“Ridere fa bene alla salute”. Lo hanno ricordato la Scuola di Medicina e l’Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) che, il 13 marzo, hanno chiamato a salire in cattedra Alessandro Siani, celebre comico e regista napoletano. È stato lui il protagonista del nuovo appuntamento di #Nonsolomedicina, la kermesse che periodicamente porta dalle parti del Policlinico “dei personaggi che con la loro attività hanno dato molto alla nostra città. L’artista di oggi non
ha bisogno di presentazioni visto il lustro che ha dato a Napoli con il suo lavoro”. Lo ha ricordato il Presidente della Scuola di Medicina Luigi Califano che ha presentato l’ospite di giornata insieme con il prof. Cesare Formisano, docente di Chirurgia Generale, e con il Direttore Generale dell’AOU Vincenzo Viggiani prima di affidare a Francesco, piccolo fan di Siani di undici anni, il compito di consegnargli la medaglia ricordo con lo stemma federiciano. Se un piccolo spettatore ha viaggiato da Potenza a Napoli, rinunciando a due giorni di scuola, soltanto per vedere il suo mito, allora ogni considerazione sulla risposta di pubblico diventa quasi un dettaglio. L’Aula Magna dell’edificio di Biotecnologie, che ha ospitato l’evento, è diventata improvvisamente piccola. Posti a sedere esauriti già mezz’ora prima dell’arrivo dell’ospite. Ragazzi seduti a terra hanno fatto da avamposto a spettatori in piedi lungo i corridoi laterali. “Io ho preventivato dieci minuti di lezione e cinquanta minuti di selfie”, ha detto Siani. Rischiava di avere ragione vista la calca che si è subito formata alla caccia di una foto ricordo. Moderatore della giornata, come di consueto per questi incontri, il prof. Ignazio Senatore, psichiatra e critico cinematografico: “ringrazio Alessandro che ha accettato immediatamente il mio invito. Nella realtà è genuino così come lo è nei suoi film”. Pronta e inconfondibile la replica: “quando sul cellulare ho letto Senatore, mi sono detto: è meglio che vaco”, ha detto in dialetto. Sull’incontro che lo vedeva indossare i panni del docente per un giorno: “è una gioia vedere tanto entusiasmo da parte vostra. La mia non è una lezione. Sono io che mi arricchisco dal confronto con voi”. Inevitabili i riferimenti ai maestri del passato – “Totò e Troisi sono inarrivabili. Non lo dico per eccesso di umiltà, è realismo” – e qualche battuta sul mondo della sanità, a partire da alcuni nomi di ospedali: “Loreto mare: è un ospedale o un lido? Dottore, mi ha messo una flebo o una granita al limone?”. Non sono mancati i riferimenti ai suoi film, a partire da Benvenuti al Sud: “abbiamo provato a rendere giustizia alle capacità di un popolo che ha scritto canzoni che hanno fatto il giro del mondo e che ha avuto artisti dal curriculum eccezionale. Attraverso l’esagerazione si è cercato di raccontare un tema, il rapporto Nord e Sud, che era molto vivo”. Cosa ne pensi della comicità di Checco Zalone? Uno studente gli ha chiesto un’opinione sul comico barese: “ha la capacità di dire tutto. Tocca argomenti diversi con grande genialità. Checco è entrato a far parte dei grandi comici”. Qual è, tra i
tuoi film, quello che ti è piaciuto di più? “Si accettano miracoli è stato quello più piacevole da girare. L’ultimo film – Mister Felicità – è quello a mio parere più completo come regia. Mi sembra normale. Dopo tre film qualcosa me aggia avuto imparà”. Cosa conta nella vita e nei film? “Non tralasciare gli affetti ed essere sempre curiosi. La risata è un dono di Dio, io spero di non fare mai peccato”. In chiusura ha chiamato sul palco una giovane studentessa che, con una risata un po’ particolare, ha dato vita a simpatici siparietti con l’attore durante tutto l’incontro. Quella studentessa è Carmen Lega, ventunenne iscritta a Lettere alla Federico II: “studio spesso qui a Biotecnologie, perché mi trovo bene. Ne ho approfittato per seguire un incontro molto divertente. Siani ha detto cose interessanti e costruttive. Mi sono emozionata a salire sul palco”. È una studentessa di Biotecnologie Mediche Fernanda, una habitué di #Nonsolomedicina: “ero curiosa di vedere cosa dicesse. In passato ho seguito Salemme. Sono incontri simpatici che permettono di conoscere personaggi famosi”. Una sua collega, Annachiara, ha aggiunto: “credo che un incontro del genere possa darci spunti sull’impegno che serve per raggiungere obiettivi ambiziosi”. È stato colpito “dalla spontaneità di Siani” Antonio, studente di Infermieristica: “questi incontri permettono di conoscere una persona importante dal punto di vista artistico, ma anche umano”. Per Vincenzo, matricola di Medicina, l’incontro “è stato un arricchimento culturale. Siani è un grande. Se una risata fa bene alla salute, allora oggi sono ringiovanito”.
ha bisogno di presentazioni visto il lustro che ha dato a Napoli con il suo lavoro”. Lo ha ricordato il Presidente della Scuola di Medicina Luigi Califano che ha presentato l’ospite di giornata insieme con il prof. Cesare Formisano, docente di Chirurgia Generale, e con il Direttore Generale dell’AOU Vincenzo Viggiani prima di affidare a Francesco, piccolo fan di Siani di undici anni, il compito di consegnargli la medaglia ricordo con lo stemma federiciano. Se un piccolo spettatore ha viaggiato da Potenza a Napoli, rinunciando a due giorni di scuola, soltanto per vedere il suo mito, allora ogni considerazione sulla risposta di pubblico diventa quasi un dettaglio. L’Aula Magna dell’edificio di Biotecnologie, che ha ospitato l’evento, è diventata improvvisamente piccola. Posti a sedere esauriti già mezz’ora prima dell’arrivo dell’ospite. Ragazzi seduti a terra hanno fatto da avamposto a spettatori in piedi lungo i corridoi laterali. “Io ho preventivato dieci minuti di lezione e cinquanta minuti di selfie”, ha detto Siani. Rischiava di avere ragione vista la calca che si è subito formata alla caccia di una foto ricordo. Moderatore della giornata, come di consueto per questi incontri, il prof. Ignazio Senatore, psichiatra e critico cinematografico: “ringrazio Alessandro che ha accettato immediatamente il mio invito. Nella realtà è genuino così come lo è nei suoi film”. Pronta e inconfondibile la replica: “quando sul cellulare ho letto Senatore, mi sono detto: è meglio che vaco”, ha detto in dialetto. Sull’incontro che lo vedeva indossare i panni del docente per un giorno: “è una gioia vedere tanto entusiasmo da parte vostra. La mia non è una lezione. Sono io che mi arricchisco dal confronto con voi”. Inevitabili i riferimenti ai maestri del passato – “Totò e Troisi sono inarrivabili. Non lo dico per eccesso di umiltà, è realismo” – e qualche battuta sul mondo della sanità, a partire da alcuni nomi di ospedali: “Loreto mare: è un ospedale o un lido? Dottore, mi ha messo una flebo o una granita al limone?”. Non sono mancati i riferimenti ai suoi film, a partire da Benvenuti al Sud: “abbiamo provato a rendere giustizia alle capacità di un popolo che ha scritto canzoni che hanno fatto il giro del mondo e che ha avuto artisti dal curriculum eccezionale. Attraverso l’esagerazione si è cercato di raccontare un tema, il rapporto Nord e Sud, che era molto vivo”. Cosa ne pensi della comicità di Checco Zalone? Uno studente gli ha chiesto un’opinione sul comico barese: “ha la capacità di dire tutto. Tocca argomenti diversi con grande genialità. Checco è entrato a far parte dei grandi comici”. Qual è, tra i
tuoi film, quello che ti è piaciuto di più? “Si accettano miracoli è stato quello più piacevole da girare. L’ultimo film – Mister Felicità – è quello a mio parere più completo come regia. Mi sembra normale. Dopo tre film qualcosa me aggia avuto imparà”. Cosa conta nella vita e nei film? “Non tralasciare gli affetti ed essere sempre curiosi. La risata è un dono di Dio, io spero di non fare mai peccato”. In chiusura ha chiamato sul palco una giovane studentessa che, con una risata un po’ particolare, ha dato vita a simpatici siparietti con l’attore durante tutto l’incontro. Quella studentessa è Carmen Lega, ventunenne iscritta a Lettere alla Federico II: “studio spesso qui a Biotecnologie, perché mi trovo bene. Ne ho approfittato per seguire un incontro molto divertente. Siani ha detto cose interessanti e costruttive. Mi sono emozionata a salire sul palco”. È una studentessa di Biotecnologie Mediche Fernanda, una habitué di #Nonsolomedicina: “ero curiosa di vedere cosa dicesse. In passato ho seguito Salemme. Sono incontri simpatici che permettono di conoscere personaggi famosi”. Una sua collega, Annachiara, ha aggiunto: “credo che un incontro del genere possa darci spunti sull’impegno che serve per raggiungere obiettivi ambiziosi”. È stato colpito “dalla spontaneità di Siani” Antonio, studente di Infermieristica: “questi incontri permettono di conoscere una persona importante dal punto di vista artistico, ma anche umano”. Per Vincenzo, matricola di Medicina, l’incontro “è stato un arricchimento culturale. Siani è un grande. Se una risata fa bene alla salute, allora oggi sono ringiovanito”.
Ciro Baldini