“Abbiamo avuto un miglioramento del 10 per cento su tutto l’Ateneo – afferma con entusiasmo la prof.ssa Lucia Altucci, Delegato alla Ricerca dell’Università Luigi Vanvitelli, illustrando i risultati della Valutazione 2010-2014 (VQR2) – La ricetta vincente è stata la politica gestionale della Governance d’Ateneo. Cioè il cercare di premiare la meritocrazia e invogliare e facilitare, attraverso incentivi, la pubblicazione su riviste di ottimo livello e l’accesso a fondi nazionali ed internazionali. Quindi, una politica a lungo termine i cui frutti si possono vedere sul lungo periodo e di cui stiamo saggiando i primi risultati. Bisogna tener presente che noi partivamo da una VQR1 non ottimale. Un miglioramento del 10% è significativo per Atenei della nostra grandezza. Abbiamo dimostrato che, pur partendo da una situazione in cui si palesavano alcune difficoltà tipiche delle università del centro-sud, siamo fra quelli che hanno il Delta, cioè la miglioria, più alta con delle punte di eccellenza. Questo dimostra che l’idea di puntare sulla qualità e di agevolare chi vuole elevare il livello della propria ricerca alla fine paga. E abbiamo ancora tanto margine di miglioramento”. Per dare ancora maggiori strumenti a chi fa ricerca d’eccellenza, l’Ateneo ha attivato un sistema professionale di accompagnamento all’applicazione a bandi competitivi ed alla internazionalizzazione dei
bandi interni per un reclutamento più competitivo, “con giovani che potranno rappresentare una nuova linfa. Un pool di valutazione, quindi, sia per migliorare la nostra visibilità a livello internazionale nei bandi sia per agevolare quelle aree che hanno ancora delle criticità”. L’Ateneo, presente in tutte le 16 aree, per la valutazione è diviso a seconda della classe dimensionale in: due grandi, che sono le Scienze Biologiche e le Scienze Mediche;
quattro medie, rappresentate da Architettura e Ingegneria Civile, Scienze Giuridiche, Scienze Economiche e Statistiche, Ingegneria Industriale e dell’Informazione; le restanti 10 nelle piccole. “I dati mostrano due eccellenze proprio nelle aree grandi, Bio 05 ed area Medica 06, con III posto a livello
nazionale per i neoassunti e promossi, confermando, quindi, che il sistema premiale già messo in atto previsionalmente ha generato comportamenti virtuosi nelle politiche di reclutamento e di promozione – spiega la prof.ssa Altucci – Va segnalata anche l’area 04 di Scienze della Terra per un’eccellenza
nazionale nella qualità della ricerca, è cioè tra i primi tre”. Margini di miglioramento sono individuabili in aree come la 07 di Scienze Agrarie, la 14 di Scienze Politiche o la 10 di Scienze dell’Antichità, 11a Scienze Storiche e la 11b Scienze Psicologiche dove “ha influito in parte l’astensione per lo sciopero della valutazione dello scorso anno, che ha danneggiato alcune aree più di altre; e in parte va considerato che ci sono aree che hanno avuto maggiori difficoltà sia perché più piccole, sia perché il sistema della VQR ha facilitato la valutazione dei prodotti bibliometrici, una questione che riguarda tutti gli Atenei e che ha reso la valutazione umanistica più difficile. In generale, però, nessuno è peggiorato, anzi siamo migliorati quasi ovunque, ce ne sono solo due in cui si sono uguagliati i risultati della VQR1, però sono quelle in cui si è avuta una forte astensione, come Scienze Psicologiche”. Aggiunge:
“Tutto è perfettibile. Il miglioramento generale registrato è dovuto alla presa di coscienza che bisogna non solo aumentare la quantità dei prodotti di ricerca, ma anche la qualità. L’Ateneo sta portando avanti anche una valutazione interna per capire come migliorare la VQR3”. Sono stati, inoltre, segnalati elementi di eccellenza estranei alla ricerca in aspetti medici come nei trials clinici e nella gestione dei beni culturali, per i diversi cantieri di scavo. “Il numero di scavi in relazione al numero di soggetti coinvolti e in relazione alla fruizione da parte del pubblico risultano, rispettivamente, eccellente e nullo – si legge proprio nel documento VQR – Il budget totale previsto e la quota di finanziamento esterno all’istituzione risultano eccellenti. Le attività relative agli scavi rientrano in un disegno strategico ampio di ricognizioni del territorio al fine di raccogliere e valutare criticamente informazioni sul paesaggio culturale realizzando un vero e proprio sistema informativo accessibile ad una molteplicità di utenti. Per il criterio ‘Scavo e fruizione di beni archeologici’
la valutazione complessiva è eccellente”. A cui segue anche, in relazione alla sperimentazione clinica, infrastrutture di ricerca e formazione medica, un impegno classificato “eccellente”. Al top (25 per cento) l’area della Educazione Continua in Medicina. “È un dato che ci conforta molto, anche se non influenza i numeri della VQR – commenta Altucci – Dai numeri, invece, si evince anche un dato geografico. Sebbene le Università del Nord siano ancora le migliori per diverse aree, la differenza tra atenei meridionali e atenei settentrionali si sta assottigliando: è minima e tutte le università del Sud sono cresciute. Il sistema della VQR ha sicuramente una serie di problematiche che vanno affrontate, rendendo gli indicatori più sensibili, anche perché
valutare la qualità non è certo cosa facile, ma sicuramente si è dimostrato fino ad ora valido”.
bandi interni per un reclutamento più competitivo, “con giovani che potranno rappresentare una nuova linfa. Un pool di valutazione, quindi, sia per migliorare la nostra visibilità a livello internazionale nei bandi sia per agevolare quelle aree che hanno ancora delle criticità”. L’Ateneo, presente in tutte le 16 aree, per la valutazione è diviso a seconda della classe dimensionale in: due grandi, che sono le Scienze Biologiche e le Scienze Mediche;
quattro medie, rappresentate da Architettura e Ingegneria Civile, Scienze Giuridiche, Scienze Economiche e Statistiche, Ingegneria Industriale e dell’Informazione; le restanti 10 nelle piccole. “I dati mostrano due eccellenze proprio nelle aree grandi, Bio 05 ed area Medica 06, con III posto a livello
nazionale per i neoassunti e promossi, confermando, quindi, che il sistema premiale già messo in atto previsionalmente ha generato comportamenti virtuosi nelle politiche di reclutamento e di promozione – spiega la prof.ssa Altucci – Va segnalata anche l’area 04 di Scienze della Terra per un’eccellenza
nazionale nella qualità della ricerca, è cioè tra i primi tre”. Margini di miglioramento sono individuabili in aree come la 07 di Scienze Agrarie, la 14 di Scienze Politiche o la 10 di Scienze dell’Antichità, 11a Scienze Storiche e la 11b Scienze Psicologiche dove “ha influito in parte l’astensione per lo sciopero della valutazione dello scorso anno, che ha danneggiato alcune aree più di altre; e in parte va considerato che ci sono aree che hanno avuto maggiori difficoltà sia perché più piccole, sia perché il sistema della VQR ha facilitato la valutazione dei prodotti bibliometrici, una questione che riguarda tutti gli Atenei e che ha reso la valutazione umanistica più difficile. In generale, però, nessuno è peggiorato, anzi siamo migliorati quasi ovunque, ce ne sono solo due in cui si sono uguagliati i risultati della VQR1, però sono quelle in cui si è avuta una forte astensione, come Scienze Psicologiche”. Aggiunge:
“Tutto è perfettibile. Il miglioramento generale registrato è dovuto alla presa di coscienza che bisogna non solo aumentare la quantità dei prodotti di ricerca, ma anche la qualità. L’Ateneo sta portando avanti anche una valutazione interna per capire come migliorare la VQR3”. Sono stati, inoltre, segnalati elementi di eccellenza estranei alla ricerca in aspetti medici come nei trials clinici e nella gestione dei beni culturali, per i diversi cantieri di scavo. “Il numero di scavi in relazione al numero di soggetti coinvolti e in relazione alla fruizione da parte del pubblico risultano, rispettivamente, eccellente e nullo – si legge proprio nel documento VQR – Il budget totale previsto e la quota di finanziamento esterno all’istituzione risultano eccellenti. Le attività relative agli scavi rientrano in un disegno strategico ampio di ricognizioni del territorio al fine di raccogliere e valutare criticamente informazioni sul paesaggio culturale realizzando un vero e proprio sistema informativo accessibile ad una molteplicità di utenti. Per il criterio ‘Scavo e fruizione di beni archeologici’
la valutazione complessiva è eccellente”. A cui segue anche, in relazione alla sperimentazione clinica, infrastrutture di ricerca e formazione medica, un impegno classificato “eccellente”. Al top (25 per cento) l’area della Educazione Continua in Medicina. “È un dato che ci conforta molto, anche se non influenza i numeri della VQR – commenta Altucci – Dai numeri, invece, si evince anche un dato geografico. Sebbene le Università del Nord siano ancora le migliori per diverse aree, la differenza tra atenei meridionali e atenei settentrionali si sta assottigliando: è minima e tutte le università del Sud sono cresciute. Il sistema della VQR ha sicuramente una serie di problematiche che vanno affrontate, rendendo gli indicatori più sensibili, anche perché
valutare la qualità non è certo cosa facile, ma sicuramente si è dimostrato fino ad ora valido”.