Si è tenuta nel pomeriggio del 7 febbraio presso la sede di Palazzo Du Mesnil in via Chiatamone la
cerimonia del Premio in memoria di Tullia Ciotola, studentessa iscritta al secondo anno del Corso di Laurea
Triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, tragicamente scomparsa nell’incendio divampato
il 30 ottobre 2015 in un club di Bucarest. La studentessa napoletana si trovava in Romania per sostenere alcuni
esami nell’ambito del Programma di mobilità Erasmus+. Nell’aprile 2016 si è finalmente concretizzata
un’iniziativa per mantenere sempre vivo il ricordo della giovane: l’istituzione di una Borsa di Studio a suo
nome, che consenta a uno studente iscritto alla Triennale o Magistrale di uno dei due Corsi offerti dal Dipartimento
di Scienze Umane e Sociali di svolgere ricerca tesi presso un’Università russa per almeno tre mesi.
Il riconoscimento è stato conferito a Raffaele Articolo, anch’egli studente in Scienze Politiche e attualmente
già attivo ricercatore presso la Moscow State Institute of International Relations. A inaugurare la premiazione
le parole toccanti della Rettrice Elda Morlicchio. “Tullia è ancora viva. La sua solarità risplende nei
cuori di tutti noi. Abbiamo indetto questa borsa per commemorarla e far sì che i suoi colleghi possano
sempre ricordarla grazie a questa opportunità di studio”. L’obiettivo unanime degli organi dell’Ateneo
nella fase di deliberazione era quello di voler lanciare un forte messaggio: “Nonostante le tragedie che feriscono
il nostro animo, vogliamo ricostruire insieme le basi di solidarietà, dunque aiutare qualcun altro a realizzare
il sogno che Tullia non potrà più coronare”. Un segno di rispetto nei confronti di colei che “ha incarnato
perfettamente lo spirito di chi si iscrive a L’Orientale, per approfondire lo studio delle lingue e le culture
del mondo con determinazione, ma sempre col sorriso”. Presente in sala anche la famiglia di Tullia, la madre
Daniela Antignano e il padre Lello Ciotola, commossi all’elogio. A presiedere la commissione del premio il prof. Fabio Bettanin, docente di Storia dell’Europa Orientale: “Abbiamo voluto valorizzare il sacrificio
e l’impegno di chi come Tullia ha coltivato il sogno di essere un cittadino del mondo. Così che
anche altri possano guardare al planisfero senza più immaginarlo con i confini tracciati, ma come un solo continente senza frontiere”. Accanto siede il prof. Giuseppe Moricola, Coordinatore del Corso in Scienze
Politiche e Relazioni Internazionali, che commenta in questi termini: “La protezione dei nostri studenti è in
cima alla lista delle priorità. Ogni singolo contesto, anche solo potenzialmente a rischio, è escluso dalle
destinazioni che assegniamo loro. Non possiamo, tuttavia, prevenire ciò che è aleatorio. Dall’imprevisto
non c’è posto in cui si sia al sicuro, purtroppo”, cogliendo così l’occasione per rammentare il caso del
ricercatore italiano Giulio Regeni. Il senso di quest’iniziativa è avviare un flusso di continuità, o un ‘trapianto
d’organi’ vero e proprio, come lo definisce il prof. Giampiero Moretti, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali. Destini e intrecci di vite si incrociano sullo stesso percorso e sognano di esaudire una speranza inattesa. “Un trapianto, anche se metaforico, perché è come se io incarnassi Tullia in questo momento. Noi non ci conoscevamo, però eravamo nella stessa associazione, Intercultura, grazie alla quale siamo stati entrambi all’estero. Tullia ha intrapreso un viaggio in Russia, io in Cile”, racconta emozionato Raffaele. “Opportunità di condivisione culturale come questa che mi è stata concessa permettono di creare ponti e connessioni in un’epoca che ha bisogno di umanità e unione. Tullia è un ‘exchange student’ come me e tantissimi altri come noi. La nostra mission è ‘portare la pace attraverso la conoscenza’”. Raffaele lavorerà presso l’Università moscovita a un progetto di ricerca volto all’analisi dei fattori politici determinanti la posizione della Russia nella guerra civile siriana, che sarà probabilmente l’oggetto della sua tesi di laurea. “L’emozione più forte della giornata? Incontrare i suoi genitori. Mi hanno detto: ‘Tullia ti accompagnerà. Siamo sicuri che ti porterà fortuna’. Siamo rimasti con la promessa di aggiornarci a vicenda. Non vedo l’ora di cominciare quest’avventura”.
cerimonia del Premio in memoria di Tullia Ciotola, studentessa iscritta al secondo anno del Corso di Laurea
Triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, tragicamente scomparsa nell’incendio divampato
il 30 ottobre 2015 in un club di Bucarest. La studentessa napoletana si trovava in Romania per sostenere alcuni
esami nell’ambito del Programma di mobilità Erasmus+. Nell’aprile 2016 si è finalmente concretizzata
un’iniziativa per mantenere sempre vivo il ricordo della giovane: l’istituzione di una Borsa di Studio a suo
nome, che consenta a uno studente iscritto alla Triennale o Magistrale di uno dei due Corsi offerti dal Dipartimento
di Scienze Umane e Sociali di svolgere ricerca tesi presso un’Università russa per almeno tre mesi.
Il riconoscimento è stato conferito a Raffaele Articolo, anch’egli studente in Scienze Politiche e attualmente
già attivo ricercatore presso la Moscow State Institute of International Relations. A inaugurare la premiazione
le parole toccanti della Rettrice Elda Morlicchio. “Tullia è ancora viva. La sua solarità risplende nei
cuori di tutti noi. Abbiamo indetto questa borsa per commemorarla e far sì che i suoi colleghi possano
sempre ricordarla grazie a questa opportunità di studio”. L’obiettivo unanime degli organi dell’Ateneo
nella fase di deliberazione era quello di voler lanciare un forte messaggio: “Nonostante le tragedie che feriscono
il nostro animo, vogliamo ricostruire insieme le basi di solidarietà, dunque aiutare qualcun altro a realizzare
il sogno che Tullia non potrà più coronare”. Un segno di rispetto nei confronti di colei che “ha incarnato
perfettamente lo spirito di chi si iscrive a L’Orientale, per approfondire lo studio delle lingue e le culture
del mondo con determinazione, ma sempre col sorriso”. Presente in sala anche la famiglia di Tullia, la madre
Daniela Antignano e il padre Lello Ciotola, commossi all’elogio. A presiedere la commissione del premio il prof. Fabio Bettanin, docente di Storia dell’Europa Orientale: “Abbiamo voluto valorizzare il sacrificio
e l’impegno di chi come Tullia ha coltivato il sogno di essere un cittadino del mondo. Così che
anche altri possano guardare al planisfero senza più immaginarlo con i confini tracciati, ma come un solo continente senza frontiere”. Accanto siede il prof. Giuseppe Moricola, Coordinatore del Corso in Scienze
Politiche e Relazioni Internazionali, che commenta in questi termini: “La protezione dei nostri studenti è in
cima alla lista delle priorità. Ogni singolo contesto, anche solo potenzialmente a rischio, è escluso dalle
destinazioni che assegniamo loro. Non possiamo, tuttavia, prevenire ciò che è aleatorio. Dall’imprevisto
non c’è posto in cui si sia al sicuro, purtroppo”, cogliendo così l’occasione per rammentare il caso del
ricercatore italiano Giulio Regeni. Il senso di quest’iniziativa è avviare un flusso di continuità, o un ‘trapianto
d’organi’ vero e proprio, come lo definisce il prof. Giampiero Moretti, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali. Destini e intrecci di vite si incrociano sullo stesso percorso e sognano di esaudire una speranza inattesa. “Un trapianto, anche se metaforico, perché è come se io incarnassi Tullia in questo momento. Noi non ci conoscevamo, però eravamo nella stessa associazione, Intercultura, grazie alla quale siamo stati entrambi all’estero. Tullia ha intrapreso un viaggio in Russia, io in Cile”, racconta emozionato Raffaele. “Opportunità di condivisione culturale come questa che mi è stata concessa permettono di creare ponti e connessioni in un’epoca che ha bisogno di umanità e unione. Tullia è un ‘exchange student’ come me e tantissimi altri come noi. La nostra mission è ‘portare la pace attraverso la conoscenza’”. Raffaele lavorerà presso l’Università moscovita a un progetto di ricerca volto all’analisi dei fattori politici determinanti la posizione della Russia nella guerra civile siriana, che sarà probabilmente l’oggetto della sua tesi di laurea. “L’emozione più forte della giornata? Incontrare i suoi genitori. Mi hanno detto: ‘Tullia ti accompagnerà. Siamo sicuri che ti porterà fortuna’. Siamo rimasti con la promessa di aggiornarci a vicenda. Non vedo l’ora di cominciare quest’avventura”.