900 pagine per 9 crediti a Scienza delle finanze

Riunione della Commissione didattica alquanto vivace quella che si è tenuta il 20 settembre. Argomento centrale della seduta: l’esame di Scienza delle Finanze. I rappresentanti degli studenti hanno portato a conoscenza del consesso il disagio che si vive nella preparazione della disciplina.  L’esame,  da 9 crediti, prevede un programma che si aggira attorno alle 900 pagine, senza contare slide e ragionamenti matematici. La proposta studentesca è non solo la riduzione del programma ma anche la possibilità di poter rendere l’esame facoltativo. Agli studenti dovrebbe essere lasciata l’alternativa di scegliere tra Diritto Finanziario e Scienza delle Finanze. “Una disciplina da 9 crediti dovrebbe prevedere al massimo lo studio di 450 pagine – dice Daniele Avitabile, rappresentante degli studenti – e non più di novecento come accade ora. Inoltre, il programma è differenziato tra corsisti e non. Chi frequenta si prepara su un unico manuale, oltre alle slide spiegate durante i corsi; i non corsisti, invece, devono portare tre manuali differenti”, uno dei quali  – Diritto Tributario – utilizzato già per l’esame di Diritto Finanziario e gli altri due – di Diritto Amministrativo e Scienza delle Finanze -, antecedenti alla riforma del 2007. Terza ed ultima obiezione avanzata in seno alla Commissione: le modalità di svolgimento dell’esame. “La disciplina è articolata in tre moduli e ogni esame prevede un colloquio con 3 assistenti diversi – continua il rappresentante – Ogni collaboratore sviluppa un modulo e quindi sono previsti tre mini esami, più un quarto al cospetto del professore. Ci sembra uno stress eccessivo da sopportare. Chiediamo una ripartizione più equa del programma e la possibilità di poter scegliere tra due materie che sono affini”. “Il problema c’è ed è evidente – ribadisce Roberto Iacono, presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà – per affrontare l’esame sono richieste competenze matematiche che non tutti possiedono. La lunghezza del programma poi non è congrua al numero di crediti e gli aspetti economici vengono spesso ripresi in Diritto Finanziario. Noi non chiediamo di studiare di meno, ma di studiare il giusto”.
Il disagio, fortemente avvertito da tanti studenti, è testimoniato dal numero esorbitante di firme raccolte per dar voce alla proposta. “Questi punti sono stati portati a conoscenza del prof. Gaetano Stornaiuolo (titolare di entrambe le cattedre A-L/M-Z), che in sede di Commissione ha mostrato disponibilità a modificare parti del programma. Tuttavia – conclude Avitabile – il docente ha rilevato che un folto numero di ragazzi chiede un ampliamento delle ore di studio relative alla disciplina”. 
Susy Lubrano
 
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