0,97 contro lo 0,58 del Rapporto precedente. Un risultato che si avvicina a 1, valore che testimonia l’eccellenza (il riferimento è all’indicatore qualitativo R, definito come rapporto tra il voto medio attribuito ai prodotti attesi dell’Istituzione nell’Area e il voto medio ricevuto da tutti i prodotti dell’Area). Un settore, l’Analisi Matematica, primo in Italia. Cresce di molto l’area di Scienze Matematiche ed Informatica federiciana nella Valutazione della Qualità della Ricerca 2011-2014. “Questi risultati sono da attribuire certamente all’impegno dei colleghi i quali non si sono abbattuti dopo una prima valutazione non buona per noi – spiega la prof.ssa Gioconda Moscariello, da dieci anni alla guida del Dipartimento – Dopo la Riforma che ha portato all’attivazione dei Dipartimenti così come sono ora, c’è stato un disorientamento iniziale che non ha giovato. Ma abbiamo capito quali erano i punti deboli e abbiamo fatto sì che la ricerca fosse guidata in modo unitario”. Da Direttrice, la prof.ssa Moscariello ha utilizzato i fondi del Dipartimento per “creare opportunità per tutti i colleghi che si volevano mettere in gioco, attraverso seminari, convegni, ma anche stringendo contatti con ricercatori di altri atenei, favorendo economicamente i soggiorni all’estero o dando vita a progetti con i quali si è cercato di elevare la qualità della ricerca e si sono coinvolte più persone possibile. Così, attraverso coesione e organizzazione interna, i soldi della ricerca dipartimentale sono stati spesi a favore di tutti coloro che volevano innalzare la qualità
dei loro studi. Va dato grande merito, però, anche ai Rettori Massimo Marrelli e Gaetano Manfredi che hanno sempre sostenuto noi Direttori di Dipartimento, guidando la Federico II nella giusta direzione. Non si può più lavorare come singoli, bisogna fare lavoro di squadra per ottenere risultati che fanno media. Le politiche di reclutamento, iniziate 10 anni fa, hanno inoltre portato nuova linfa al nostro interno: i giovani sicuramente si distinguono nei progetti di Ateneo”. Punta di eccellenza è il settore di Analisi Matematica, primo tra i grandi Atenei italiani: “Questo settore era andato bene anche nella precedente Valutazione – spiega Moscariello – L’Analisi è sempre stata la nostra punta di diamante e la brillante storia della Scuola matematica napoletana ne è testimone. Adesso abbiamo raggiunto il top”. Non bisogna dormire sugli allori, esorta però la Direttrice, “perché è facile risalire quando si parte dal basso. Adesso bisogna puntare a portare oltre la media anche quei settori che sono rimasti indietro. Si tratta di quei settori scientifici in cui si sono persi colleghi per quiescenza e in cui mancano figure di ordinari. Ma si tratta di questioni affrontabili, speriamo, grazie alle abilitazioni nazionali. Siamo certi che se si è proiettati bene, si diventa sempre più competitivi a livello nazionale. Siamo un Dipartimento vivace, quindi sempre più giovani vorranno venire da noi e anche il dottorato avrà più richieste”.
dei loro studi. Va dato grande merito, però, anche ai Rettori Massimo Marrelli e Gaetano Manfredi che hanno sempre sostenuto noi Direttori di Dipartimento, guidando la Federico II nella giusta direzione. Non si può più lavorare come singoli, bisogna fare lavoro di squadra per ottenere risultati che fanno media. Le politiche di reclutamento, iniziate 10 anni fa, hanno inoltre portato nuova linfa al nostro interno: i giovani sicuramente si distinguono nei progetti di Ateneo”. Punta di eccellenza è il settore di Analisi Matematica, primo tra i grandi Atenei italiani: “Questo settore era andato bene anche nella precedente Valutazione – spiega Moscariello – L’Analisi è sempre stata la nostra punta di diamante e la brillante storia della Scuola matematica napoletana ne è testimone. Adesso abbiamo raggiunto il top”. Non bisogna dormire sugli allori, esorta però la Direttrice, “perché è facile risalire quando si parte dal basso. Adesso bisogna puntare a portare oltre la media anche quei settori che sono rimasti indietro. Si tratta di quei settori scientifici in cui si sono persi colleghi per quiescenza e in cui mancano figure di ordinari. Ma si tratta di questioni affrontabili, speriamo, grazie alle abilitazioni nazionali. Siamo certi che se si è proiettati bene, si diventa sempre più competitivi a livello nazionale. Siamo un Dipartimento vivace, quindi sempre più giovani vorranno venire da noi e anche il dottorato avrà più richieste”.