A Medicina un cineforum per studenti e professionisti sui temi della bioetica

L’Aula Magna della Facoltà di Medicina si trasforma in una sala cinematografica in cui riflettere sulle nuove frontiere delle scienze connesse alla salute e alle malattie dell’uomo. La sperimentazione scientifica, quella farmacologica, i rischi della chirurgia estetica, l’eutanasia, sono alcuni dei temi affrontati dalle pellicole che verranno proiettate durante il corso “Cinema e Medicina”, organizzato dall’Ufficio Formazione Unico della Facoltà e dell’Azienda Universitaria, che coordina le attività di formazione ed aggiornamento professionale rivolte al personale medico e paramedico.
La rassegna, iniziata il 19 maggio con la visione di Mare dentro, proseguirà il 9 giugno con Extreme measures, il 13 ottobre con Time, il 10 novembre con La custode di mia sorella per concludersi il 24 dello stesso mese con The constant gardner. Tutti gli incontri si svolgono alle ore 11.00 e sono seguiti dal dibattito. 
“Tra le iniziative per l’educazione continua in medicina, l’anno scorso sono stati adoperati spezzoni di film per focalizzare l’attenzione di medici e infermieri su alcuni aspetti della professione e la cosa è stata molto apprezzata – afferma il prof. Alfredo Pisacane, Direttore dell’Ufficio Formazione Unico, spiegando perché quest’anno si sia deciso di ampliare le tematiche trattate e di coinvolgere anche gli studenti – Nei corsi universitari si parla sempre di argomenti molto tecnici. Gli studenti sono a digiuno di bioetica, non conoscono le problematiche inerenti alla relazione con il malato. Negli anni di studio questo approccio manca. Perciò ogni film sarà seguito da un dibattito: avremo modo di parlare di trapianti di organi, di cellule staminali, dei molteplici aspetti della bioetica. Saranno presenti alcuni rappresentanti del Comitato di Bioetica di Ateneo ma daremo la parola a chiunque vorrà intervenire”.
Di selezionare i film più adatti a stimolare la riflessione si è occupato il responsabile del Cineforum, il dott. Ignazio Senatore: “Il corso del 2009 era intitolato Dal dottor Frankenstein al dottor Kildare ed era incentrato sulla figura del medico e sulla malattia. Stavolta abbiamo preferito concentrarci sulla bioetica, sui limiti della scienza. A chiudere il ciclo c’è un film più politico che verte sulle malversazioni delle case farmaceutiche che per fini di lucro sperimentano senza controllo sulle popolazioni deboli e povere, per lo più africane”. Senatore è convinto che lo strumento filmico sia il più adatto a catturare l’attenzione soprattutto dei più giovani e ad indurli a soffermarsi su alcune questioni: “E’ un modo per evitare di formare dei robottini. Gli studenti desiderano imparare seguendo il modello di apprendimento americano fondato sull’insegnamento del sapere tecnico. Formiamo specialisti dimenticando che il nostro mestiere è fondato sulla relazione umana. Il rapporto tra medico e paziente è il primo insegnamento che manca nel Corso di Laurea. Il secondo è il rapporto con la morte: non se ne può e non se ne vuole parlare”.
La partecipazione al corso – che richiama un pubblico trasversale – è vivace. Inizialmente gli incontri erano rivolti a 100 professionisti della salute e a 200 studenti di Medicina e Professioni sanitarie “ma sono arrivate richieste di iscrizione anche da parte di docenti e studenti di Filosofia, Scienze, Legge, così abbiamo dato anche a loro la possibilità di aderire”, riferisce la dott.ssa Immacolata Bocchetti che ha raccolto le iscrizioni.  
Senatore, oltre ad essere un grande appassionato di cinema, è autore di numerosi scritti sui rapporti tra cinema e psiche. Per dare la possibilità a tutti di esprimersi su questo tema con il mezzo audiovisivo, ha ideato e diretto il Festival del Cortometraggio I Corti sul lettino, giunto alla II edizione. Un invito per studenti e docenti ad improvvisarsi film-maker per partecipare al concorso che si svolgerà il 6 e il 7 settembre nell’ambito di Accordi@Disaccordi – XI Festival del Cinema all’Aperto: “L’anno scorso i 180 cortometraggi, giunti da tutt’Italia, sono stati giudicati da una giuria di esperti presieduta dallo psichiatra e critico cinematografico Roberto Faenza. La partecipazione è gratuita. Basta inviare entro il 15 giugno il proprio cortometraggio seguendo le indicazioni reperibili sul sito  www.cinemaepsicoanalisi.com”.
Manuela Pitterà
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