“Un percorso di dialogo tra due identità storicamente in contatto”: l’Italia e l’America Latina

Ha preso il via per il terzo anno consecutivo il ciclo di incontri ‘I saperi’ de L’Orientale ospitati presso la sede di Palazzo Du Mesnil. I cinque appuntamenti, organizzati dal Centro di Studi sull’America Latina (CeSAL), si estenderanno fino al 16 marzo. Al centro del programma, un’indagine sulle fitte relazioni culturali tra il nostro Paese e la regione latinoamericana, alla luce dell’importante presenza storica dell’Italia in quell’area. “Vogliamo costruire anche in questa nuova edizione dei Saperi un percorso di dialogo tra due identità storicamente in contatto”, sottolinea la Rettrice Elda Morlicchio. “Se guardiamo già i titoli delle conferenze, ricorrono parole come ‘confronto’ e ‘circolazione’. Questo lascia presagire il nobile intento di riannodare i fili di un rapporto ininterrotto tra i due territori, che di fatto continua a evolversi da ambo i lati grazie a comunità di discendenza italiana e a quelle latinoamericane residenti in Italia”. Terza missione dell’Ateneo, e in particolare di questi convegni, è inaugurare il più vivo dibattito con la società civile. “Un dovere imprescindibile per chi conduce attività didattica e di ricerca è quello di condividere i traguardi raggiunti anche con i ‘non addetti’. Intensificare i contatti con la città spesso costituisce un ulteriore arricchimento per i nostri risultati scientifici”. Focus del primo incontro una disquisizione su alcuni dei protagonisti del microcosmo letterario connesso all’emigrazione. Ospite d’eccezione nel pomeriggio del 9 febbraio è stato il prof. Dante Liano, Presidente dell’Associazione Italiana di Studi Iberoamericani (AISI). A presentarlo le parole di benvenuto del prof. Augusto Guarino, docente di Letteratura Spagnola. “Dopo una prima edizione sull’Islam e la seconda sulle problematiche di Gender, abbiamo pensato stavolta di proporre un argomento che potesse interessare l’opinione pubblica riallacciandosi a un fenomeno molto sentito”, ossia gli italiani nel mondo. “Abbiamo invitato Liano perché è un testimone straordinario dell’emigrazione italiana e dei percorsi di ‘Ida y Vuelta’, ossia Andata e Ritorno, dal nostro Paese, essendo nato in Guatemala nel 1948 da genitori italiani e poi costretto all’esilio per motivi politici”. Originario del paesino di Chimaltenango, Liano si è laureato in Lettere all’Universidad de San Carlos per poi dottorarsi in Letteratura presso l’Università di Firenze. Ha insegnato in diversi Atenei italiani e adesso vive a Milano, dove insegna Letteratura Spagnola e Ispano-americana all’Università Cattolica del Sacro Cuore. “È, inoltre, un bravissimo scrittore, sulla scia della grande tradizione del Guatemala, anzitutto di Miguel Angel Asturias. E vanta collaborazioni con un altro Premio Nobel, la pacifista Rigoberta Menchú. È stato pubblicato in Italia, tra gli altri, da Sperling & Kupfer e Frassinelli, nonché tradotto in inglese, francese e tedesco”. Faranno da staffetta nei prossimi seminari specialisti con un bagaglio variegato di
competenze che affronteranno volta per volta l’accostamento tra le due realtà sullo sfondo di diverse discipline: dalla narrativa e la lingua alla cooperazione economico-sociale sino alla politica estera. Un unico filo rosso riallaccia i temi di discussione: “valorizzare l’apporto che gli italiani diedero e stanno dando ancora alla cultura, non solo in quei Paesi dove l’emigrazione italiana è stata massiccia – si pensi ad Argentina, Uruguay, Brasile, Venezuela – ma anche in quelli dove i flussi dal nostro Paese sono stati orientati verso ruoli di vertice, nell’imprenditoria, l’architettura e l’urbanistica, il panorama culturale”, prosegue il prof. Guarino. “In genere, quella degli Italiani in Guatemala, o in Costa Rica, è una realtà di cui si parla poco, in parte sottovalutata. Un’esperienza di prima mano, come quella di Liano, ci ha dimostrato che è vero il contrario. Ha raccontato, per esempio, che è stato un maestro italiano a fondare il primo Conservatorio guatemalteco”. Tante le curiosità e le scoperte inesplorate costituiscono l’oggetto delle giornate di studio rinforzando i punti di connessione tra sistemi apparentemente lontani chilometri. Altra autentica testimonianza dello scambio interculturale e della collaborazione produttiva su due fronti è stata la partecipazione di Donato di Santo, Segretario Generale dell’Istituto Italo-Latino Americano (IILA) di Roma. “Un ospite a cui tenevamo molto, rappresentante di un Organismo Internazionale che
raccoglie le adesioni diplomatiche di 20 Repubbliche sudamericane più l’Italia con lo scopo di promuovere la
conoscenza delle eccellenze nostrane nei Paesi membri”. L’appuntamento successivo ha visto nelle vesti di relatori, il 16 febbraio, due docenti specializzati nella storia e nelle correnti letterarie ispano-americane, i professori Raffaele Nocera e Andrea Pezzé. Seguiranno nei prossimi giovedì il seminario del prof. Luigi Mascilli Migliorini, docente di Storia moderna, il 2 marzo, con focus sulle circolazioni tra Atlantico e Mediterraneo e dell’italianista Rita
Librandi, che il 9 marzo parlerà di Italiano e Italiani partiti alla volta del Subcontinente. Infine, il 16 marzo, chiuderà il ciclo l’intervento del prof. Amedeo Di Maio, docente in Scienza delle finanze, con una riflessione generale sul pensiero economico italiano in Sudamerica.
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