La Scuola di Specializzazione delle Professioni Legali della Sun si auto-valuta e pubblica una Indagine sull’offerta formativa e sugli esiti occupazionali dei diplomati, basata proprio sull’opinione degli allievi in merito alla didattica ed agli insegnamenti impartiti nonché sulla rilevazione dei dati relativi all’inserimento professionale. “L’idea di autovalutarci è partita da me – afferma il prof. Carlo Venditti, direttore della Scuola con sede a S. Maria Capua Vetere – ed è stata subito accolta dal Consiglio del Direttivo. Seppur non ci viene richiesta dal Ministero, abbiamo rotto gli indugi adeguandoci ad un criterio generale”.
Il campione di riferimento dell’indagine è costituito dai laureati frequentanti la Scuola, in maggioranza di sesso femminile (com’è anche per la Facoltà di Giurisprudenza), a partire dall’anno accademico 2003/2004 fino al 2008/2009, per un totale di circa 450 persone, mentre i questionari somministrati sono stati 320, ovviamente compilati in forma anonima. I risultati che emergono sono abbastanza positivi: una grossa percentuale (il 79% nel 2008 e quasi il 78% nel 2007) trova lavoro ad un anno dal conseguimento del diploma che, secondo Venditti, “considerando i tempi dei concorsi pubblici in Italia, è un dato assolutamente positivo”. Negli anni, è però calato il numero di coloro che risultano impiegati nel settore pubblico: dal 70% del 2005 al 16% del 2008. “Il calo è solo apparente – spiega Venditti – perché bisogna considerare le dinamiche dei concorsi pubblici in Italia e, in specie, i tempi di svolgimento delle prove concorsuali e quelli per le relative correzioni fino all’approvazione delle graduatorie finali. Ad esempio, i risultati dell’ultimo concorso in Magistratura a 500 posti, bandito nel 2007, si sono avuti solo qualche mese fa ad indagine già conclusa. Il dato, dunque, dimostra la difficoltà, spero solo congiunturale e non strutturale, che incontrano i nostri diplomati nel trovare lavoro e non certo per carenza di capacità o di preparazione”.
Buono l’esito ai concorsi pubblici: il 62% dei diplomati del 2008 risulta tra i primi in graduatoria. Una percentuale che rimane alta negli anni è quella relativa all’utilità della specializzazione: il 72% dei diplomati nel 2008 la reputa utile, il 57% nel 2007, l’85% nel 2006. “Con questi dati – continua Venditti – andiamo a sfatare il luogo comune per cui i diplomati delle Scuole di specializzazione vanno a gonfiare gli albi degli avvocati”.
Un aspetto negativo si evince dal numero degli iscritti del 2009/2010. “Ne sono 50, in contrazione rispetto agli anni passati quando arrivavamo ad avere oltre 70 allievi. E’ un segnale bruttissimo derivante dalla crisi economica che, in questa zona, si fa sentire molto. La Scuola vive in totale autonomia, non è supportata dall’Adisu in quanto i nostri corsi non sono considerati obbligatori”. Il costo della Scuola, per tutti e due gli anni, ammonta a 3mila euro. “L’importo delle tasse è rimasto invariato dal 2003, – conclude Venditti – purtroppo, in questo periodo, non basta: i nostri iscritti, e le famiglie che li supportano economicamente, hanno bisogno di più facilitazioni in entrata”.
(Ma.Es.)
Il campione di riferimento dell’indagine è costituito dai laureati frequentanti la Scuola, in maggioranza di sesso femminile (com’è anche per la Facoltà di Giurisprudenza), a partire dall’anno accademico 2003/2004 fino al 2008/2009, per un totale di circa 450 persone, mentre i questionari somministrati sono stati 320, ovviamente compilati in forma anonima. I risultati che emergono sono abbastanza positivi: una grossa percentuale (il 79% nel 2008 e quasi il 78% nel 2007) trova lavoro ad un anno dal conseguimento del diploma che, secondo Venditti, “considerando i tempi dei concorsi pubblici in Italia, è un dato assolutamente positivo”. Negli anni, è però calato il numero di coloro che risultano impiegati nel settore pubblico: dal 70% del 2005 al 16% del 2008. “Il calo è solo apparente – spiega Venditti – perché bisogna considerare le dinamiche dei concorsi pubblici in Italia e, in specie, i tempi di svolgimento delle prove concorsuali e quelli per le relative correzioni fino all’approvazione delle graduatorie finali. Ad esempio, i risultati dell’ultimo concorso in Magistratura a 500 posti, bandito nel 2007, si sono avuti solo qualche mese fa ad indagine già conclusa. Il dato, dunque, dimostra la difficoltà, spero solo congiunturale e non strutturale, che incontrano i nostri diplomati nel trovare lavoro e non certo per carenza di capacità o di preparazione”.
Buono l’esito ai concorsi pubblici: il 62% dei diplomati del 2008 risulta tra i primi in graduatoria. Una percentuale che rimane alta negli anni è quella relativa all’utilità della specializzazione: il 72% dei diplomati nel 2008 la reputa utile, il 57% nel 2007, l’85% nel 2006. “Con questi dati – continua Venditti – andiamo a sfatare il luogo comune per cui i diplomati delle Scuole di specializzazione vanno a gonfiare gli albi degli avvocati”.
Un aspetto negativo si evince dal numero degli iscritti del 2009/2010. “Ne sono 50, in contrazione rispetto agli anni passati quando arrivavamo ad avere oltre 70 allievi. E’ un segnale bruttissimo derivante dalla crisi economica che, in questa zona, si fa sentire molto. La Scuola vive in totale autonomia, non è supportata dall’Adisu in quanto i nostri corsi non sono considerati obbligatori”. Il costo della Scuola, per tutti e due gli anni, ammonta a 3mila euro. “L’importo delle tasse è rimasto invariato dal 2003, – conclude Venditti – purtroppo, in questo periodo, non basta: i nostri iscritti, e le famiglie che li supportano economicamente, hanno bisogno di più facilitazioni in entrata”.
(Ma.Es.)