Al voto per i grandi elettori del Rettore della Federico II

Sono sessantasette i candidati (quelli che hanno formalizzato la loro intenzione, ma può essere eletto chiunque) in lizza per entrare nella rosa dei 46 rappresentanti del personale tecnico-amministrativo che andranno alle urne per eleggere il Rettore della Federico II. I grandi elettori, in sostanza. Per bibliotecari, impiegati e dirigenti delle diverse strutture dell’Ateneo c’è una sorta di turno preliminare in previsione della partita vera e propria, quella che si disputerà tra qualche mese tra Luigi Califano e Matteo Lorito, i quali si contenderanno il posto di Gaetano Manfredi, da un mese circa Ministro dell’Università. Non tutti i tecnici-amministrativi, infatti hanno il diritto di contribuire alla scelta del Rettore federiciano. Potranno farlo quanti siedono in Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Consigli di Dipartimento, e  coloro i quali, tra i 67, saranno a loro volta scelti dai colleghi nelle elezioni che sono in programma il 25 ed il 26 febbraio. Alcuni dei nomi in lizza per l’imminente tornata elettorale sono da tempo impegnati nell’attività sindacale in Ateneo e si può immaginare, dunque, che se eletti porteranno poi alle urne per il rettorato la posizione che assumeranno le rappresentanze delle quali fanno parte in merito alla sfida Califano – Lorito. Altri sono battitori liberi. C’è chi non ha problemi né remore a dichiarare sin da ora la sua preferenza per l’uno o l’altro candidato al rettorato e c’è chi si trincera dietro la necessità di approfondimenti sui programmi o, più semplicemente, risponde che preferisce non rivelare la sua intenzione di voto. Certo è che, al di là di tatticismi e prudenze, la maggioranza dei 67 ha già in testa un’idea ben definita dell’uomo al quale vorrebbe affidare le sorti dell’Ateneo federiciano per i prossimi anni. “Mi candido – dice Carlo Bencivenga, che lavora nella Scuola Politecnica e delle Scienze di base – per avere il piacere di partecipare più attivamente – se sarò eletto – ad un momento importante. Finalmente abbiamo modo di entrare in campo anche noi delle Scuole”. Il suo Rettore ideale? “Deve avere la capacità di guardare all’università sotto tutti i punti di vista e deve impegnarsi per migliorare la qualità di questo Ateneo in ogni suo aspetto. Da questo punto di vista, ritengo che quello del professore Manfredi sia stato un ottimo rettorato”. Bencivenga sostiene di non avere ancora deciso se puntare su Califano o su Lorito. Antonietta Telese, che lavora nella Segreteria studenti di Ingegneria, è molto più esplicita. “Se sarò della partita – dice – sceglierò Califano. Mi ispira fiducia”. Aggiunge: “Mi sono candidata per una sfida ed un po’ per vivere una nuova esperienza. È nato tutto come un gioco. Al successore di Manfredi chiedo di prestare attenzione alle esigenze di noi comuni mortali, che alla fine portiamo avanti l’Ateneo”. Enzo Ferronetti spera che il nuovo Rettore sia Califano. “Mi onora – afferma – di poter partecipare ad un processo così importante per l’Ateneo e che i colleghi mi abbiano proposto di candidarmi per rappresentarli”. Al nuovo Rettore chiede, tra i vari punti, di farsi paladino della riscossa di chi come lui è distaccato al Policlinico. Lamenta: “Per quanto io sia stato assunto dalla Federico II nel 1994, la mia carriera universitaria è ferma. Se io oggi volessi trasferirmi a Milano dovrei chiedere di andare alla Asl, altrimenti la mia carriera sarebbe ferma e perderei soldi. I colleghi fanno le progressioni orizzontali, noi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria dobbiamo attendere quelle delle Aziende, che non avvengono mai. Ci sentiamo figli di un dio minore. Noi del Policlinico, per esempio, non possiamo partecipare alla convenzione Unico Campania perché siamo distaccati. Per anni non ho potuto accedere alla piattaforma Unina per aggiornarmi su corsi on-line. Lavoro per due padroni, tra virgolette, ma il servizio universitario non mi è riconosciuto”. Ferronetti è iscritto alla Cisl ed è dunque inevitabile chiedergli se, nella disfida per il rettorato, le principali organizzazioni abbiano già scelto il cavallo sul quale puntare. “Mi sembrerebbe – risponde – che la Cisl propenda per il professore Califano”. Fernanda Nicotera, che in Ateneo si occupa di Relazioni internazionali, racconta così la sua scelta di candidarsi: “Ho voluto partecipare ad un momento importante nella storia dell’Ateneo del quale mi sento parte. Sto cercando di non mancare a tutti gli incontri promossi dai due aspiranti Rettori per scegliere poi definitivamente, qualora i colleghi mi daranno fiducia, tra Lorito e Califano. Entrambi sono molto centrati sull’obiettivo, competenti e consapevoli delle problematiche dell’Ateneo”. Le sue idee sono peraltro già piuttosto chiare: “Posso anticipare che quasi certamente voterò per il professore Lorito”. Dal successore di Manfredi auspica “una spinta più decisa per la internazionalizzazione. Vuol dire attrattività, migliorare i servizi e parlare con il territorio”. Alessandra Astarita lavora nella Segreteria di Agraria e non ha tentennamenti se le si chiede per chi voterà qualora sia chiamata alle urne per il rettorato. “Sarebbe contraddittorio – risponde – se non puntassi sul professore Lorito, il Direttore del mio Dipartimento. È la grande occasione di Agraria, una realtà all’avanguardia sotto il profilo della didattica e della ricerca – basti pensare ai progetti di colture nello spazio e di bonifiche attraverso le piante nella Terra dei fuochi – ma di dimensioni piccole, che per questo finora non ha mai espresso propri rappresentanti ai vertici dell’Ateneo”. Astarita ha scelto di proporsi ai suoi colleghi, oltre che per portare la bandiera di Lorito, qualora sia eletta, “per vivere un’esperienza che non ho mai fatto finora, quella di rappresentare il resto del personale in una fase cruciale della vita universitaria quale è sempre la scelta di un nuovo Rettore. Sono giovane di servizio e finora questa possibilità non mi è mai capitata. Vorrei essere parte attiva di un meccanismo che noi come personale talvolta viviamo in secondo piano”. Conclude: “Il prossimo Rettore dovrà avere grande attenzione per noi tecnici-amministrativi perché tutta la macchina funziona grazie all’impegno di ogni singolo. Ognuno di noi è importante nel ruolo che ha e, se svolge il lavoro con passione e professionalità, rende un ottimo servizio all’intero Ateneo”. Da Portici, sede del Dipartimento di Agraria, a Via Cinthia, dove lavora Carlo Melissa, un altro dei 67 candidati, il quale è impegnato nell’Ufficio Servizi generali dell’area di Monte Sant’Angelo, prosegue la carrellata di dichiarazioni e valutazioni degli aspiranti grandi elettori del Rettore. “Io mi auguro – dice Melissa – che il nuovo Rettore, in continuità con quello che ha ottenuto negli anni scorsi Manfredi, sappia infondere orgoglio e senso di appartenenza all’intera comunità dell’Ateneo. Studenti, docenti, amministrativi devono avere la consapevolezza di vivere in una realtà di assoluta eccellenza. Dico questo non per spirito di squadra ma perché ho occasione di fare paragoni e confronti anche con altre realtà. Nel rispetto di tutti, la Federico II è una eccellenza”. Ha i suoi candidati, ovviamente, anche il Centro linguistico di Ateneo, il CLA. Antonietta Rea è uno di essi, ma preferisce glissare sui motivi per i quali si è proposta e sulle sue preferenze nella sfida Califano – Lorito. “È un momento delicato”, risponde al cronista, “perché siamo in pieno trasloco e non ho davvero un momento di respiro per rispondere alle domande relative alle elezioni del personale tecnico-amministrativo in programma a fine febbraio o sulle mie preferenze in relazione alle votazioni per il rettorato”. Non ha difficoltà a raccontare perché si è candidato Biagio Cipolletta, tecnico-amministrativo in forza all’Ufficio Formazione. “È la seconda volta – afferma – che mi propongo per rappresentare i miei colleghi in occasione delle elezioni per il rettorato. Anni fa non c’era incertezza perché l’unico candidato era Gaetano Manfredi. Ora è positivo che ci sia una sfida ed un confronto. Se sarò eletto, alla luce delle differenze dei due programmi e dei successi ottenuti da Lorito nel Dipartimento di Agraria, voterò per quest’ultimo. Penso, tra l’altro, che la sua sia una candidatura in continuità con il rettorato di Manfredi, che credo sia stato ottimo”. Al nuovo Rettore Cipolletta chiede di porre tra le priorità da affrontare in sede nazionale il rinnovo del contratto del personale tecnico-amministrativo universitario: “Abbiamo stipendi bassissimi rispetto ad altri ministeriali. Gli organici, poi, sono assolutamente inadeguati perché le poche assunzioni che si fanno ogni anno non compensano il numero di persone che vanno in pensione. So bene che queste sono problematiche che vanno al di là delle competenze di un Rettore, ma è pur vero che quest’ultimo può proporle al tavolo nazionale, sia come membro della Conferenza dei Rettori, sia come esponente di uno degli Atenei più prestigiosi del nostro Paese. Tanto più adesso che abbiamo la fortuna di avere un federiciano come il professore Manfredi al Ministero”. Nella schiera dei 67 candidati c’è pure Maria Gloria Lapegna, che lavora nell’Ufficio di Gestione dei dati per il supporto alla valutazione di qualità. “Non ne vorrei parlare”, dice però ad Ateneapoli, “e preferisco non essere coinvolta in queste interviste”. Il successore di Manfredi, secondo Giovanna Loggia, che lavora nella Biblioteca dell’area di Scienze Politiche, tra i suoi tanti compiti avrà quello di affrontare l’emergenza delle biblioteche di area della Federico II: “Vorrei che il nuovo Rettore si interessasse di più a queste realtà che non devono essere i fanalini di coda e non sempre sono state tenute nella giusta considerazione. Ascolto molte lamentele da parte dei colleghi”. Le biblioteche di area, racconta Loggia, “soffrono soprattutto per la mancanza di personale. Si fanno i salti mortali per garantire un servizio accettabile, ma non sempre è facile e, comunque, non si può lavorare sempre in emergenza”. Cita il caso di Scienze Politiche: “Fino a qualche tempo fa chiudevamo alle 16.30, un orario assolutamente inaccettabile. Con molti sforzi adesso siamo riusciti a prolungare fino alle 18.00 l’apertura della biblioteca dal lunedì al venerdì. Se non fossimo sotto organico arriveremmo anche alle 19”. Circa la scelta tra Lorito e Califano, non si pronuncia. “Non per reticenze o chissà quali timori”, garantisce, “ma perché effettivamente sto ancora riflettendo. Non ho ancora deciso, mi chiarirò le idee nelle prossime settimane”. Conclude il giro degli interventi – naturalmente parziale – Danila Oliviero, Biblioteca Area di Economia: “Mi sono candidata”, racconta, “perché, se i colleghi mi daranno fiducia, voglio avere la possibilità di andare a votare il Rettore”. Le priorità? “La scure della Brunetta, tutto il cambiamento della riforma Gelmini ed una serie di altre innovazioni e novità, compresa l’istituzione dell’Anac, hanno influito fortemente sull’organizzazione dell’Ateneo. È come se si fosse un po’ rallentato tutto. Si svolgono le procedure ed anche in maniera ottimale, ma almeno per i primi anni ci sono stati problemi di adeguamento. Parliamo di un mega Ateneo. Bisognerebbe cercare di semplificare le procedure attraverso lo snellimento burocratico”. Sottolinea: “parlo della mia esperienza, ma credo che potrebbero dire la stessa cosa moltissimi colleghi. Siamo focalizzati a scrivere relazioni su relazioni che sottraggono tempo a quello che dovrebbe essere il nostro lavoro. Poi servirebbe anche un’incentivazione del personale”. Non fa professioni di voto: “Ho una mia idea abbastanza ben definita, ma non le dico per chi voterò. Sono, questo tengo a precisarlo, due docenti di calibro e sono certa che chiunque vincerà sosterrà bene l’Ateneo nelle scelte strategiche fondamentali dei prossimi anni. Dico ‘vinca il migliore’, è una bella competizione”. Aggiunge: “Sono due aspiranti Rettori cresciuti in questo ateneo e daranno un validissimo apporto. Magari Califano ha un approccio più umano, essendo medico forse è più abituato al contatto umano. Lorito, forse, ha uno spessore di ricerca maggiore ed ha magari un approccio più da topo di laboratorio. Califano mi sembra più empatico. Questo non vuol dire che Lorito non sia valido”. Conclude Oliviero: “Immagino che sarà un testa a testa e sono anche convinta che la sfida non si risolverà al primo turno”.
Fabrizio Geremicca
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