Disegno anatomico, un nuovo corso a Medicina

In previsione del nuovissimo corso di Disegno anatomico che prenderà il via a settembre, la Facoltà di Medicina ha presentato questo insegnamento a studenti e appassionati del settore in un incontro tenutosi lo scorso 27 maggio presso la sede di via Luciano Armanni. “Introduciamo un’avventura atipica – ha detto il prof. Raffaele Martone, Pro-Rettore della Sun e responsabile del MUSA, il Museo Universitario delle Scienze e delle Arti – che resta, comunque, il linea con la missione del nostro Ateneo: essere un presidio importante di cultura e civiltà”. Secondo il prof. Bartolomeo Farzati, Presidente del Corso di Laurea di Medicina di Napoli: “Lo studio dell’Anatomia umana è fondamentale, in quanto racchiude la storia e l’evoluzione della vita e la struttura del corpo umano”. L’idea di istituire un corso di studi che trattasse il Disegno anatomico è partita dal prof. Vincenzo Esposito, ordinario di Anatomia e Direttore del Museo Anatomico. “Quello di oggi – ha detto Esposito in apertura dell’appuntamento a cui hanno partecipato studenti ma non solo – è un incontro preparatorio, durante il quale saranno fornite le informazioni di base sul corso che, poi, partirà a settembre”. Attraverso tre interventi, i docenti hanno delineato la storia della disciplina. Ad iniziare, il prof. Domenico Natale, docente di Storia dell’Illustrazione naturalistica a Scienze della natura del Federico II, il quale ha mostrato al pubblico diapositive dei disegni di Anatomia umana da Leonardo Da Vinci ai giorni nostri. “I disegni di Leonardo non rientrano nella storia dell’iconografia anatomica. Dobbiamo partire dall’analisi dei lavori di Berengario da Carpi, medico anatomista, il quale offre una documentazione cartacea efficace ai fini dell’apprendimento mnemonico (con le rappresentazioni dei muscoli, delle vene degli arti inferiori), per poi passare, nel 1543, ad Andrea Vesalio grazie al quale facciamo un salto di qualità e passiamo alla tecnica della xilografia, che prevede l’incisione di immagini su tavolette di legno successivamente inchiostrate…”. Le evoluzioni apportano miglioramenti notevoli. “La xilografia è stata sostituita, prima, dalla linografia e poi dal torchio calcografico, in un percorso che ci fa arrivare al microscopio elettronico a scansione”. Il prof. Franco Rotella, art director e docente di Illustrazione naturalistica al Federico II, ha illustrato il corso. “Comprenderà lo studio – ha chiarito Rotella – dell’Anatomia, della Storia del disegno, delle Tecniche di ripresa fotografica, delle Tecniche di Elaborazione informatica”. Ma, dal punto di vista tecnico, come si svolgerà una lezione? “Si lavora con l’ausilio di Photoshop. La prima operazione è quella di scontorno dell’immagine, in modo da eliminare lo sfondo che, spesso, interferisce nel disegno manuale. L’utilizzo del tavolo luminoso può essere di grande aiuto in questo passaggio”. Dal docente apprendiamo che non si tratta di un corso destinato solo alle persone che sanno disegnare. “Il disegno può essere patrimonio di tutti – ha detto Rotella – le sue possibilità applicative sono molteplici: vanno dalla progettazione fino all’ambito della comunicazione”. Col passar del tempo e il succedersi delle innovazioni tecnologiche, resta la necessità di fermare l’attenzione dello studioso su un’immagine fissa. “Anche durante le lezioni di Anatomia, non bastano gli esempi e le foto, – ha sottolineato il prof. Esposito – abbiamo bisogno di mostrare le particolarità viste da angolazioni specifiche. Arte e Scienza sono costantemente compresenti: lo scienziato non può prescindere dalla mano dell’artista. E lo scopo dello stage sarà proprio illustrare e documentare la ricerca scientifica e didattica”.
Maddalena Esposito
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