Circa 80 mila studenti al voto alla Federico II l’1 e 2 aprile per eleggere le loro rappresentanze per il biennio 2014-2016 in quasi tutti gli organi di Ateneo. Da coprire cinque seggi in Senato Accademico, due in Consiglio di Amministrazione (CdA); 38 nel Consiglio degli Studenti (CdS). Si vota anche per i 26 Consigli di Dipartimento e per il Consiglio della Scuola di Medicina (6 rappresentanti).
Bandite il 26 febbraio, queste consultazioni elettorali sono attese ormai da quattro anni. Si voterà con il nuovo Regolamento che, tenendo conto delle trasformazioni che hanno investito l’Università negli ultimi anni e il conseguente nuovo Statuto, disegna regole e modalità di voto. Sono individuati quattro Collegi elettorali, sulla base dei quali vengono presentate le liste per Senato, CdA e CdS: Area Umanistica, Area Medica, Area Politecnica e delle Scienze di Base, Area delle Tecnologie per la Vita. Il numero dei seggi da attribuire per ciascun collegio è calcolato in percentuale al numero di iscritti. Per i Consigli di Dipartimento, invece, così come per i Consigli di Scuola, il numero di rappresentanti viene calcolato in misura pari al 15 per cento dei docenti e ricercatori afferenti al Dipartimento stesso.
Un regolamento che ha ricevuto diverse critiche da alcune associazioni studentesche. “Ho partecipato alla stesura di questo Regolamento – commenta Lorenzo Fattori, coordinatore provinciale Udu – e sono sempre stato molto critico per quanto riguarda l’impianto di distribuzione dei quattro collegi per l’elezione in Consiglio degli Studenti, in quanto nelle modalità di aggregazione delle ex Facoltà non permettono una reale rappresentatività di tutte le nuove realtà dipartimentali”. Ma il Regolamento, per Fattori, nasce “con un peccato originale, cioè quello di essere il frutto di una Riforma universitaria sbagliata”. Parla di “democrazia violata” Stefano Iannillo di Link, in quanto sono stati ridotti da 50 a 30 i giorni intercorrenti tra indizione della consultazione e voto. Contestazioni anche sulla data (5 marzo, poi slittata al 7) per la presentazione delle liste: “soli sette giorni tra emanazione del bando e termine per la presentazione delle candidature”. Troppo poco, se si considera la pausa accademica di Carnevale e se si pensa che “per potersi candidare occorrono 100 firme per ogni singolo Dipartimento, 400 firme per il Consiglio degli Studenti, 400 firme per il Senato Accademico, 200 per il Consiglio di Amministrazione e 100 per il Consiglio di Scuola medica”.
Bandite il 26 febbraio, queste consultazioni elettorali sono attese ormai da quattro anni. Si voterà con il nuovo Regolamento che, tenendo conto delle trasformazioni che hanno investito l’Università negli ultimi anni e il conseguente nuovo Statuto, disegna regole e modalità di voto. Sono individuati quattro Collegi elettorali, sulla base dei quali vengono presentate le liste per Senato, CdA e CdS: Area Umanistica, Area Medica, Area Politecnica e delle Scienze di Base, Area delle Tecnologie per la Vita. Il numero dei seggi da attribuire per ciascun collegio è calcolato in percentuale al numero di iscritti. Per i Consigli di Dipartimento, invece, così come per i Consigli di Scuola, il numero di rappresentanti viene calcolato in misura pari al 15 per cento dei docenti e ricercatori afferenti al Dipartimento stesso.
Un regolamento che ha ricevuto diverse critiche da alcune associazioni studentesche. “Ho partecipato alla stesura di questo Regolamento – commenta Lorenzo Fattori, coordinatore provinciale Udu – e sono sempre stato molto critico per quanto riguarda l’impianto di distribuzione dei quattro collegi per l’elezione in Consiglio degli Studenti, in quanto nelle modalità di aggregazione delle ex Facoltà non permettono una reale rappresentatività di tutte le nuove realtà dipartimentali”. Ma il Regolamento, per Fattori, nasce “con un peccato originale, cioè quello di essere il frutto di una Riforma universitaria sbagliata”. Parla di “democrazia violata” Stefano Iannillo di Link, in quanto sono stati ridotti da 50 a 30 i giorni intercorrenti tra indizione della consultazione e voto. Contestazioni anche sulla data (5 marzo, poi slittata al 7) per la presentazione delle liste: “soli sette giorni tra emanazione del bando e termine per la presentazione delle candidature”. Troppo poco, se si considera la pausa accademica di Carnevale e se si pensa che “per potersi candidare occorrono 100 firme per ogni singolo Dipartimento, 400 firme per il Consiglio degli Studenti, 400 firme per il Senato Accademico, 200 per il Consiglio di Amministrazione e 100 per il Consiglio di Scuola medica”.
Le candidature
Anche se mentre andiamo in stampa non sono ancora ufficializzate le candidature presentate il 7 marzo, si può già delineare un quadro generale: sono tre gli schieramenti che si daranno battaglia durante queste elezioni studentesche.
Confederazione degli Studenti ha presentato liste in tutti gli organi, con grande soddisfazione dei suoi iscritti. “La nostra squadra – illustra Mimmo Petrazzuoli, segretario regionale di Confederazione e consigliere di amministrazione uscente – prosegue con il suo spirito di aggregazione delle forze sane e attive dell’Università, incluse quelle che appartenevano a Studenti per le Libertà, RUN, UDU e altri che riconoscono il nostro progetto libero, serio e ‘student-oriented’”. “Ritengo un grandissimo risultato, e motivo di festeggiamenti, l’essere riusciti ad azzerare ‘Studenti per le Libertà’ dalla Federico II, che non ha infatti presentato liste in nessun consesso. Ciò significa – commenta Antonio Caiazzo, candidato in CdA – che la meritocrazia nel nostro Ateneo si riconferma come demarcazione tra associazioni studentesche: Confederazione degli Studenti diventa sempre di più il principale riferimento studentesco”. Poi aggiunge: “Una considerazione ancora va fatta sulle nostre liste. Esse si sono sempre avvalse del sostegno di rappresentanti ‘attivi’ e ‘fattivi’. Chiunque abbia volontà di onorare l’incarico di rappresentare con fierezza e forza i nostri studenti può, e potrà, entrare a far parte della famiglia di Confederazione”. Dovrebbe essere ‘L’Aria Che Tira’ la lista per il Senato, mentre hanno presentato candidati al parlamentino studentesco e per i Consigli di Dipartimento Spline, la neonata formazione ad Architettura, Futuri Geologi per Scienze della Terra, #generazionesociologi a Studi Sociali, Asmed di Medicina, Assi per i Dipartimenti di Ingegneria, Asu a Scienze Politiche, Unina Economia ad Economia e FarmaciaUnina per l’area di Scienze della Vita (Agraria, Farmacia e Veterinaria).
Le associazioni di centro-sinistra si presentano, invece, in Senato, CdA, CdS e nei Consigli di Dipartimento di Studi Umanistici, di Giurisprudenza, di Economia, Management, Istituzioni e di Scienze Economiche e Statistiche, sotto diverse forme di aggregazione.
La lista Udu-Run-Studentigiurisprudenza.it-ViviUnina, che raccoglie quattro associazioni in un progetto di rappresentanza comune, è stata presentata in Consiglio di Amministrazione. Nasce, spiega Francesca Esposito, candidata in CdA, dalla volontà “di creare un blocco che argini la valanga di centro-destra che si sta riversando sul nostro Ateneo. Vogliamo offrire agli studenti un’alternativa di sinistra, perché siamo molto preoccupati per come Confederazione sta monopolizzando la politica universitaria”. “Noi abbiamo un forte orientamento politico – aggiunge – e vogliamo portare avanti le nostre battaglie storiche per il diritto allo studio, puntando a risolvere anche i problemi pratici del nostro Ateneo, come la sbagliata distribuzione dei fondi per le attività studentesche o il sistema di tassazione”. Per il Senato, invece, il blocco di centro-sinistra è presente con la lista ViviUnina. “Abbiamo sentito la necessità di presentarci in questo organo – spiega Nicola Cerullo, candidato e consigliere uscente – per tutelare i diritti degli studenti. Io per oltre due anni ho fatto parte di Confederazione, ma poi mi sono reso conto che questa associazione era spesso sorda alle esigenze dei ragazzi, se non sotto campagna elettorale, per questo adesso ho sentito l’esigenza di presentarmi con una lista autonoma. Nei singoli Consigli di Dipartimento e in CdS abbiamo preferito non presentare un unico blocco, ma offrire rappresentatività alle singole realtà che in questi anni hanno lavorato in quelle che sono ormai le ex-Facoltà. Ad esempio, a Giurisprudenza saremo presenti con la lista Studentigiurisprudenza.it”. Forte rinnovamento per l’Udu, in quanto “tanti giovani dei primi anni si sono avvicinati alla nostra associazione”, spiega Lorenzo Fattori, candidato in CdA e Consiglio di Dipartimento di Scienze Sociali con la lista Udu (“la mia candidatura nasce come passaggio di consegne verso chi sta iniziando, con queste elezioni, il suo percorso di rappresentanza”).
Collocabile nell’area di sinistra, Link-Studenti Indipendenti è il nome della terza forza politica che ha presentato liste in Senato, Consiglio degli Studenti e nei Consigli di Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Umanistici, Architettura, Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, Matematica e Applicazioni, e Scienze Economiche e Statistiche. “Link vuole aprire un ragionamento alla Federico II rispetto alla desertificazione, alla perdita della dimensione collettiva che sta vivendo l’Università Italiana. Il deserto – spiega Stefano Iannillo, candidato al Consiglio degli Studenti e al Dipartimento di Studi Umanistici – creato da una rappresentanza sempre più depoliticizzata e strutturata solo sulla fornitura di ‘pacchetti di servizi’. Noi vorremmo superare questa dimensione minima, creando una rappresentanza che si occupi dei problemi quotidiani degli studenti, ma in un’ottica ‘politica’, non dimenticando cioè il piano generale di intervento”. “Il nostro obiettivo – continua Stefano Iorio, candidato in CdS e al Dipartimento di Scienze Economiche – è quello di portare in Ateneo il nostro contributo per fare qualcosa di concreto, non dimenticando le nostre battaglie di sempre. Si avverte un generale disinteresse per la politica che va vinto attraverso una militanza attiva nella vita universitaria”.
Valentina Orellana
Confederazione degli Studenti ha presentato liste in tutti gli organi, con grande soddisfazione dei suoi iscritti. “La nostra squadra – illustra Mimmo Petrazzuoli, segretario regionale di Confederazione e consigliere di amministrazione uscente – prosegue con il suo spirito di aggregazione delle forze sane e attive dell’Università, incluse quelle che appartenevano a Studenti per le Libertà, RUN, UDU e altri che riconoscono il nostro progetto libero, serio e ‘student-oriented’”. “Ritengo un grandissimo risultato, e motivo di festeggiamenti, l’essere riusciti ad azzerare ‘Studenti per le Libertà’ dalla Federico II, che non ha infatti presentato liste in nessun consesso. Ciò significa – commenta Antonio Caiazzo, candidato in CdA – che la meritocrazia nel nostro Ateneo si riconferma come demarcazione tra associazioni studentesche: Confederazione degli Studenti diventa sempre di più il principale riferimento studentesco”. Poi aggiunge: “Una considerazione ancora va fatta sulle nostre liste. Esse si sono sempre avvalse del sostegno di rappresentanti ‘attivi’ e ‘fattivi’. Chiunque abbia volontà di onorare l’incarico di rappresentare con fierezza e forza i nostri studenti può, e potrà, entrare a far parte della famiglia di Confederazione”. Dovrebbe essere ‘L’Aria Che Tira’ la lista per il Senato, mentre hanno presentato candidati al parlamentino studentesco e per i Consigli di Dipartimento Spline, la neonata formazione ad Architettura, Futuri Geologi per Scienze della Terra, #generazionesociologi a Studi Sociali, Asmed di Medicina, Assi per i Dipartimenti di Ingegneria, Asu a Scienze Politiche, Unina Economia ad Economia e FarmaciaUnina per l’area di Scienze della Vita (Agraria, Farmacia e Veterinaria).
Le associazioni di centro-sinistra si presentano, invece, in Senato, CdA, CdS e nei Consigli di Dipartimento di Studi Umanistici, di Giurisprudenza, di Economia, Management, Istituzioni e di Scienze Economiche e Statistiche, sotto diverse forme di aggregazione.
La lista Udu-Run-Studentigiurisprudenza.it-ViviUnina, che raccoglie quattro associazioni in un progetto di rappresentanza comune, è stata presentata in Consiglio di Amministrazione. Nasce, spiega Francesca Esposito, candidata in CdA, dalla volontà “di creare un blocco che argini la valanga di centro-destra che si sta riversando sul nostro Ateneo. Vogliamo offrire agli studenti un’alternativa di sinistra, perché siamo molto preoccupati per come Confederazione sta monopolizzando la politica universitaria”. “Noi abbiamo un forte orientamento politico – aggiunge – e vogliamo portare avanti le nostre battaglie storiche per il diritto allo studio, puntando a risolvere anche i problemi pratici del nostro Ateneo, come la sbagliata distribuzione dei fondi per le attività studentesche o il sistema di tassazione”. Per il Senato, invece, il blocco di centro-sinistra è presente con la lista ViviUnina. “Abbiamo sentito la necessità di presentarci in questo organo – spiega Nicola Cerullo, candidato e consigliere uscente – per tutelare i diritti degli studenti. Io per oltre due anni ho fatto parte di Confederazione, ma poi mi sono reso conto che questa associazione era spesso sorda alle esigenze dei ragazzi, se non sotto campagna elettorale, per questo adesso ho sentito l’esigenza di presentarmi con una lista autonoma. Nei singoli Consigli di Dipartimento e in CdS abbiamo preferito non presentare un unico blocco, ma offrire rappresentatività alle singole realtà che in questi anni hanno lavorato in quelle che sono ormai le ex-Facoltà. Ad esempio, a Giurisprudenza saremo presenti con la lista Studentigiurisprudenza.it”. Forte rinnovamento per l’Udu, in quanto “tanti giovani dei primi anni si sono avvicinati alla nostra associazione”, spiega Lorenzo Fattori, candidato in CdA e Consiglio di Dipartimento di Scienze Sociali con la lista Udu (“la mia candidatura nasce come passaggio di consegne verso chi sta iniziando, con queste elezioni, il suo percorso di rappresentanza”).
Collocabile nell’area di sinistra, Link-Studenti Indipendenti è il nome della terza forza politica che ha presentato liste in Senato, Consiglio degli Studenti e nei Consigli di Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Umanistici, Architettura, Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, Matematica e Applicazioni, e Scienze Economiche e Statistiche. “Link vuole aprire un ragionamento alla Federico II rispetto alla desertificazione, alla perdita della dimensione collettiva che sta vivendo l’Università Italiana. Il deserto – spiega Stefano Iannillo, candidato al Consiglio degli Studenti e al Dipartimento di Studi Umanistici – creato da una rappresentanza sempre più depoliticizzata e strutturata solo sulla fornitura di ‘pacchetti di servizi’. Noi vorremmo superare questa dimensione minima, creando una rappresentanza che si occupi dei problemi quotidiani degli studenti, ma in un’ottica ‘politica’, non dimenticando cioè il piano generale di intervento”. “Il nostro obiettivo – continua Stefano Iorio, candidato in CdS e al Dipartimento di Scienze Economiche – è quello di portare in Ateneo il nostro contributo per fare qualcosa di concreto, non dimenticando le nostre battaglie di sempre. Si avverte un generale disinteresse per la politica che va vinto attraverso una militanza attiva nella vita universitaria”.
Valentina Orellana