A Medicina è lotta contro il tempo

Cercasi spazi bianchi in agenda a Medicina. La sessione d’esami estiva è alle porte e il calendario degli impegni è così fitto da rendere l’orologio il nemico numero uno in chiave preparazione. Complice la concomitanza di corsi, tirocini, ADE e studio individuale. “I tirocini obbligatori durante i corsi sono un problema perché ci costringono di fatto a saltare lezioni importanti”, dice Valentina, iscritta al terzo anno, che prosegue sottolineando una nota dolente: “non solo salti lezioni come Fisiopatologia, dove i professori sono sempre presenti e spiegano bene, ma poi ti ritrovi spesso a frequentare il tirocinio senza realmente imparare nulla”. Una sua collega ha già completato l’esperienza pratica: “sono andata quattro volte a Cardiologia, sempre di mattina. Ho perso delle lezioni per cosa? Per misurare varie pressioni arteriose, un’esperienza che non mi ha dato molto”. La vicinanza con gli esami, la preoccupazione di Maria: “i tirocini di Igiene sono stati fi ssati dal 20 al 27 maggio. Dopo una settimana è previsto il primo appello per diversi esami. Ci impegnano in un periodo in cui l’ideale sarebbe concentrarsi esclusivamente sui libri, a maggior ragione perché per i tirocini ci dobbiamo spostare anche in ASL lontane. Secondo me, chi potrà permettersi di fare assenza, non ci andrà. È un peccato perché si rinuncia a un’esperienza. Senza dimenticare che pure le ADE sono concentrate nello stesso periodo. Come dovremmo conciliare tutto?”. Tirocinio alle spalle per Luca: “gli specializzandi che ho incontrato sono stati disponibili. Adesso non sto seguendo, preferisco studiare da solo perché la mole di studio è tanta. Sono quattro esami (Fisiopatologia Generale, Igiene e Medicina del Territorio, Medicina di Laboratorio, Metodologia Clinica Medico-Chirurgica II). Presi singolarmente non spaventano, ma l’insieme è tosto”. Nemico numero uno: “Igiene. Ha fama di essere un esame pesante con una commissione esigente. Nei contenuti si distacca per buona parte del programma da argomenti studiati finora”. Fiatone anche al quinto anno: “le lezioni si seguono poco perché c’è accavallamento tra diversi impegni”. Lo afferma Giuseppe, che prosegue: “sono previste Clinical Rotation per tutte le materie, che ci occupano tutte le mattine. A questo si aggiunge il cosiddetto ‘internato’, necessario ai fi ni della tesi, per uno o due giorni a settimana. Poi ci sarebbero le lezioni e anche lo studio individuale. Siamo impegnati tutti i giorni dalle 8.30 alle 15.30, con un quarto d’ora di spacco. Bisogna riuscire a organizzarsi da soli per riuscire a fare un po’ di tutto”. Iniziate a metà marzo, le Clinical Rotation impegneranno gli studenti del penultimo anno “fino a fine maggio. Al quarto ci permettevano di sostenere solo l’orale all’esame. Adesso, invece, in termini d’esame non si acquisisce alcun vantaggio”. Aspetto da correggere: “a volte i professori non sono a conoscenza delle Clinical rotation. Siamo una sorpresa per loro. È capitato anche che il professore non ci fosse. Dovrebbero organizzarsi meglio”. Laura, sua compagna di studi: “gestire i tempi è la vera impresa. Inoltre, per fermarci in sede abbiamo il problema delle aule studio. Spero riaprano quanto prima perché i posti sono pochi. L’aula che ospita le lezioni, invece, è in condizioni pietose, spesso manca anche del banco”. Sulle attività pratiche: “si devono fare e sono importanti. Per come sono impostate, però, è importante rendersi autonomi e cercare di ‘rubare il mestiere’. Senza spirito d’iniziativa si rischia di perdere tempo”.
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