Ad Architettura un progetto per la salvaguardia dei Gigli di Nola

Ha l’obiettivo di salvaguardare una festa “patrimonio culturale immateriale  dell’Unesco perché non se ne disperda il valore, un po’ come la figura del pizzaiolo napoletano”, il progetto di ricerca SA.V.A.GE. del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale. L’acronimo, che è anche l’oggetto del bando di concorso per l’assegnazione di due borse di ricerca, sta per SAlvaguardia e Valorizzazione dell’Autenticità nella GEstione dei ‘Gigli di Nola’, strutture lignee dall’altezza attuale di venticinque metri, che vengono trasportate, durante la festività patronale di San Paolino ogni 22 giugno, da centoventotto uomini (che prendono il nome di ‘cullatori’) per ‘Giglio’. Rientrano “nella ‘rete’ delle grandi macchine a spalla italiane”, il prof. Nicola Pisacane, docente di Disegno e Presidente del Corso di Studio Magistrale in Architettura – Progettazione degli Interni e per l’Autonomia, uno dei referenti del progetto. L’iniziativa, prosegue, “nasce da un bando emesso dalla Regione Campania nel dicembre 2017 per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale regionale. Il nostro Ateneo, a questo fine, ha presentato il progetto SA.V.A.GE. I corsi hanno avuto inizio poco prima dell’estate ed hanno come oggetto l’analisi del territorio nolano. Le strutture denominate ‘Gigli’ sono costruite in legno e cartapesta, costituiscono un prodotto importante dell’artigianato locale. Il cartapestaio è un mestiere che si tramanda di generazione in generazione, anche se con il passare del tempo è una tradizione che sta perdendo vigore. Le borse di ricerca prevedono a questo proposito anche la formazione di cartapestai e professionisti artigiani che vogliano continuare questa tradizione. La prima missione della ricerca, quella del rilievo, è importante per poter capire come si è adattato il contesto urbano alla manifestazione e quali potrebbero essere eventuali altri accorgimenti per facilitare lo svolgimento della festività”. 
I ‘Gigli’, un eccezionale esempio di macchina votiva a spalla, sono anche dotati di un’imbarcazione alla base, con riferimento a quella che riportò San Paolino a Nola, sulla quale si trova un complesso musicale. “Si tratta di una ricorrenza ultracentenaria, un pezzo di storia della nostra terra che merita di sopravvivere. Partners affiliati al progetto sono la Fondazione Festa dei Gigli di Nola, molto attiva sul territorio e che si occupa specificatamente della festività, e il Museo Storico Archeologico locale: la cooperazione tra più forze in campo può dare buoni frutti”. Esprimendo poi alcune considerazioni personali, il docente sostiene: “questa iniziativa è un’ottima carta da giocare sul territorio e un punto di inizio per quegli studenti che hanno interesse a restare in regione e dedicarsi alla tutela delle proprie origini. Certo, è necessario anche un lavoro di comunicazione, con l’ausilio di mostre itineranti, ad esempio, ed altre forme di divulgazione. Proprio per questo è importante il network di collaborazioni che stiamo creando. Il patrimonio c’è, la volontà di salvaguardarlo anche, non vedo dunque ostacoli. Anzi, sono molto ottimista”. 
(N. Di.N.)
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