “è stato necessario visto che circa in duecento hanno chiesto di partecipare all’ADE (Attività Didattiche Elettive) in ‘Microchirurgia Nervosa vascolare’. Non potevo accoglierli tutti”. Tre gli incontri: “una full immersion che si completa nel giro di una sola settimana. I ragazzi di solito restano contenti, la voce si diffonde e poi in tanti chiedono di partecipare”. Potranno prendere parte alla seconda tornata ottanta studenti iscritti agli ultimi due anni di corso: “le lezioni si terranno ad aprile. Durante l’ADE mostro dei filmati che accompagno con la mia spiegazione. È un modo per coinvolgere gli studenti nelle nuove metodiche. Di solito rivolgono domande abbastanza generiche perché per molti di loro la Microchirurgia è un mondo nuovo”. La proiezione dei filmati, questa volta, non escluderà i titoli di coda. Difficile immaginare ulteriori repliche in futuro, visto che il prof. Donzelli, dal prossimo ottobre, sarà in pensione: “mi mancherà l’Università in generale. Sono qui da quarant’anni”. Nessun dubbio sulla soddisfazione numero uno della carriera: “aver operato un giocatore di pallanuoto che successivamente, in gara, segnò proprio con il braccio al quale avevo ricostruito un nervo. Lo racconto sempre nel corso dell’ADE e i ragazzi restano colpiti”. Ragazzi che, viste le tante adesioni, mostrano interesse verso la materia. Sulla Microchirurgia: “l’uso del microscopio è molto diffuso. Poi è chiaro che c’è chi gioca sui campi dell’oratorio e chi in Champions”. Imprescindibili per un buon microchirurgo: “la passione e il tempo. La Microchirurgia è come la musica. E poi serve una buona predisposizione manuale, la stessa che ha un orologiaio”. Operare sì, ma quando? “La cosa principale è saper valutare bene il paziente ricordandosi che non si opera tanto per operare, ma si opera per guarire”. 
Ciro Baldini
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