Alessandro Preziosi, nei panni di Colombo, incontra gli studenti di Letteratura Spagnola

L’aula Ferrari di Palazzo Giusso il 22 marzo è gremita di studentesse. Tutte aspettano l’arrivo di Alessandro Preziosi che terrà una lezione su Cristoforo Colombo, il protagonista del suo ultimo lavoro teatrale “Datemi tre caravelle!”.
L’incontro è stato organizzato dalla professoressa Paola Gorla nell’ambito del corso di Letteratura spagnola che approfondisce l’evoluzione dei generi narrativi e drammatici nella Spagna del XVI e XVII secolo.
Alcune delle ragazze hanno già visto lo spettacolo. “E’ proprio un bel musical – afferma Manuela Moscarella – e poi gli attori sono molto bravi. Non sapevo che Preziosi sapesse anche cantare”. “Il genere musicale permette di avvicinare i giovani ad una storia del passato – sostiene Maria Lo Tufo – E poi, diciamolo, lui è un ‘bel pezzo di attore’!”. Colombo è un personaggio reale dalle aspirazioni così alte da renderlo una figura mitica; è l’emblema dell’uomo moderno che vuole scoprire il mondo. “E’ un esploratore che vuole essere ricordato dalla storia in quanto tale – afferma Emauela Polise – Mi ha sorpreso, tuttavia, quanto tenesse ad assicurarsi un titolo nobiliare per il figlio”. Per Fabiana Suma le canzoni alleggeriscono uno spettacolo dai contenuti piuttosto pesanti mentre Fortunella Manna sottolinea che il bel Preziosi ha finanziato personalmente lo spettacolo: “ha scelto lui il soggetto. I produttori, in un primo momento, non credevano che avrebbe avuto successo”. La professoressa non solo è riuscita ad avere uno sconto al Delle Palme per i corsisti ma ha anche edotto gli studenti sull’argomento. “Durante lo spettacolo, quando la regina Isabella ha accusato Colombo di comportarsi come un hidalgo, è partito un brusio dal fondo della sala perché la professoressa Gorla si è soffermata a lungo su questa figura della società spagnola”, racconta Anna Chianese.
Poi ad un tratto, appare Preziosi. L’eccitazione sale, i telefonini si levano in alto per fotografarlo. “Chissà come mai oggi ci sono un po’ di persone in più… – commenta scherzando la professoressa Gorla – Sicuramente saranno tutti interessati a Colombo!”. Scoppia una risata generale. 
Gorla: “Preziosi,
attore intellettuale”
“Il mio spettacolo non si incentra sulla scoperta dell’America ma sui presupposti della partenza di Colombo – esordisce Preziosi – Mi interessa indagare i motivi che spingono un uomo a perseguire il suo sogno”. L’attore sottolinea come, pur essendo stati girati vari film sulla scoperta dell’America, nessuno si è soffermato a riflettere sul perché Colombo rappresenti una cerniera tra due epoche. “Nella modernità la conoscenza è una sfida – spiega la professoressa Gorla – L’uomo vuole conoscere pur senza sapere a priori quale sarà l’oggetto della sua conoscenza”. L’attore trova inconcepibile che l’Italia sia l’unico Paese in cui Colombo non viene celebrato. “L’operato di Colombo è indipendente dalle conseguenze della sua scoperta – fa notare – Dovremmo ricordarci del suo esempio per non sottovalutare le nostre capacità di interpretare la realtà, per non zittire il nostro punto di vista critico su ciò che della società e della politica non ci piace”. Ma Cristoforo Colombo non è un eroe totalmente positivo: “le grandi personalità si combinano con un notevole senso di arroganza e di prepotenza”. “L’arroganza di Colombo sta nel decidere di continuare il viaggio anche quando i suoi calcoli si dimostrano sbagliati  – spiega la professoressa Gorla – Ha la certezza che Dio lo spinga verso il suo sogno e che la Provvidenza lo faccia approdare su di una terra diversa da quella che si aspettava”. Quando però la professoressa afferma che l’io moderno per definirsi ha bisogno di farlo in opposizione al mondo, Preziosi ribatte: “ma oggi non credo sia più un valore positivo andare contro tutto e tutti. E’ meglio andare con tutto e tutti. Vi suggerisco di cercare di raccogliere attorno a voi quante più persone e più idee potete, di condividere con loro le vostre insofferenze – dice rivolgendosi alle ragazze – perché altrimenti, seguendo solo il vostro intuito, rischiate di divenire dei Don Chisciotte isolati”. 
Le ragazze manifestano un certo malcontento quando Preziosi si accomiata senza concedere autografi. “E’ un personaggio che intimidisce”, afferma la professoressa. Sarà per questo che pochissime tra le studentesse si son fatte avanti per porgli una domanda. 
Preziosi è un uomo determinato, riservato, che non accorda neppure un sorriso in più del dovuto alle sue fan, nulla a che vedere con il prototipo dell’attore. D’altra parte, prima di intraprendere questa carriera era un avvocato che insegnava Diritto Tributario alla Facoltà di Salerno.
“E’ stato un incontro molto soddisfacente – commenta la professoressa – Volevo che fosse l’intervento di un intellettuale e non di un attore venuto a promuovere il suo spettacolo”. “E’ sorprendente – aggiunge Preziosi – non pensavo che questo confronto sarebbe stato così stimolante. Certe intuizioni interpretative della messa in scena collimano con quanto spiegato dalla professoressa”. Preziosi è stato uno studente modello, si è laureato in Giurisprudenza alla Federico II in 4 anni con 110 e lode e plauso della Commissione. Come ricorda i suoi anni all’Università? Gli chiediamo. “Ho subito capito che l’unico modo per riuscire negli studi era appassionarmi – risponde – A lezione intervenivo spesso, rubavo le domande ai colleghi, seguivo tutti i seminari”.  E’ lo stesso metodo che usa nel suo lavoro di attore. Ora, infatti, ha deciso di mettersi in gioco con una nuova sfida nel ruolo di cantante. “Ho scelto di mettere in scena un musical per realizzare a mia volta un sogno – conclude – Per me la canzone è sinonimo di libertà. E poi ho avuto la fortuna di incontrare un grande musicista come Stefano Di Battista”.
Manuela Pitterà
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