A Scienze e Tecnologie si orienta anche agli sbocchi occupazionali

A Scienze e Tecnologie si tiene a mettere subito gli studenti di fronte alla realtà professionale che li attende. Nell’ambito dei precorsi – quelli di Biologia, Chimica, Matematica e Fisica, la cui frequenza attribuisce crediti formativi -, che si stanno svolgendo in questi giorni, in previsione del test di autovalutazione che si terrà il 1° ottobre – alcuni appuntamenti sono dedicati all’inserimento nel mondo del lavoro. “Un’iniziativa innovativa della nostra Facoltà, nata dall’idea di tre validissimi ricercatori”, dice il Preside Raffaele Santamaria. “Un’operazione – continua il Preside – volta a colmare una ‘cella vuota’ nell’ambito dell’orientamento, quella relativa alla conoscenza degli sbocchi occupazionali di ciascun percorso di studi. Un modo per colmare le lacune ed evitare idee confuse negli studenti”. 
Idee tutt’altro che confuse le ha avute chi è riuscito a laurearsi brillantemente. Marco Cesareo, 25 anni, laureato triennale in Scienze Nautiche, indirizzo Navigazione, ha appena concluso uno stage di sei mesi presso una società irlandese che si occupa di rilevamenti idrografici, geofisici e terrestri. “Ho sempre avuto una grande passione per il mare. Vivo in una località marittima, l’acqua è il mio habitat naturale”. La passione, dunque, il primo motivo che ha spinto Cesareo a scegliere Scienze Nautiche; poi, “su indicazione del figlio di un collega di mio padre che frequentava la Facoltà, dopo aver dato un’occhiata agli esami e aver fatto un giro tra le strutture, decisi di iscrivermi”. Cesareo, che sta frequentando il secondo anno del Corso di Laurea Specialistica, ritiene che “il buono della Facoltà consiste nel basso numero di iscritti, cosa che consente un rapporto diretto docente-studente”. Lui, che ha scelto ponderatamente il proprio percorso per realizzare il sogno di lavorare a stretto contatto con il mare, consiglia ai ragazzi che vogliono intraprendere la stessa strada di “capire bene cosa vogliono dall’Università”. Male non farebbe, dopo l’esame di maturità, “prendersi un anno sabbatico approfittandone per girare il mondo. Un modo per imparare altre lingue, allargare gli orizzonti e tornare a casa con le idee più chiare sul percorso universitario da intraprendere”.
Idee chiare e soprattutto voglia di fare sono discriminanti importanti per garantirsi un sicuro e veloce inserimento nel mondo del lavoro. E’ quanto sostiene Valentina Pesacane, impiegata presso la SICTA (Sistemi Innovativi per il Controllo del Traffico Aereo) dell’aeroporto di Capodichino. Pesacane, 28 anni, laureata nel 2006 in Scienze Nautiche, indirizzo Geomatica (Vecchio Ordinamento), puntò tutto sulla “tesi. Prima di laurearmi feci uno stage presso la Società con cui realizzai anche il lavoro di tesi. Una settimana dopo la laurea fui assunta”. Un percorso fulminante: “Sono stata fortunata a trovarmi nel posto giusto al momento giusto, ma mi sono anche impegnata molto per realizzare una tesi sperimentale spendibile”. Un consiglio per chi sta muovendo i primi passi nell’Università: “Costruirsi il percorso in maniera ragionata e, a conclusione, puntare su un progetto di tesi che non sia qualcosa di semplice e sbrigativo. Lavorare con un professore giovane e dinamico ed in collaborazione con una società pronta ad investire sulle nuove leve garantisce di gettare ottime basi per il successo professionale”.
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